gio ha scritto: (NON VOGLIO GENERALIZZARE)
Scusa, ma questa tua ansia da fraintendimento è divertentissima!!!!
Comunque il discorso si sta sviluppando in maniera molto interessante...
Cercando un criterio oggettivo, per ora, mi pare sia venuto fuori che:
- in caso di editoria tradizionale non a pagamento (piccola, media o grande), la prima opera sia quella di un esordiente, la seconda e le successive di un emergente... fino a quando il nome non diventa di uso sufficientemente comune da farlo considerare affermato;
- in caso di editoria a pagamento e, ora, di auto editoria, prive di controlli sull'opera stessa, si pone difficile offrire una classificazione (ragione per la quale molti siti negano possibilità di spazio a tali forme di editoria).
Restano, quindi, due dubbi:
- uno scrittore emergente... può restare emergente per tutta la vita? Nel caso in cui, per esempio, non diventi mai sufficientemente conosciuto da potersi considerare affermato. Sembrerebbe di sì.
- editoria e pagamento e auto editoria... devono essere poste sullo stesso piano o no? Sembra di sì, dove, in fondo, in entrambe le soluzioni, un libro contenente 100 pagine con solo scritto letteralmente "caccapupu" (nel senso, proprio, di paginate intere con la parola "caccapupu") può essere pubblicato e posto in vendita.
E ancora... con l'avvento dell'e-Book, il concetto di editoria tradizionale potrebbe, effettivamente, diventare ben presto obsoleto, dove la pubblicazione e la vendita di un e-Book non richiedono di certo investimenti monetari di sorta. Editing, marketing e compagnia andante, potranno ovviamente essere ancora proprie di case editrici, ma tutto l'aspetto tipografico dell'opera verrà meno...
In questo scenario, quindi, si potrebbe pensare come l'e-Book possa, sostanzialmente, abbattere le barriere attualmente molto forti fra case editrici e autori indipendenti (quali quelli che, oggi, si possono rivolgere all'auto editoria)... ma, a questo punto... come potrebbero essere classificati gli autori?