Girovagando sul gruppone italiano di GR mi sono imbattuta in una discussione un po' particolare, parlava del calo delle vendite di ereader rispetto all'anno scorso.
Ma il punto non è questo.
Il punto è che qualcuno ha tirato fuori, per l'ennesima volta, il discorso "Io leggo solo cartaceo e quindi sono un Vero-Lettore, passo le giornate in libreria e quindi sono un Vero-Lettore, mi piace annusare il profumo della carta e questo fa mi me un Vero-Lettore.".
Ora.
Questa lotta intestina fra lettori va avanti da quando sono stati prodotti i primi ereader e, a quanto pare, sembra che non avrà mai una fine.
Ormai pare che il VR coincida col bibliomane, ovvero colui che, oltre al contenuto del libro (storia, personaggi, ambientazione, caratterizzazione e altro) tiene molto alla forma del libro (copertina, rilegatura, fattura della carta e altro).
Ma il VR non era l'appassionato di lettura in tutte le sue forme? Perché si sta formando questo snobismo da parte del lettore cartaceo ("Io leggo cartaceo, tu che leggi un vile ebook senz'anima non puoi assolutamente capire")?
Siamo partiti tutti dalla carta, io questa guerra civila non riesco proprio a capirla.
Anche io passo le ore in libreria.
Anche a me piace possedere bei libri da mostrare con orgoglio in libreria.
Anche io leggo molto.
Per questo Natale Michele mi ha regalato un Kobo (ammmmmmore ) e sono strafelicissima! Perché?
Perché posso leggere ovunque.
Perché non devo portarmi a giro 3kg di libro.
Perché posso comprare libri senza preoccuparmi della libreria che straborda.
Perché posso godermi una lettura più confortevole.
Amo il cartaceo, ma amo anche l'ereader, che dite? Questo fa di me una VR oppure finirò nel ghetto degli amanti di entrambe le forme?