1 Una tranquilla locanda

Questa storia prende il via in una locanda. I personaggi della storia siamo... noi. Scopri qual è la situazione e... partecipa! Leggi e vai avanti tu. Ricordati di spiegare chi (o cosa) sei!

Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 11/02/2009, 13:52

Osservo stupita lo scatto gufesco di Nedved e, mentre volto il capo scorgo qualcosa con la coda dell'occhio. Ancora l'uomo in nero, davanti al mucchio di terra che ha fatto tanto imbestialire il mio compagno. <Ora basta! Io vado a dare una lezione a quel'individuo da strapazzo.> gracchio col becco e mi lancio in picchiata verso l'accesso franato della galleria. Sono sempre stata un'elfa molto impulsiva. A m'ezzaria il mio corpo muta, tornando alla forma elfica. Non mi rimane molta energia, così espando la mente per attingere energia dai vegetali che mi circondano. <Ehi tu!> sbraito contro l'ammantato, ignara di quanto ha compiuto contro Gec, mossa solo da un istinto selvaggio. <Non credevo che un uomo adulto potesse ancora divertirsi a giocare con la terra> cerco di provocarlo e distrarlo da qualunque sia il suo compito. Non so nemmeno se sia o meno un uomo. <Sì, dico a te, sottospecie di verme> mentre la lingua sputa insulti, cerco di pensare ad un incantesimo abbastanza potente per intralciare quest'essere. Anche se so con certezza che al momento è indiscutibilmente più potente di me, ecco che in un lampo realizzo cosa posso fare. Richiamo l'energia della Selva e faccio in modo che dei rovi crescano silenziosi per avvolgersi attrorno alle gambe dello sconosciuto. Come tentacoli d'una piovra, liane e rovi germogliano dal terriccio gelato, per tessere una morsa attorno ai polpacci del Nero. Spero di riuscire ad attirare la sua attenzione in modo che Nedved possa risolvere qualsiasi cosa l'abbia sconvolto.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 12/02/2009, 16:26

(da Pilù)

"Mi vuoi fermare così?"
Mi concentro e i rovi si staccano e cadono ai miei piedi.
Un rapido sguardo e gli alberi intorno a lei si mettono a bruciare.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 12/02/2009, 16:35

(da Nedved)

Sgueakkkkkkk Dal mio becco uncinato esce un singulto stridulo.
"Oh misericordia"

Non posso credere ai miei occhi gufeschi. Quell'elfa è matta furiosa!!!

E... Di male in peggio, l'albero su cui sono posato ha preso fuoco, faccio appena in tempo a spiccare il volo, mi sollevo nel cielo e tento qualcosa di difficilissimo per me. In una frazione di secondo muto la mia forma, ora sono un'enorme aquila, plano verso la radura, acchiappo la mia compagna con tutta la delicatezza che mi permettono gli artigli e la sollevo nell'aria.

Per fortuna è leggera quest'elfa, ma anche così riesco a malapena a mantenermi sopra le cime degli alberi.
Viaaaa con tutta la velocità che mi consentono le ali....
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 12/02/2009, 18:32

Sono stanca, molto stanca. La tentazione di abbandonarmi alle lusinghe del sonno è forte.

Cerco di scuotermi, mi impongo di tentare qualcosa, di tentare di aprire un varco, ma... nulla. Ho esaurito tutte le mie energie.
Ho bisogno di aiuto. Spero che la Signora raggiunga o venga raggiunta da chi potrebbe soccorrermi.

