di niji » 23/11/2012, 11:21
Cercando "Rand al'Thor" su google (sì, ogni tanto lo faccio), ho trovato questa bella citazione sulla wiki italiana, tratta dal secondo libro della saga, "La Grande Caccia"...
Era un soldato. Era un pastore. Era un mendicante e un re. Era un contadino, un menestrello, un marinaio, un falegname. Era nato, vissuto e morto come un Aiel. Era morto pazzo, era morto marcendo, era morto di malattia, per un incidente, di vecchiaia. Era stato giustiziato, e una moltitudine aveva applaudito alla sua morte. Si era proclamato il Drago Rinato e aveva sventolato la sua bandiera al cielo; era fuggito dal Potere e si era nascosto, era vissuto e morto senza saperlo. Aveva tenuto a bada la pazzia e la malattia per anni; si era arreso a cavallo fra due inverni. A volte Moiraine veniva e lo portava via dai Fiumi Gemelli, da solo o con quelli dei suoi amici che erano sopravvissuti alla Notte d'Inverno; a volte non lo faceva. A volte venivano altre Aes Sedai. A volte veniva l'Ajah Rossa. Egwene lo aveva sposato; Egwene, con il volto severo dell'Amyrlin Seat, aveva guidato le Aes Sedai che lo avevano domato; Egwene, con le lacrime agli occhi, aveva affondato un pugnale nel suo cuore, e lui l'aveva ringraziata mentre moriva. Aveva amato altre donne, sposato altre donne, Elayne, Min e la figlia di un contadino dai capelli biondi che aveva incontrato nel suo cammino verso Caemlyn, donne che non aveva mai visto prima; Rand aveva vissuto queste vite. Cento vite. Di più. Così tante che non poteva contarle. E alla fine di ogni vita, mentre giaceva nel letto di morte, esalando l'ultimo respiro, una voce gli bisbigliava nell'orecchio: Ho vinto di nuovo, Lews Therin
Versione originale:
He was a soldier. He was a shepherd. He was a beggar, and a king. He was farmer, gleeman, sailor, carpenter. He was born, lived, and died an Aiel. He died mad, he died rotting, he died of sickness, accident, age. He was executed, and multitudes cheered his death. He proclaimed himself the Dragon Reborn and flung his banner across the sky; he ran from the Power and hid; he lived and died never knowing. He held off the madness and the sickness for years; he succumbed between two winters. Sometimes Moiraine came and took him away from the Two Rivers, alone or with those of his friends who had survived Winternight; sometimes she did not. Sometimes other Aes Sedai came for him. Sometimes the Red Ajah. Egwene married him; Egwene, stern-faced in the stole of the Amyrlin Seat, led the Aes Sedai who gentled him; Egwene, with tears in her eyes, plunged a dagger into his heart, and he thanked her as he died. He loved other women, married other women. Elayne, and Min, and a fair-haired farmer’s daughter met on the road to Caemlyn, and women he had never seen before he lived those lives. A hundred lives. More. So many he could not count them. And at the end of every life, as he lay dying, as he drew his final breath, a voice whispered in his ear. I have won again, Lews Therin.
Stubbornness is a much maligned quality.