19. Il trono delle ombre di Giovanni Pagogna (Apr/Mag 2013)

[LordYanvas]

Ma tu mica lo devi leggere il randello!

No, infatti di solito guardo le figure disegnate dai lividi

[gio]

Ma tu mica lo devi leggere il randello!

No, infatti di solito guardo le figure disegnate dai lividi

ehi basta chiacchiere al tavolo delle recensioni del Trono. Nanastro autore o no, ti faccio ripulire tutto eh

[gio]

Allora. Io avevo già letto questo libro, ma volendo partecipare alla lettura comunitaria l'ho riletto volentieri prima di spedirlo a Nihal.

A "freddo", confermo le mie impressioni della prima lettura, lo stile dell'autore è veramente veramente piacevole, insomma.... Giovanni Pagogna scrive bene. Ma proprio bene.

Mi autoquoto (dalla recensione a caldo): L'autore ha una padronanza lessicale, una proprietà e una ricchezza di linguaggio impressionanti. Davvero, un mago della parola.

Belle le descrizioni, realistica e studiata nei dettagli l'ambientazione.
Non è il mio genere preferito, nel senso che io amo più il fantasy classico, questo resta.
E mi è mancato un po' il coinvolgimento emotivo con i personaggi. Ma è un libro di cui leggere volentieri il seguito, così come leggerei altre opere di questo autore.

[Il Prenna]

Finito questa mattina in treno (e iniziato ieri mattina in treno ).

Scrivo a caldo poi faccio una cosa più strutturata.

Il libro si lascia leggere che è un piacere, l'ambientazione parte da due spunti che non sono molto usati nel fantasy (roma e i "nordici" alla 13 guerriero) ma che secondo me danno parecchio spazio alla fantasia e liberano dai soliti incastri, e che a me personalmente piacciono parecchio.

Mi piace la visione del mondo e della guerra, mi piace la presentazione del personaggio con il prologo lasciato alla parte dei cattivi, anche se cattivi non nel senso più assoluto del termine, mi piace la struttura degli intrighi e il loro sviluppo, mentre invece il cambio di scena da soldato senza macchia in un mondo perfetto e creatura "immortale" in un regno in rovina secondo me è stato un po' buttato li, ma credo che l'effetto scenico di questa scelta sia quello giusto, alla fine i cambiamenti sono stati veloci anche per il protagonista.

Anche la fine mi è piaciuta molto, anche perché chiude la storia ma lascia comunque aperte delle questioni: il guercio ravveduto e credente potrebbe reincontrare il suo demone e perché no passare dalla parte dell'eroe (è solo un'idea malsana che mi è venuta in mente).

Invece non mi sarebbero dispiaciute un po' più di informazioni sul folklore locale e sulla magia. È vero che in effetti vedendo con l'occhio del protagonista non ne potevamo sapere di più di lui, ma la curiosità mi rimane...

Insomma un buon libro, scritto bene e che ti invita alla lettura di altri libri dello stesso autore

Complimenti

[LordYanvas]

Grazie!

In effetti il mutamento del quadro è brutale, volevo rendere l'idea di come le cose fossero precipitate nei mesi in cui Yanvas è rimasto all'avamposto di frontiera, tagliato fuori da tutto. Appena ha modo di riaffacciarsi sul mondo "civilizzato", scopre che è tutto cambiato. Stile risveglio di The Walking Dead, per capirci (a scanso di equivoci: è uscito dopo che ho scritto il libro, non pensate male!).

[manusk]

Eccomi

***SPOILER****

La narrazione mi piace molto,è scorrevole e ti accompagna man mano che la storia prende vita,tanto da sembrare un romanzo storico,bellissima l'inboscata architettata dal Guercio dove usa i suoi uomini come spettri nella notte risvegliando così antiche superstizioni e sbaragliando il nemico.
Premetto che quando si scrive in prima persona trovo che la storia sia più coinvolgente,nonostante la visione completa che si riesce ad avere,mi è mancato qualcosa su alcune scene importanti ,secondo me troppo veloci:
Lord Y.:dopo la trasformazione in "isir",avrei voluto vedere di più la differenza del cambiamento sopratutto nel comportamento.E' sicuramente un personaggio forte(e a me piacciono i personaggi forti!),ma mi manca qualche approfondimento.
Drelmyn:tra lui e il protagonista mi aspettavo la lotta all'ultimo sangue,nn mi spettovo che D. fosse così debole.
Sylia:(questo personaggio nn mi ha convinto molto)dopo la scoperta della sua trasformazione da parte del protagonista mi aspettavo una scena più sentita e con più sentimento,visto e considerando che per lui lei era la sua ancora di salvezza,per ciò che era stato.
In conclusione: è scritto benissimo,solo manca un pò più di sentimento nei vari personaggi.

