Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Dal fantasy classico ai vampiri futuristi

Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 25/09/2017, 21:36

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Volume 1: La maga di Reinkar
SINOSSI:

Fra gli alberi antichi della quieta Foresta di Smeraldo, la giovane Selene apprende a padroneggiare la magia, avviandosi a diventare una donna matura e risoluta. Tuttavia un segreto si nasconde nel suo passato... La ricerca della verità sarà solo l’inizio di una serie di avventure che cambieranno la sua vita: in viaggio attraverso luoghi nuovi e sconosciuti, dove incontrerà alleati e nemici, Selene dovrà lottare contro poteri arcani e avversari spietati, destreggiandosi in un mondo intessuto di magie luminose e oscure, coraggio e insidie, amicizia e intrighi. Il libro comprende i tre racconti La maga della luna, Lo Specchio del Silenzio e Il rivale.

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Volume 2: I nemici di Reinkar
SINOSSI:

Feroci, tormentati, dilaniati dalla brama di potere o da desideri di vendetta: sono i nemici che la maga Selene deve affrontare. Chi si cela dietro la maschera del Lupo Nero, enigmatico capo di una masnada di spietati briganti? Quali trame oscure stanno tessendo i marchesi Zeibach, infidi gastaldi assetati di potere? E fin dove si possono spingere l’arroganza e il rancore dei vendicativi castellani Von Falkenstadt? Gli antagonisti di queste storie proiettano la loro ombra minacciosa sulla pace del regno di Reinkar, sulla vita delle persone più vicine a Selene e su quella della maga stessa...
Il libro comprende i tre racconti autoconclusivi Il Lupo Nero, La Perla di Fuoco e La belva. Può essere letto indipendentemente da La maga di Reinkar.


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Volume 3: I segreti di Reinkar
SINOSSI:

Un indovinello su un luogo leggendario, due arcani portali affacciati su una dimensione sconosciuta, un oggetto antico e conteso: la terra di Reinkar nasconde da secoli inquietanti segreti, il cui ritorno alla luce scatenerà le mire di uomini malvagi e il risveglio di forze sinistre. La maga Selene, il cavaliere Arne e il capitano Dreißen, con i loro alleati, dovranno districare misteri in apparenza indecifrabili e lottare per salvare le vite delle persone che amano, misurandosi con i lati oscuri del loro mondo e con le proprie paure e umane fragilità.
Il libro comprende i tre racconti autoconclusivi Un'antica amicizia, L'ombra del male e Lo scrigno dei Dreißen.

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Volume 4: Ai confini di Reinkar
SINOSSI:

Tre avventure oltre i confini del regno di Reinkar, tra boschi infestati dagli spettri, regioni minerarie oppresse da trafficanti senza scrupoli, mari insidiati dai pirati e isole remote. Che si tratti di superare le mille trappole di un lugubre maniero per infrangere un’antica maledizione, di svelare gli intrighi che si tessono fra le viuzze assolate del villaggio di Aurel o di sfidare una sorte infausta nelle acque sconfinate del lontano nord, i protagonisti andranno incontro a viaggi pericolosi e prove durissime, nella speranza di sfuggire alla gelida falce di una morte mai così vicina…
Il libro comprende i tre racconti autoconclusivi Il maniero fantasma, Le terre degli alicanti e L'ultimo approdo.

Informazioni aggiuntive:
Blog dell'autrice

La discussione su "La maga di Reinkar" nel forum della Locanda si trova nella pagina delle letture comunitarie,
qui.
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 27/09/2017, 17:08

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Il primo incontro tra Arne e Selene me lo sono immaginato così! ;)


Attenzione al messaggio seguente di Prens, che contiene
SPOILER SPOILER SPOILER
(Prens, l'ho precisato qui sopra, giusto per prudenza casomai qualcuno leggesse)
Ultima modifica di AlessiaMonfreina il 28/09/2017, 21:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi Il Prenna » 28/09/2017, 20:21

Riprendo qua quanto detto nel tavolo dedicato alla lettura comunitaria.

:
Spoiler:
Il primo racconto mi è piaciuto ma ci sono alcune cose che secondo me stonano. L'idea di fondo del lupo nero,
predone imprendibile che mette in scacco gli uomini della regina, che si muove per vendetta e che nasconde nel suo passato ombre e legami con persone vicine alla Maga mi è piaciuta, ma ci sono state degli artifici per tenere in piedi la storia storpiano un po' la storia.

