Apro questa discussione su un argomento che mi dà dei grattacapi da molto tempo.
Fino poco tempo fa collaboravo con un paio di siti che pubblicano recensioni, ho letto parecchi (molti meno che la maggior parte di voi ma io li considero comunque parecchi) libri di esordienti italiani e anche qualche libro scritto da semi-esordienti, editi dalle più diverse case editrici. Inoltre seguo anche da un po' le discussioni più varie sui forum e su anobii e partecipo a mia volta.
Come tutti sapete si fa sempre un gran parlare della correttezza grammaticale, giustamente, poiché è uno dei cardini della lingua. C'è chi dà più importanza alla cosa e chi meno, chi conosce meglio la grammatica e chi peggio. C'è chi non si accorge nemmeno degli errori, propri o degli altri, e chi considera lo scovare ogni singola virgola fuori posto lo scopo della sua vita.
In tutta questa varietà, ho notato da un pezzo, c'è una sola e unica costante: l'apparente universalità del pronome personale "gli".
Perfino in libri che non hanno una singola pecca grammaticale o di forma, perfino negli interventi delle persone più preparate (compresi quelli che parlano appunto di correttezza grammaticale), GLI viene sempre usato a prescindere dalla persona a cui si riferisce e a prescindere dalla pluralità.
La mia domanda è: cosa c'è di così difficile nell'usare GLI come pronome maschile singolare, LE come pronome femminile singolare, e LORO come pronome plurale? Perché anche tra i più apparentemente colti e preparati questa cosa semplicissima viene ingorata (a volte sembra che la gente lo faccia addirittura apposta)? è forse considerata una regola obsoleta? è forse mancanza di pazienza (perché se usi LORO devi per forza girare la frase o dire la cosa che stai dicendo in un altro modo)?
Attendo lumi.
PS: lo so anch'io che si dice GLI spaghetti, sto parlando di quando i pronomi hanno la funzione logica di complemento di termine ovviamente