Il primo di certo è il blasone... scusa è il blasone di Arne, e lui stesso non lo riconosce, senza contare che come poi dimostrato, la fortezza è rimasta nella memoria di Arne per ben tristi motivi... mi riesce difficile da capire...
Dunque, la spiegazione sta nel fatto che non è l'attuale blasone di Arne, ma un blasone antico, che non è più adoperato dalla famiglia da un paio di secoli e più, come attesta la datazione del manoscritto che Adamante ritrova, in cui già si precisa che lo stemma era caduto in disuso ed era stato sostituito da un altro (l'attuale stemma di Arne). Per questo motivo Arne lo trova familiare, ma non lo riconosce come suo. Nel suo castello di Heldenburg non sta da nessuna parte, è solo scolpito nella rocca sulle montagne. La stessa Torre delle Tempeste, a sua volta, è una rocca di cui, all'epoca dei genitori di Arne, si era persa ormai la memoria del fatto che appartenesse ai Von Wolden: essendo così antica, per quel motivo riportava da qualche parte quell'antico stemma. Che Arne, a distanza di anni, non ricordi ogni dettaglio di una rocca in cui era rimasto nascosto da bambino e per pochissimo tempo, prima che la sua famiglia fosse sterminata, non è così inverosimile, senza contare che, da bambino, ha visto lo stemma scolpito senza sapere che si trattava del proprio antico stemma: tornando nella torre e rivedendolo senza prestarvi attenzione, e rivedendolo anche sulla fibbia in seguito, collega la cosa allo strano comportamento del Lupo Nero nei suoi confronti e fa due più due.
Altre sono più sottili, come il fatto di dover far incontrare i fratelli per forza, e quindi un gruppo di armati e bene equipaggiati con esperienza alla caccia di un bandito che fa agguati si infilano in una gola senza colpo ferire.
I fratelli ovviamente si devono incontrare, perché il grosso del racconto è giocato sul loro rapporto e su una specie di "partita a scacchi" psicologica che deve mostrare, episodio dopo episodio, 1) che Arne ha qualcosa di celato nel suo passato 2) che il Lupo Nero lo tratta in un modo strano, diverso da come ci si potrebbe attendere. La faccenda della gola... beh, anche nei western succede sempre così
In realtà la spiegazione che, ad un certo punto, un pensiero di Arne lascia intuire è che i nostri facciano TROPPO affidamento sul fatto di essere molti e ben armati e non si sognino minimamente di essere attaccati. Forse avrei dovuto esplicitare meglio questo punto, magari con un dialogo fra due soldati, o fra Arne e l'ufficiale.
O come il fatto che a nessuno è venuta in mente che le due fortezze abbandonate potrebbero essere la sede dei banditi
Touché
Non mi viene nessuna giustificazione solida...
Poi, questo però è solo un gusto personale, io non avrei fatto morire il lupo... l'innominato di manzoni mi piace come personaggio
si poteva rinchiuderlo da qualche parte e usarlo come jolly per qualche racconto più in la ci stava
mi piacciono i cattivi redenti più o meno (vedi anche il soldato di inverno
)
Guarda, su questo punto mi sono interrogata molte volte anch'io, anche in sede di revisione. Il Lupo Nero è un personaggio che mi è molto caro, l'unico antagonista da me creato che sia al contempo anche un po' protagonista, l'unico per la cui morte si possa provare dispiacere, e l'unico che, in fondo in fondo, non è del tutto malvagio. È un tipo di personaggio molto romantico (nel senso letterario del termine), ricorda vagamente il Corsaro Nero, e anche le ambientazioni che lo circondano sono romantiche: tempeste, castelli diroccati, lupi che ululano alla luna piena... Per tutti questi motivi, molte volte mi sono chiesta se salvarlo: permettendogli di fuggire, ad esempio (con l'aiuto, benché riluttante, di Arne), oppure rinchiudendolo in un esilio forzato da qualche parte. Tuttavia, riconsiderando il suo profilo, il suo rifiuto di scendere a compromessi, il nesso inscindibile fra il suo odio, il suo rimorso e il suo affetto per il fratello, ho sempre concluso che egli deve finire così come finisce. Anche perché la sua presenza, nel futuro, diverrebbe in qualche modo ingombrante e scomoda; e forse la sua grandezza come personaggio sta proprio nel comparire una volta sola, riempiendo la scena e rubandola al fratello e persino a Selene, che qui è tutto sommato marginale.