Il primo di certo è il blasone... scusa è il blasone di Arne, e lui stesso non lo riconosce, senza contare che come poi dimostrato, la fortezza è rimasta nella memoria di Arne per ben tristi motivi... mi riesce difficile da capire...

Altre sono più sottili, come il fatto di dover far incontrare i fratelli per forza, e quindi un gruppo di armati e bene equipaggiati con esperienza alla caccia di un bandito che fa agguati si infilano in una gola senza colpo ferire.

O come il fatto che ha nessuno è venuta in mente che le due fortezze abbandonate potrebbero essere la sede dei banditi :)

Insomma mi è piaciuta la storia, ma era un po' traballante...

Poi, questo però è solo un gusto personale, io non avrei fatto morire il lupo... l'innominato di manzoni mi piace come personaggio :) si poteva rinchiuderlo da qualche parte e usarlo come jolly per qualche racconto più in la ci stava :) mi piacciono i cattivi redenti più o meno (vedi anche il soldato di inverno :))
Ultima modifica di Il Prenna il 28/09/2017, 21:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 28/09/2017, 21:29

Ciao Prens!
Grazie del tuo parere ^^

Vediamo se riesco a risolvere qualcuno dei tuoi dubbi:

:
Spoiler:
Il primo di certo è il blasone... scusa è il blasone di Arne, e lui stesso non lo riconosce, senza contare che come poi dimostrato, la fortezza è rimasta nella memoria di Arne per ben tristi motivi... mi riesce difficile da capire...

Dunque, la spiegazione sta nel fatto che non è l'attuale blasone di Arne, ma un blasone antico, che non è più adoperato dalla famiglia da un paio di secoli e più, come attesta la datazione del manoscritto che Adamante ritrova, in cui già si precisa che lo stemma era caduto in disuso ed era stato sostituito da un altro (l'attuale stemma di Arne). Per questo motivo Arne lo trova familiare, ma non lo riconosce come suo. Nel suo castello di Heldenburg non sta da nessuna parte, è solo scolpito nella rocca sulle montagne. La stessa Torre delle Tempeste, a sua volta, è una rocca di cui, all'epoca dei genitori di Arne, si era persa ormai la memoria del fatto che appartenesse ai Von Wolden: essendo così antica, per quel motivo riportava da qualche parte quell'antico stemma. Che Arne, a distanza di anni, non ricordi ogni dettaglio di una rocca in cui era rimasto nascosto da bambino e per pochissimo tempo, prima che la sua famiglia fosse sterminata, non è così inverosimile, senza contare che, da bambino, ha visto lo stemma scolpito senza sapere che si trattava del proprio antico stemma: tornando nella torre e rivedendolo senza prestarvi attenzione, e rivedendolo anche sulla fibbia in seguito, collega la cosa allo strano comportamento del Lupo Nero nei suoi confronti e fa due più due.

Altre sono più sottili, come il fatto di dover far incontrare i fratelli per forza, e quindi un gruppo di armati e bene equipaggiati con esperienza alla caccia di un bandito che fa agguati si infilano in una gola senza colpo ferire.


I fratelli ovviamente si devono incontrare, perché il grosso del racconto è giocato sul loro rapporto e su una specie di "partita a scacchi" psicologica che deve mostrare, episodio dopo episodio, 1) che Arne ha qualcosa di celato nel suo passato 2) che il Lupo Nero lo tratta in un modo strano, diverso da come ci si potrebbe attendere. La faccenda della gola... beh, anche nei western succede sempre così :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: In realtà la spiegazione che, ad un certo punto, un pensiero di Arne lascia intuire è che i nostri facciano TROPPO affidamento sul fatto di essere molti e ben armati e non si sognino minimamente di essere attaccati. Forse avrei dovuto esplicitare meglio questo punto, magari con un dialogo fra due soldati, o fra Arne e l'ufficiale.

O come il fatto che a nessuno è venuta in mente che le due fortezze abbandonate potrebbero essere la sede dei banditi :)

Touché :mrgreen: Non mi viene nessuna giustificazione solida...

