Buongiorno a tutti!
Ho cominciato ma non ancora finito, e per questo motivo ho evitato di leggere i vostri commenti qui a questo tavolo, per lo meno quelli spoileranti.
A parte che... la sinossi è spoilerante. O meglio, la sinossi dice già molto di più di quanto si riesca a capire leggendo i primi sei o sette capitoli del libro... Se avesse descritto anche il finale, era fatta!
Per il resto: il genere angeli/demoni non è tra i miei prediletti, quindi forse la cosa mi influenza. Però mi piace molto il gotico, se è ben scritto, e qui le ambientazioni sarebbero promettenti. Dunque cerco di essere obiettiva (c'è qualche SPOILER, lo dico per Manusk)
PRO
1) Bella l'ambientazione (dimora di famiglia di fine Ottocento), sarebbe perfetta nella campagna inglese, peccato che sia vicino a New York e questo stona parecchio.
2) Non originalissima, ma comunque interessante l'idea delle gemelle "nemiche", che rielabora il tema del "doppio" cattivo del protagonista.
3) Promettenti gli spunti gotici (un maniero sinistro, il cimitero, l'ambientazione invernale, la biblioteca, una camera oscura legata in qualche modo alla morte misteriosa dei genitori).
Ora ahimé passiamo ai
CONTRO
1) A volte mi chiedo perché agli autori stranieri pubblicati in Italia da editori enormi (Spagnol!!) siano concesse cose che un qualsiasi editor mediocre correggerebbe a qualsiasi esordiente italiano. I primi 4 capitoli del libro buttano così tanta carne al fuoco che si stenta a raccapezzarsi e a capirne qualcosa. Il funerale del padre, la camera buia, la profezia, il marchio, la sorella che fa strani riti, la storia d'amore con James... peccato che tutti questi fatti siano buttati lì senza essere un minimo spiegati o circostanziati: com'è comparso il marchio? Così, dal nulla? E perché Lia accetta questa cosa quasi con rassegnazione? E poi... come fa a sapere che è un marchio? Cioè... Se io vedo apparire una specie di eritema della pelle dopo la morte di un parente magari penso ad uno sfogo nervoso, ad una malattia, a non si sa cosa, e non mi vergogno, cercherei un medico! E non penso che a fine Ottocento la vedessero diversamente! Invece Lia sembra che sappia già benissimo che si tratta di qualcosa di "magico". Secondo, il rapporto tra sorelle: a parte che, senza la sinossi, ci andrebbe un bel po' per capire che sono gemelle. Beh, il rapporto tra gemelli è tra i più stretti che esistano, tanto più in un caso del genere (due gemelle rimaste orfane). Ora, mi sta bene che l'autrice immagini una situazione diversa, che si intuisce fin dall'inizio, ma andrebbe spiegata! L'allontanamento a cui si riferisce Lia all'inizio (senza spiegarlo ulteriormente) andrebbe spiegato! Che cosa vuol dire che Alice ha iniziato a comportarsi in modo strano? Che cosa vuol dire che si è allontanata? Insomma, che ha fatto? Terzo, la storia con James: all'inizio sta lì al funerale a reggere l'ombrello e, complice anche il nome, io ho pensato al maggiordomo
Poi apprendiamo che tra loro "c'è, da poco, molto di più". Grazie dell'informazione! Quindi per il resto del libro posso dare per scontato che stanno insieme (nonostante la differenza di classe sociale, anche questo accettato paciosamente perché il padre defunto era un illuminato... Vabbe') e amen. Quarto, la camera buia! Questa è la cosa che mi ha seccata di più! In un buon gotico, le ambientazioni vanno descritte poco per volta, in particolare quelle inquietanti. Alla fine del primo capitolo, invece, noi già sappiamo che c'è una camera oscura, che è una camera proibita, che è legata alla morte di entrambi i genitori ecc. ecc. Consiglierei all'autrice di leggersi "La donna in nero" di Susan Hill: quello è un capolavoro gotico! Per pagine e pagine virtualmente potresti dire che "non succede nulla", eppure ti tiene incollato alla pagina... E guai a leggerlo di sera!!! Ma non butta in pasto al lettore tutto subito: prima descrive il villaggio, poi la strada verso la casa maledetta, poi le paludi, poi il cimitero, poi la casa... e solo a metà libro si arriva per la prima volta nella stanza al centro del mistero! Poi, mi sta bene lo "show, don't tell", ma non puoi farmi capire le cose solo attraverso un paio di dialoghi smozzicati! Qualche dettaglio va aggiunto!
2) Dopo le ambientazioni, passiamo ai personaggi. Descrizioni fisiche? Assenti, capelli delle protagoniste a parte. Caratterizzazione? Nulla. Sono così, piatti, monocromi, buttati dentro la storia. A parte le due protagoniste, quelli di contorno sono praticamente inconsistenti: la "zia Virginia" è un nome, il famoso James è il figlio di un (si suppone) libraio che è stato messo a catalogare la biblioteca solo perché suo figlio e la protagonista potessero vedersi (?) e tira fuori profezie da libri misteriosi come fossero caramelle, il fratello menomato Henry è appunto un fratello menomato a cui per capitoli e capitoli non è concessa neanche una battuta. Un libro è fatto anche di pagine che "non servono" alla trama. Lia all'inizio dice che si sente responsabile per il fratellino, ma poi per pagine e pagine non c'è nulla che ci restituisca il loro rapporto: non so, una scena in cui la sorella maggiore accompagna il fratello in giardino e gli tiene compagnia. Ah no, giusto... per queste incombenze c'è Edmund. Chi? L'autista. Non sappiamo altro di lui.
3) Tutti gli elementi soprannaturali sono inseriti nella storia in modo finalistico, i personaggi li subiscono senza mostrare la minima sorpresa, come se già se li aspettassero (grandissimo errore, specie in un gotico. Il soprannaturale deve sconcertare, stupire, inquietare, spaventare!!! Prima i personaggi dovrebbero cercare una soluzione razionale, e solo dopo arrendersi al fatto che qualcosa di misterioso sta succedendo).
Quando concluderò la lettura vi farò sapere se il mio giudizio cambia o no...