Salve a tutti!
Ho da poco ultimato la lettura del quarto e ultimo libro della saga fantasy scritta da Markus Heitz, che narra la storia del nano Tungdil e della Terra Nascosta.
La saga è composta appunto da 4 tomi:
1- Le cinque stirpi
2- La guerra dei nani
3- La vendetta dei nani
4- il destino dei nani
L'ultimo libro è stato per me il migliore e sono felice di inserire un giudizio che ho stilato poco dopo l'averlo ultimato. Chi di voi ha condiviso il piacere di leggere questo libro mi faccia sapere cosa ne pensa, ma non si astengano dal commentare neanche coloro che non si sono ancora immersi nelle sue pagine o che non lo hanno apprezzato.
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In una parola: Eccezionale …
“Il destino dei nani”, il quarto e ultimo libro scritto da Markus Heitz sulle vicende di Tungdil e della Terra Nascosta, è forse ( e ne sono convinto ) il migliore tra tutti.
Ricco di colpi di scena e velato da molti misteri, mi ha trattenuto con il fiato sospeso e con la mente ottenebrata dai dubbi per tutta la durata degli eventi abilmente narrati dall’autore.
Innanzi tutto ho apprezzato moltissimo come è stata sviluppata la storia. Mi riferisco alla decisione dell’autore di suddividere il fulcro centrale della narrazione in più punti di vista, con luoghi, persone e avvenimenti inizialmente assestanti gli uni dagli altri ( ognuno con i loro nemici, i loro problemi e la loro storia ), per poi riunirli con splendido equilibrio e far procedere la storia attraverso un’unica grande ottica. Fantastico …
Inoltre ho trovato bellissimo anche il fatto che l’autore sia riuscito per tutta la durata della storia, a catturare anche me nell’eterno dibattito per stabilire chi sia in realtà il nano che all’inizio del libro è fuoriuscito dalla sorvegliata Forra Oscura. È il leggendario eroe Tungdil Manodoro, ritornato dopo anni di estenuanti battaglie in un mondo di ombre per salvare la Terra Nascosta? O è invece un inganno del nemico, una copia oscura mandata da un mondo di tenebra e propenso a realizzare sinistri piani?
Lo giuro, dalla prima all’ultima riga del libro, sono rimasto in balia dei dubbi e se all’inizio mi affiancavo alle idee di Goda ( che scrutava con estrema diffidenza il nano ), poi sono passato alla veduta fiduciosa di Boindil, ma per poi ritornare alla visione che avevo in partenza … e così fino alla fine, in un turbine senza scopo che mi trasporta tutt’ora , nonostante abbia terminato definitivamente la lettura di questo straordinario libro.
Ciò è reso possibile anche dal finale, dove, nonostante l’eroe Tungdil Manodoro sia deceduto al termine dell’ultima battaglia, ancora si evidenziano i due schieramenti opposti tra le file dei nani: che credeva nell’onesta identità di Tungdil e chi invece lo riteneva un astuto inganno.
Ed è sempre a causa di ciò che, nonostante il finale sia in succo positivo, rimane comunque l’amaro in bocca: chi era il nano che, realmente o apparentemente, ha condotto alla salvezza i popoli della Terra Nascosta? La sua morte è la fine eroica di un guerriero volto al bene o è la fine di un male superiore che, dopo aver schiacciato chi lo poteva ostacolare, aveva finalmente di fronte a se terreno fertile dove conficcare i suoi artigli?
Ma questa non è l’unico sbocco che il finale lascia al lettore. Boindil Duelame, che per tutti i romanzi precedenti era raffigurato come il braccio destro di Tungdil e suo inseparabile compagno d’armi, diventa infine l’unico grande protagonista vivente fra i nani. Ma esso non è più una figura priva di ombre: durante la storia, inconsapevolmente cade vittima di una maledizione, una maledizione che l’autore lascia galleggiare sulla testa del nano fino al termine del libro. Si salverà? Il suo orgoglio di nano gli consentirà di provare l’unica possibile cura indicatagli dagli elfi?
L’autore affermava che la storia si conclude con questo quarto volume e invece il finale sembra inesorabilmente diramarsi in un groviglio di situazioni in sospeso e di misteri da scoprire. Chissà, forse per la Terra Nascosta la storia è ancora lungi dal trovare una conclusione e non per niente l’autore nelle ultime pagine del libro scrive: "Per prevenire domande e tonnellate di e-mail su un possibile quinto volume, lo scrivo molto chiaramente: non c’è niente di prestabilito!"
Vi consiglio vivamente di leggerlo …