1 Una tranquilla locanda

[gnoma Jil]

Tra due lune il nostro vecchio saggio partirà per i Monti dell’Est per raccogliere uno speciale tipo di licheni guaritori che non crescono qui nel Bosco Azzurro. Se vuoi ti possiamo accompagnare là e mostrarti il cammino per proseguire fino alle selve degli elfi, per te potrebbe essere meno pericoloso viaggiare con noi sottoterra, vista la situazione.

[gio]

(da Gec)

"Davvero lo fareste?" L'offerta di gnoma Jil giunge talmente inaspettata che quasi non ci credo.
"Grazie, grazie... Ma... l'offerta vale anche per altre persone? Devo nascondere una donna e una bambina. E, forse, con noi viaggeranno due elfi. Sarebbe possibile? La donna e la bambina sono di vitale importanza per la causa del bene. Garantisco per loro!"

[anna maria tarchi]

<Ma dov'è Gec?>
La terribile domanda, a cui non so dare una risposta, rimbomba nella mia testa.
Non è possibile, è stato tutto inutile, tremendamente inutile e sento salire in me la disperazione e la
rabbia, al pensiero che Gec sia stato trovato da qualcun'altro arrivato prima di noi.
<Non ne ho idea> rispondo con un filo di voce che mi si strozza in gola e che tradisce il mio terrore
all'idea che Gec possa essere stato preso. E' lo stesso terrore che leggo nello sguardo del giovane che
poco fa mi ha strattonata per farsi largo ed entrare nel cunicolo oltre il quale speravamo di trovare ancora
sano e salvo...non posso crederci, no non posso crederci ma che ne sarà stato di Gec?

[anna maria tarchi]

nonna Genziana

Oh cielo! la ragazza si è svegliata ma non sta in piedi, barcolla, faccio appena in tempo a porgerle una sedia
prima che crolli a terra. E' proprio il caso che beva una tazza della tisana che le ho preparato: le abbasserà almeno
un po' la febbre che le arroventa il viso.
<Nedved> le dico <è corso a liberare Gec che è rimasta prigioniera nel cunicolo a causa di una doppia
frana> la voce mi manca per un attimo ma mi riprendo e proseguo: <Mi ha raccomandato di prendermi cura di te.
Presto saranno di ritorno e tutto si sistemerà, vedrai>.
Spero proprio di non sbagliarmi.

[gnoma Jil]

(da gnomo Gal)
“Questo è TROPPO! Jil ti avevo avvertita che tutta questa storia mi puzzava di pericolo!
Sai già quanto mi fa stare in pensiero dover fare il viaggio per accompagnare lei alle selve,
ma questo è davvero troppo! No, non è possibile che entrino qui altri umani e persino degli elfi!”

[gio]

(da Gec)

La risposta di gnomo Gal mette fine alle mie speranze. Ma li comprendo. Non posso dargli torto.
Questo splendido luogo deve restare il più segreto possibile.
"No, scusate, avete ragione. Non importa. Allora... non mi resta che ringraziarvi di cuore e chiedervi di indicarmi la via per tornare in superficie. CI sono delle persone là sopra che sicuramente temono per la mia sorte..."

[gio]

(da Nedved)

Rientro nel cunicolo ed esploro quella che era stata la prigione di Gec. È un buco di pietra e roccia, non c'è altro qui.
Tocco le pareti, mi concentro in cerca di un segno, ma... non sento nulla.
«Niente... niente di niente" mormoro furente.

Sento qualcuno che mi sfiora. E' la Signora. E' venuta ad aiutarmi. Solo ora noto che anche lei, come me, è in parte umana e in parte elfa. Si unisce ai miei tentativi sondando questo spazio circoscritto, con il pensiero e con le dita.

"E' incredibile" dico tra me, "sembra scomparsa nel nulla. Però è strano..." mi rivolgo alla Signora, ora. "Non trovo traccia di Gec, è vero, ma io non sento nulla di malvagio qui."

[gnoma Jil]

(da gnoma Jil)

“Hai ragione Gal, lo so, lo so anch'io che è molto rischioso mettere a conoscenza di molti la nostra esistenza… ma mi spiace non poter essere d'aiuto...non possiamo proprio far nulla per aiutarle?!”

[gio]

(da gec)

"Va bene così, gentile gnoma Jil, non importa. Vi chiedo solo una cosa prima di andare, mi piacerebbe tanto potervi rincontrare in un giorno più sereno di questo: c'è un modo per mettersi in contatto con voi dal mondo esterno? Potrò un giorno ritornare?"