Sospiro. Che stanchezza...
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi anna maria tarchi » 13/02/2009, 0:48

un secondo terribile boato alle mie spalle, mi giro e il dubbio diviene certezza: una frana, un'altra frana che forse ci ha salvate ma a che prezzo?
Mentre salgo gli scalini ancora mi risuonano nelle orecchie le parole del ns coraggioso compagno di viaggio "Continua a salire. Non fermarti per nessun motivo" ..."Corri! Portala in salvo".
So che ha ragione, è quello che devo fare: ma non riesco a smettere di pensare a cosa ne sarà di lui se non ci sbrighiamo a tirarlo fuori di là. I miei affaticati sensi elfici mi dicono che non c'è tempo da perdere se voglio sperare di salvarlo: sento tutta la sua debolezza che a poco a poco lo fa scivolare nel sonno...ti prego resisti, prego voi Dei perchè mi concediate di arrivare in tempo, perchè possiate inviare forza a queste mi gambe sfinite.. non può essere che finisca così, no non deve finire così.
Cerco di raccogliere le mie ultime energie per arrivare più in fretta possibile là dove, forse, qualcuno ci aspetta o almeno così mi auguro.
Non dovrebbe mancare molto, ormai. Uno sguardo al viso sereno di Bella che dorme tra le mie braccia esauste mi manda un inatteso soffio di speranza: dobbiamo farcela, sì è così ce la feremo...
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 13/02/2009, 12:09

Ho gli occhi chiusi. La testa posata non so dove... forse sulla spalla.. forse sulla parete di dura roccia dietro di me. Non sto male. Credo di sognare. Mi sono rivista bambina, in un altro luogo, in un altro tempo.
Ho rivisto la selva degli elfi. Che gioia...
Ora sento delle voci. Mi sembra la voce della Signora, lontana. E altre voci. Voci amiche. Sono certa che la Signora ha raggiunto gli amici gnomi. La scalinata l'avrebbe condotta ad una botola e la botola direttamente nella loro casa, nascosta nel bosco, scavata in due tronchi millenari.
Avrei voluto salutarli...
Ma la voce non mi esce. E comunque le loro voci giungono lontane, attutite. Come al di là di una spessa coltre di nebbia. Poi la nebbia mi avvolge. Ed è come una culla. Non sto male.
Ultima modifica di gio il 13/02/2009, 12:36, modificato 1 volta in totale.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi rambo » 13/02/2009, 12:26

"bene,ho portato a termine il mio compito.." mormoro tra me. "non mi resta che tornare da Pilù".
Mmh, avverto qualcosa di strano..sarà meglio che mi sbrighi.
Mi sollevo da terrra e a gran velocità mi dirigo verso di lui.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 13/02/2009, 20:07

(da Pilù)

Qualcosa si muove nella galleria. Dev'essere lui.

Cerco con lo sguardo il punto in cui è scomparsa l'aquila.
Ma il fumo impedisce la visuale.
Le fiamme circondano l'imbocco del tunnel e divampano tutt'intorno. Il caldo è soffocante, se non fosse per la mia natura spettrale non potrei resistere in questo inferno...
Mi lancio verso la galleria sotterranea, mi infilo nel cunicolo e chiamo Rambo a gran voce.
Gli urlo di seguirmi, dobbiamo andarcene da qui.
Mentre lui riemerge dal sottosuolo, le fiamme come sono apparse, si spengono all'improvviso.
:twisted:
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi anna maria tarchi » 13/02/2009, 23:13

(gnoma mirta)