Poi, questo però è solo un gusto personale, io non avrei fatto morire il lupo... l'innominato di manzoni mi piace come personaggio :) si poteva rinchiuderlo da qualche parte e usarlo come jolly per qualche racconto più in la ci stava :) mi piacciono i cattivi redenti più o meno (vedi anche il soldato di inverno :))

Guarda, su questo punto mi sono interrogata molte volte anch'io, anche in sede di revisione. Il Lupo Nero è un personaggio che mi è molto caro, l'unico antagonista da me creato che sia al contempo anche un po' protagonista, l'unico per la cui morte si possa provare dispiacere, e l'unico che, in fondo in fondo, non è del tutto malvagio. È un tipo di personaggio molto romantico (nel senso letterario del termine), ricorda vagamente il Corsaro Nero, e anche le ambientazioni che lo circondano sono romantiche: tempeste, castelli diroccati, lupi che ululano alla luna piena... Per tutti questi motivi, molte volte mi sono chiesta se salvarlo: permettendogli di fuggire, ad esempio (con l'aiuto, benché riluttante, di Arne), oppure rinchiudendolo in un esilio forzato da qualche parte. Tuttavia, riconsiderando il suo profilo, il suo rifiuto di scendere a compromessi, il nesso inscindibile fra il suo odio, il suo rimorso e il suo affetto per il fratello, ho sempre concluso che egli deve finire così come finisce. Anche perché la sua presenza, nel futuro, diverrebbe in qualche modo ingombrante e scomoda; e forse la sua grandezza come personaggio sta proprio nel comparire una volta sola, riempiendo la scena e rubandola al fratello e persino a Selene, che qui è tutto sommato marginale.


In conclusione, mi rendo conto che alcune scelte narrative possano sembrare un po' forzate, e sono cosciente di richiedere, nel "Lupo Nero", una sospensione dell'incredulità più forte. Diciamo che, come penso si evinca leggendo il racconto, qui il cuore della narrazione non sono le avventure di Arne e Selene mentre attraversano paludi, deserti e foreste (come nei primi racconti della Maga): qui sono centrali i sentimenti,
:
Spoiler:
quelli di Selene verso Arne, divisa fra l'amore per il suo uomo e la fredda tattica militare: qui la magia le è quasi inutile, deve comportarsi da regina e generale d'esercito, ricacciando in gola i propri sentimenti;
quelli di Arne naturalmente, tormentato dal fantasma del passato e preoccupato per le vittime che ancora potrà fare il Lupo Nero, fino allo strazio dell'agnizione finale;
e quelli del Lupo Nero, di cui si è detto sopra, pieno di rancore, desiderio di vendetta, rimorso e dispiacere per il proprio fratello.

I personaggi (in particolare Arne) ne beneficiano e, rispetto ai racconti precedenti, diventano più umani e a tutto tondo... Poi beh, io sono un po' faziosa perché "Il Lupo Nero" è uno dei racconti che da sempre mi sono più cari, e probabilmente questo mi rende più difficile coglierne le debolezze (diversamente, ad esempio, da "la maga della Luna"). :) :) :)
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi Il Prenna » 28/09/2017, 21:51

Scusa mi ero quotato al posto di mettere lo spoiler :-P

Grazie per le spiegazioni. Come ti ho detto il racconto mi é piaciuto, meno del terzo del primo libro, ma mi é piaciuto... Solo che scricchiola un po'...

In effetti il Lupo Nero è un bel personaggio... Ma avrei voluto rivederlo...
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 29/09/2017, 9:15

Ciao Prens!
Di nulla per le spiegazioni, spero che almeno qualcuna ti abbia convinto :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: In ogni caso i tuoi commenti sono preziosi perché sei attentissimo ai dettagli ;)
Sul punto 1 che citi, ad esempio, ho continuato a rimuginarci su per tutta la notte ma davvero non mi pare inverosimile
:
Spoiler:
che Arne non ricordi uno stemma intravisto in una rocca a lui sconosciuta, quando era bambino e in circostanze tutt'altro che tranquille, e che lo ricordi solo dopo averlo intravisto una seconda volta e associandolo infine al bizzarro comportamento del lupo. Forse è più forzato il fatto che, quando lo rivede una seconda volta, Arne non lo individui subito ma lo rammenti solo alla fine, parlando col Lupo Nero. Si potrebbe giustificare col fatto che i banditi, spintonandolo frettolosamente fino ai piani alti, non si fermino certo a fargli visitare ogni dettaglio della torre (che si presume essere anche piuttosto buia).


