SeanMacMalcom ha scritto:Il fatto che quasi tutti ci siamo cascati in pieno, e ci siamo arrabbiati, come ha da intendersi però?
Scarsa fiducia nell'editoria italiana?
Scarsa fiducia nel mestiere dell'editore, direi. Non ci fidiamo degli editori, più che non credere nell'editoria in genere. Può sembrare la stessa cosa, ma non lo è. Purtroppo, in quanto amanti di un genere, e frequentatori di anobii, siamo stati risucchiati all'interno di un circolo da cui facciamo fatica ad uscire. Da una parte è stato un bene, perché, almeno per quello che mi riguarda, ho scoperto una realtà e una quantità di libri a cui altrimenti non avrei certo potuto accedere; dall'altra, molti di questi libri sono pubblicati da quelle, quante? 10, 15 case editrici che, bene o male, portano avanti la loro personale politica editoriale. Spesso questa politica non prevede la correzione del testo, in nessun modo. E a noi viene automatico pensare che tutta l'editoria sia così.
Voglio ben sperare di sbagliarmi. Voglio credere che ci siano persone che lavorano seriamente, onestamente e che pensino prima di tutto a produrre un buon prodotto, piuttosto che a venderlo bene. E' un'utopia? Forse sì. Forse dobbiamo renderci conto che l'editoria è un business come qualunque altro, e che se anche gli editori all'inizio sono partiti con le migliori intenzioni del mondo, alla fine solo per il fatto di avere una partita iva, devono pagare le tasse, i contributi ai dipendenti, gli stipendi, le materie prime, le bollette, i distributori, spesso anche l'affitto, e magari riuscire anche a portare a casa lo stipendio per mantenere la famiglia. Sto parlando di piccola e media editoria, non del sig. Einaudi, o Mondadori, o Giunti o Fazi (ho preso spunto dal sig. Cocacola di "Come sposare un milionario", non sono stupida fino a questo punto
).
E' solo una questione di soldi? Si guadagna veramente così poco a fare l'editore? Mi piacerebbe saperlo. E perché i libri costano così tanto? Mi piacerebbe saperlo. E la situazione all'estero, com'è? Mi piacerebbe saperlo. Siamo proprio sicuri che all'estero non ci siano delle case editrici che lavorano con i piedi? E la colpa di chi è? Della poca serietà o di una congiuntura economica che davvero strozza la libera iniziativa e le piccole imprese?
Gli editori pubblicano quello che pensano possa vendere, e se al momento gli angeli vanno per la maggiore, stai pur certo che tutti, TUTTI, sforneranno qualcosa sugli angeli. Ed io, editor, al quindicesimo libro fotocopia che mi trovo a dover correggere, posso anche ammettere di averne le scatole piene. Ciò non toglie che debba fare il mio lavoro al meglio, per onestà verso me stesso in primis, e verso i lettori in secondo luogo, MA.. ma
Ci sono troppi fattori da tenere in considerazione, magari cercando di capirne uno alla volta...