In una landa desolata, annegata da una pioggia torrenziale, l'ultimo Elfo trascina la propria disperazione per la sua gente. Lo salveranno due umani che nulla sanno dei movimenti degli astri e della storia, però conoscono la misecordia, e salvando lui salveranno il mondo. L'elfo capirà che solo unendosi a esseri diversi da sé - meno magici ma più resistenti alla vita non solo sopravviverà, ma diffonderà sulla Terra la luce della fantasia.
L'ultimo elfo di Silvana De Mari colpisce il lettore per la sua poesia, per i toni 'dimessi' della narrazione e dei personaggi, ma per la profondità dei messaggi che la storia stessa vuole veicolare.
Io l'ho trovata una bella favola. Un po' malinconica. Però non è il mio genere di fantasy, ecco.
La storia continua con L'ultimo orco
Anche in questo libro incontriamo Yorsh, l'ultimo elfo, oramai adulto. Ma il vero protagonista di questo libro è Rankstrail, soldato di ventura che combatte una guerra contro gli orchi. Mentre Yorsh è un eroe per destino, per Rankstrail è diverso: non è un predestinato, deve trovare la sua via attraverso le scelte, anche sbagliando. E sarà l'amore ad aiutarlo a prendere le decisioni giuste. Lo schema classico prevede che l'eroe liberi la fanciulla dall'orco. Ma chi è veramente l'orco: chi è nato orco, o chi ha scelto di esserlo? Silvana De Mari mette il tema del libero arbitrio al centro di questo racconto pieno di avventura, di battaglie fantastiche, ma anche di tenerezza.
E Gli ultimi incantesimi
Una storia di Regine. Una storia di Guerriere. Il loro destino non è scolpito su un muro, ma scandito da una filastrocca che, dai passi di una bambina a quelli di un'altra, attraversa i secoli. Tra tutte le regine la più disperata è quella degli Orchi, disposta a sacrificare non solo la vita, ma l'eternità. La più sola è la Regina del Mondo degli Uomini. La più disarmata è la Regina del popolo deportato dei Nani, condannato a morire nelle miniere, la più improbabile è Masciak la Grassa, la figlia del boia. Signora degli Eserciti. Tutte dovranno imparare a combattere e a vincere, perché il futuro del mondo passa dalla libertà e dalla forza delle madri, passa dal loro diritto inalienabile di scegliere il padre dei loro figli, mostrare il viso, sentire il vento nei capelli, dal loro diritto inalienabile di non essere battute, vendute, comprate, sfruttate, ripudiate, lapidate, bruciate.