Sono comunque contenta del fatto che avresti voluto rivedere il Lupo, significa che mi è ben riuscito come personaggio! :
Spoiler:
Avrebbe potuto essere interessante: sarebbe stato di nuovo antagonista? Quale sarebbe stato il rapporto con il fratello, nel frattempo diventato legittimo sovrano di Reinkar? E con Selene? Però, in qualche modo, né la scelta di farlo fuggire, né quella di imprigionarlo mi sembravano coerenti con il personaggio: la fuga il Lupo la rifiuta già prima, quando potrebbe tranquillamente andarsene coi suoi uomini, quindi non avrebbe senso che decidesse di fuggire dopo; il suo orgoglio gli impedisce infatti di fuggire davanti alla regina che odia e che ha sfidato. D'altra parte, attendere l'arrivo dei soldati, arrendersi e farsi imprigionare non sarebbe nel suo stile: non può più combattere, ma vuole morire libero, e il suicidio è l'ultimo, estremo atto di libertà, con cui si libera al contempo del suo tormento
Comunque il motivo per cui questo racconto mi è tanto caro non è la trama, bensì i personaggi... oltre all'antagonista, questo racconto è fondamentale :
Spoiler:
per conoscere meglio Arne e il suo passato, e dunque delinearlo meglio: nei racconti del primo libro è poco più di una spalla, di cui in fondo non sappiamo molto, a differenza di Selene. Qui apprendiamo la sua storia e conosciamo anche meglio il suo carattere, un misto di eroismo e malinconia. E, visto che Arne è il mio personaggio preferito,
da qui il mio affetto per il racconto, al di là dei suoi pregi e difetti :-P :lol:
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi Il Prenna » 02/10/2017, 21:01

Letto anche il secondo. Decisamente più nelle mie corde
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 03/10/2017, 9:52

Mi fa piacere, Prens! Di certo ha un ritmo molto più avvincente e succedono un sacco di cose :lol: :lol: :lol:
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi Il Prenna » 07/10/2017, 14:01

Poi passerò a commentare meglio, mettendo i commenti anche puntuali come ho fatto con il primo racconto.

Come detto il secondo racconto mi è piaciuto. Ale sei stata capace di tessere una trama che mi ha rapito fino alla conclusione e di mettere in luce personaggi, anche qualcuno molto minore (per esempio la guardia), che mi sono davvero piaciuti.

Mi è piaciuto il ritmo, mi è piaciuto l'idea di giocare con dimensioni e tempo, mi è piaciuta la rivalità\odio tra i cognati, mi è piaciuto il taglio che hai dato al racconto e non mi è dispiaciuto neanche l'uso della magia che è stato fatto in questo racconto... potente si, ma con limiti e pegni da pagare che mi sono piaciuti!!
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 07/10/2017, 14:19

:-P :-P :-P
Grazie Prens, bellissimo commento! Sono lusingata e lieta, nonché curiosissima di leggere i commenti puntuali!
Se non sbaglio nel frattempo dovrebbe averlo letto anche Trem... magari passerà anche lei a commentare ^^ :!:
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi Il Prenna » 12/10/2017, 11:16

Nel fratttempo ho finito anche il terzo racconto...

devo dire dei tre è quello che mi è piaciuto di meno... i tre antagonisti in realtà non mi hanno entusiasmato a differenza del primo racconto, anzi alla fine mi parevano un po' la copia di quelli del racconto di prima, solo con meno fantasia... e la storia ha, sempre secondo i miei standard, un po' di facilità nell'uscire da situazione disperate :)

:
Spoiler:
oddio la pozione è pronta ma manca giusto una piccola cosa... un simpatico drago disposto a scaldare la pozione senza abbrustolire te, me e penso l'intera città... che problema c'è ho un Antares (mi piace il nome, è il nome di stella tra le mie preferite :) anche se Ras Algheti ha sempre avuto su di me un fascino incredibile, ancor prima dei fumetti di Batman e successivi film :) in tasca pronto all'uso... ci sta per l'Amor di Dio, ma sono per le soluzioni più alla Macgyver :)


In finale direi 3 stelle al primo, 4 al secondo e 3 al terzo, anche con una leggera preferenza al primo!
Ultima modifica di Il Prenna il 12/10/2017, 14:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 12/10/2017, 12:45

Ahahaha è vero, la storia del drago effettivamente... :lol:
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Re: Il ciclo di Reinkar di Alessia Francone

Messaggiodi AlessiaMonfreina » 12/10/2017, 12:47

Una soluzione alla MacGyver poteva essere "Arne, hai una graffetta? La trasformo in un drago che mi cuocia la pozione!" :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Effettivamente anche a me il terzo è quello che piace meno, comunque... Affettivamente prediligo il Lupo Nero, come intreccio La Perla di Fuoco ^^ In "La belva", la parte a cui sono più legata è quella del mendicante.
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