Al confine orientale del paese c'era una taverna (...) noi vi entrammo e occupammo un tavolo vicino ad una finestra chiusa, ordinando pane, carne e birra. Ben presto scoprimmo che in quel luogo non c'era birra ma che il villaggio era rinomato per il suo sidro. Esso era effettivamente ottimo e dopo averne bevuti parecchi boccali io sentii insorgere nel mio animo un crescente affetto per Willow.
Chiamato il locandiere al nostro tavolo Mace lo invitò a sedere con noi, e dal momento che non c'erano altri clienti lui prese posto su una panca accanto a me. Il suo nome era Soris e io lo trovai immediatamente simpatico, con il suo gradevole odore di mele e di fumo di legna e con il suo volto tondo.
(...)
- Dalla mia cantina parte una galleria che porta al magazzino e al granaio - disse d'un tratto Soris. Spiacciatevi ad usarla.
(da La spada delle Hihgland di David Gemmel)