di Il Prenna » 04/02/2017, 11:39
Lievecanto non ricordava la propria morte.
I suoi sacerdoti, però, gli assicuravano fosse stata estremamente
illustre. Nobile. Grandiosa. Eroica. Una persona non Ritornava
se non era morta in un modo che era esemplare delle
grandi virtù dell’esistenza umana. Ecco perché i Toni Iridescenti
mandavano indietro i Ritornati; fungevano da esempi e
da dèi per le persone che vivevano ancora.
Ciascun dio rappresentava qualcosa. Un ideale collegato al
modo eroico in cui era morto. Lievecanto stesso era spirato mostrando
estremo coraggio. O, perlomeno, questo era ciò che i
suoi sacerdoti gli dicevano. Lievecanto non riusciva a ricordarselo,
proprio come non riusciva a ricordare nulla della sua vita
prima di diventare un dio.
Gemette piano, incapace di dormire ancora. Rotolò di lato,
sentendosi debole mentre si metteva a sedere sul suo letto maestoso.
Visioni e ricordi gli tormentavano la mente, e lui scosse il
capo, cercando di scacciare la nebbia del sonno.
Entrarono dei servitori, provvedendo senza una parola alle
esigenze del loro dio. Lievecanto era una delle divinità più giovani,
poiché era Ritornato solo cinque anni prima. C’erano circa
due dozzine di divinità nella Corte degli Dèi, e molte erano
più importanti – e di gran lunga più pratiche a livello politico –
di Lievecanto. E sopra tutti quanti regnava Susebron, il Re Dio
di Hallandren.
Proviamo con un altro brano sempre dallo stesso libro...
In te c'è più di quanto tu non sappia, figlio dell'Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d'oro, questo sarebbe un mondo più lieto.