nihal87 ha scritto:Agli autori chiederei... andate a sentimento? La storia prende forma nella vostra testa e i personaggi hanno già dei nomi o state lì e vi scervellate per trovarne di adatti?
Come Lord, anche io ho sempre cercato di creare una certa coerenza di fondo.
Quando ho iniziato a scrivere Midda, ho immaginato un mondo vasto, nel quale non si passi dal polo all'equatore in un paio di ore. Un mondo estremamente frammentato a livello politico, con tante culture, tante religioni e, di conseguenza, anche tante lingue e persino tanti alfabeti.
Per esempio, in Kofreya, dove si muove abitualmente Midda, è diffusa una lingua che, a livello verbale, risulta condivisa anche con nazioni confinanti (come Tranith, Y'Shalf o Gorthia), con inevitabili riadattamenti di accenti. A livello scritto, invece, cambia completamente, assumendo addirittura alfabeti diversi (per quanto tutti sillabici).
Questo ovviamente genera la necessità di una "traduzione" fra le lingue in questione (e nelle quali dovrebbero essere narrate le Cronache), e la lingua italiana, tanto nella terminologia, quanto nei nomi.
Non so se qualcuno ha fatto attenzione, ma ho sempre evitato il ricorso a termini dialettali, non italiani e, soprattutto, troppo moderni. Anche per i gargoyles, giusto per dirne una, ho usato il poco usato termine gargolla, giusto per non "contaminare" troppo l'opera.
Per quanto riguarda i nomi dei personaggi, ovviamente, ho sempre cercato di trovare nomi che mi piacessero e che, nel discorso precedente, avessero una coerenza con il contesto culturale del contesto.
In Kofreya e Tranith, per esempio, i nomi che ho cercato sono sempre stati pseudo-europei (principalmente mediterranei, soprattutto per i tranithim talvolta con contaminazione anglosassone): Midda, Nissa, Seem, Brote, Bugeor, Sarnico, Lavero, Howe, etc.. Da notare come in tale contesto siano sempre mostri propri della cultura europea e soprattutto mediterranea, quasi da med-fantasy: chimere, anfesibene, scultoni, ippocampi e così via dicendo.
In Shar'Tiagh, invece, ho usato nomi che potessero richiamare l'idea del contesto pseudo-egizio lì imperante, assumendo fra l'altro la convenzione culturale che la prima sillaba, separata da un apostrofo dal resto del nome, per gli uomini fosse Be, mentre per le donne fosse Ras (dato il forte senso di appartenenza degli shar'tiaghi alla loro nazione): Be'Sihl, Be'Wahr, Be'Tehel, Be’Gahen, etc., come Ras'Jehr, Ras’Meen, etc.. E lì, sempre per coerenza, i mostri sono stati soprattutto riconducibili a contesti propri dell'antico Egitto, come uomini serpente, scorpioni giganti, sfingi e quant'altro.
Nell'Impero di Hyn, l'estremo oriente del mondo di Midda, poi, esiste un contesto pseudo-cinese/giapponese, ragione per la quale, ancora, ho introdotto nomi che mi suonassero in maniera opportuna: Fu-Nahn, Yu-Hine, Loo-Kihn, etc.. Con mostri adeguati, come i bakeneko, o gli oni.
Paradossalmente anche il nome di Midda è stato talvolta traslitterato in modi diversi, a seconda di dove si trovava. In Y'Shalf si presenta, giusto per dirne uno, come M'Aydah. Mentre in Hyn (o, quantomeno, nella propria versione futura presentata nel racconto "Guerra"), le è stato riconosciuto il grado di khan direttamente dall'Imperatore Lupo, ragione per la quale è chiamata Midda-Khan.
In linea generale tendo a leggere quello che scrivo ad alta voce, proprio per assicurarmi che ogni nome possa comunque essere pronunciabile. Magari non con i giusti accenti (che, da semplice narratore, anche io ignoro
) ma comunque leggibili.
Niente consonanti a caso...