[Ayram]

Annuisco con fare grave, finendo l'ultimo sorso.
Poggio la tazzina sul tavolo troppo piccolo per me e fisso accigliata la botola.
Passa qualche tempo, i miei nervi affiorano sotto la pelle tesa e sporca.
<Non posso starmene qui con le mani in mano!> mi alzo di scatto, rischianldo di far cadere la sedia e brucio i pochi passi che mi separano dall'imboccatura del cunicolo.
Al di sopra della mia spalla destra, lancio un'occhiata in direzione della padrona di casa <Vi ringrazio davvero dell'assistenza ma preferisco agire mentre quella benedetta tisana fa effetto> Non attendo replica e mi fiondo a testa bassa giù per il corridoio sotterraneo. L'oodore umido di terra mi fa pizzicare il naso e prudere la nuca. NOn ho mai amato molto gli spazi angusti, ma non è il momento per fare gli schizzinosi. Espando la mente e cerco Nedved, la cui presenza percepisco fievole ma persistente. Seguendo quel Senso, senza riuscir a calcolare quanta distanza ho percorso, odo delle voci sempre più vicine, una delle quali oprmai mi è ben nota. Oltrepasso una curva, strusciando sulle pareti ciò che resta dei miei abiti, le unghie mi si riempiono di terra ogni volta che puntello le mani da qualche parte. "Nedved sono Ayram" lancio mentalmente la comunicazione innanzi a me, a precedermi e annunciarmi, onde evitare che la mia comparsa improvvisa sia inutile fonte di allarme.

[gio]

(da Nedved)

"Ayram!" esclamo. Poi mi volto verso la Signora che mi guarda perplessa. "è una giovane elfa. Un druido."

Mi avvicino all'ingresso del cunicolo buio. "Ayram, raggiungici, siamo qui!". Sento che Talpion si sta muovendo verso di lei.
Gnoma Mirta le mostrerà la via, io torno a sondare il pavimento di roccia e terra.

Continuo a non percepire alcun segnale di Gec, ma l'angoscia e l'urgenza sono scomparse, sostituite da una profonda incertezza. Sento che qualcosa mi sfugge.
Torno a guardare la Signora.
"Non c'è. Lei non è qui. Cosa facciamo? Saliamo? Forse a casa degli gnomi potremo ragionare con più calma".

[Ayram]

Una volta ottenuto conferma che Nedved ha percepito la mia presenza lo raggiungo rapidamente, mentre qualcosa di poco definito mi annusa. Non dedico molto tempo a quella specie di cane e, dopo aver salutato con un cenno del capo la Gnoma che mi è venuta incontro, raggiungo il mezzelfo e la fantomatica Signora. La squadro apertamente prima di esclamare <Dov'è finita Gec?!> indi odo la proposta di Ned e annuisco. <E' una buona idea, questo cunicolo è troppo stretto per grandi pensieri. Ma prima, lasciami fare una cosa> faccio pre rimboccarmi le maniche e subito mi rendo conto di non averle più. Scoto il capo spazientita e tra le mie dita appare un bagliore verdognolo, che si stacca dal palmo per volare e scomaprire nel terreno. Lì una piccola pianticella, apparentemente come qualsiasi radice sotterranea, germoglia. <Verremo avvisati se qualcuno su due zampe che non sia gnomo passeràd i qui> Mi appiattisco contro la parete per lasciar che Nedved faccia strada. Intanto coglierò l'occasiono per sondare la mente della Signora, sempre che non sia bven capace di proteggersi. <Che ne è della bambina che correva con Voi?> domando intanto.

[gio]

(da Pilù)

"Bene ci siamo quasi" dico a Rambo che procede al mio fianco. Lui risponde con un'occhiata che farebbe gelare il sangue a qualcuno di un po' più umano di me...

Nel bosco fuori dalla Città Murata ho lasciato di guardia quei quattro idioti dei miei uomini. Non spero che trovino la Signora e la figlia, ma ho la certezza che almeno quelle due donne non potranno lasciare il loro rifugio senza essere viste.

Silenziosi come ombre ci avviciniamo al palazzo del Governatore.
Il palazzo è presidiato da guardie.

Con uno sforzo estremo posso farcela a materializzarmi all'interno. Propongo a Rambo di seguirmi per questa via, in modo da evitare spargimenti di sangue che al momento sarebbero inopportuni. Inutile richiamare l'attenzione su di noi.
Il nostro obiettivo è un altro.
"Il mio informatore mi assicura che il consiglio iniziato ieri sera durerà a lungo" spiego al mio compagno. "I tre che ci interessano saranno lì, dunque, nella sala del consiglio. Gli altri consiglieri umani sono dalla nostra parte, non opporranno resistenza. Mi assicuri che gli elfi sono bloccati nelle selve? Arrivi da lì, giusto? Hai lasciato la situazione in buone mani?"