[LordYanvas]

Ehm, è uno spoiler anti nano? Non vedo niente

[manusk]

Nano di poca fede

[LordYanvas]

Eccomi
In conclusione: è scritto benissimo,solo manca un pò più di sentimento nei vari personaggi.

È un aspetto che mi hanno fatto notare in tanti, soprattutto lettrici, per cui, nonostante sia un elemento che preferirei lasciare più sullo sfondo (anche come lettore prediligo le opere che in cui bisogna decifrare gli stati d'animo dal contesto e dai dialoghi, più che dalle descrizioni esplicite), dopo il Trono ho dato più spazio alla psicologia. Se e quando troverò un editore per il fantasy mitologico che ho terminato qualche mese fa, troverete molta più introspezione da parte dei personaggi

*SPOILER*
Drelmyn: è un uomo anziano e distrutto dagli eventi, che ha tramato e tradito per il potere, per poi vedere tutto spazzato via dalla peste. L'ho immaginato un po' come un dittatore rintanato del suo bunker dopo aver assistito al crollo del suo mondo e al quale la malattia ha tolto il suo ultimo affetto, restituendogli la misura delle cose. Non lotta perché non ha più ragione di vivere e baratta la sua vita per un atto di pietà verso Sylia, come forma di estremo riscatto paterno (visto che aveva usato anche lei come pedina).

[manusk]

*SPOILER*
Drelmyn: è un uomo anziano e distrutto dagli eventi, che ha tramato e tradito per il potere, per poi vedere tutto spazzato via dalla peste. L'ho immaginato un po' come un dittatore rintanato del suo bunker dopo aver assistito al crollo del suo mondo e al quale la malattia ha tolto il suo ultimo affetto, restituendogli la misura delle cose. Non lotta perché non ha più ragione di vivere e baratta la sua vita per un atto di pietà verso Sylia, come forma di estremo riscatto paterno (visto che aveva usato anche lei come pedina).

Ok e che io mi aspettavo da un protagonista forte,un altrettanto antagonista forte,x quello mi aspettavo la battaglia all'ultimo sangue,vorra dire che sarà x il prossimo cattivo(sangue,sangue )

[LordYanvas]

Ok e che io mi aspettavo da un protagonista forte,un altrettanto antagonista forte,x quello mi aspettavo la battaglia all'ultimo sangue,vorra dire che sarà x il prossimo cattivo(sangue,sangue )

Che draghetta sanguinaria!
Drelmyn è più un nemico alla Moriarty, prono a trame machiavelliche piuttosto che a impegnarsi sul campo (del resto ha una settantina d'anni, in battaglia potrebbe fare ben poco). E poi le botte da orbi non mancano, dai

[nihal87]

Sono a pagina 204 lo dico per chi magari non è ancora arrivato a quel punto.
I miei commenti si rifanno al fino ad ora.
Cosa mi piace: l'ambientazione (romana?) e i personaggi.
Cosa non mi piace: le informazioni. Troppe!! in alcuni punti mi perdevo completamente non ricordandomi più in che situazione mi trovavo. Nel momento iniziale sopratutto in cui loro si nascondevano per raggiungere quell'accampamento l'interruzione con le spiegazioni di Yanvas erano davvero fastidiose. Mi facevano perdere "il momento", piombandomi a scuola. Stessa cosa con tantissimi dettagli, vedi la gerla. Quando ho visto che veniva spiegato anche cos'era una gerla volevo uccidermi. In senso buono ovviamente. Davvero troppe informazioni nei momenti sbagliati che rendono il tutto un pò scolastico.

[nihal87]

Ma lo sto leggendo solo io in questo momento? Nessuno a qualche considerazione? Giusto per vedere se avevate le mie stesse impressione

Sono a pagina 242 C'è stato tra le pagine precedenti e queste: un cambiamento abissale.
Prima era tutto molto "realistico", ora siamo stati fiondati in un modo negromantico che mi ha un pò confuso.
Yanvas sembra aver perso la ragione. Quando è stato esiliato mi stavo gasando. Mi piacciono i tizi che vengono esiliati, torturati e poi risorgono dalle ceneri. Ma generalmente mi piace che risorgano dopo un tempo di sofferenza adeguato
Yanvas riceve una lettera per altro un pò stringata su cosa, chi e come li deve trovare. Parte su due piedi e nel giro di dieci pagine diventa un cadavere risorto. Troppo precipitoso l'incontro con le Vesti Nere. Yanvas non ha fatto un minimo di valutazione, cosa che da lui mi aspettavo. Una valutazione dei rischi e delle conseguenze. Senza contare che non ho capito.... a cosa gli serve l'immortalità? Avevo capito che era un ragazzo semplice, desideroso di una vita semplice. Evidentemente non ho capito niente o forse non è ben delineato il suo carattere.