Che sta succedendo? La terra trema: la paura mi corre lungo la schiena, questo rumore funesto non lascia pensare nulla di buono, aihmè!!!
sono anche sola, maledizione! se almeno fosse rimasto a casa...gli sarà successo qualcosa? mi sento davvero agitata, un brutto presentimento mi impedisce di continuare il nocciolino
Ma...e questi cosa sono? Mi parrebbero dei passi: non può essere lui, sono troppo pesanti ma chi arriva? che vorrà? cosa ci fa qui? Non ho ancora finito di farmi queste domande che il rumore si fa sempre più vicino, ormai sono alla porta, ho un tuffo al cuore ...
La porta si apre: una Signora con in braccio una bambina addormentata mi compare davanti. E' sfinita: lo si capisce dal suo sguardo e dai lineamenti del suo viso. Probabilmente porta questa meravigliosa creatura da un po' e le sue braccia non ce la fanno più. La invito ad entrare, a sedersi e soprattutto a posare la bambina sul divano.
Ma la Signora ha fretta, posa la bimba e non si siede <Piacere Zora> mi dice con una voce da cui capisco che freme e infatti comincia con una voce gentile ma decisa a dirmi che ha bisigno di aiuto del mio aiuto per salvare Gec <non c'è tempo da perdere...potrebbe essere già tardi la prego...>
questa Signora mi piace, mi sembra una persona di cui posso fidarmi: i suoi lineamenti mi confermano che è sicuramente una mezzaelfa e la sua tenacia mi dice che la sua metà umana è forte e ostinata. Mentre faccio queste riflessioni sento in sottofondo la voce della Signora che continua ad incalzarmi con il suo racconto e non posso fare a meno di avviarmi per seguirla ma...forse è meglio che vado a prendere l'acciarino e la pala <Torno subito> le dico.
Mentre già sto tornando sui miei passi sento che qualcuno arriva dall'altra entrata: o Dei grazie! che fortuna! Astum sta rientrando con il nostro fedele Talpionb oh cielo non posso crederci! <Mirta! Mirta!Siamo tornati> . In un attimo lo raggiungo e mentre lo tiro gli spiego cosa è successo <Andiamo> dico alla Signora e ad Astum <Non c'è tempo da perdere. Per la bambina stia tranquilla, Signora, nonna Genziana baderà a lei. è in buone mani se si sveglia. Forza forza andiamo>
Mi sento agitata: temo per la persona che ci aspetta sepolta viva, bisogna aprire un varco quanto prima per fare entrare un po' di aria o Gec morirà e questo non deve succedere; temo per questa Signora e la sua bimba cosa ne sarà di loro se non arriviamo in tempo? ...ecco ci siamo credo, spero proprio che con l'aiuto di Talpion e di Astum riusciremo a salvarla
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi anna maria tarchi » 14/02/2009, 15:25

(la Signora, ovvero Zora)

<Ci siamo> dico con un soffio di voce che mi trema, così come mi tremano le gambe.
E' troppa la paura che possa essere ormai tardi. Oh Dei fate che non sia così, ve ne prego!
Cerco di concentrarmi, isolandomi dal battito forsennato del mio cuore agitato: richiamo a me tutti i miei sensi elfici ormai stremati dalla fatica e dalle emozioni di queste ultime ore, per cercare di sentire se ci può essere ancora una speranza, un respiro profondo mi può aiutare ...
<Presto, bisogna fare presto, più presto!!!> il mio urlo squarcia l' angusto silenzio del cunicolo in cui ci troviamo: un urlo che grida la mia speranza incredula: sì, sì, là, dietro questa odiosa parete di terra che Talpion con le sue poderose zampe e Astum con la forza della sua pala stanno cercando di spaccare, là c'è ancora vita, ne ho sentito distintamente il respiro: flebile sì ma c'è e allora mi metto a scavare con le mie unghie cercando di allargare la fessura dentro cui Talpion con incredibile forza e rapidità è già sparito sicuro di ciò che deve fare <bravo,Talpion, bravo> lo incita Astum che infaticabile leva la terra rimossa dalla sua preziosa e amata bestiola.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 14/02/2009, 15:34

Sogno... Sento le voci dell'infanzia. Che nostalgia... Sì, arrivo. Sono qui. Sto arrivando da voi.
E poi uno spiraglio di luce. E sento aria un'aria fresca, sembra quasi frizzante. E sogno di udire la voce della Signora, ma lei non dovrebbe essere qui, oh no, dev'essere al sicuro lei.
però sono contenta di sentirla. mi fa piacere che lei sia qui con me, in questo momento.
Ancora aria fresca, caspita, quasi è troppa. che confusione.
Voci, voci ma non lontane. Non nella mia mente. Ancora aria che riempie i polmoni e con estrema lentezza sollevo le palpebre. La luce mi acceca.
Ma quando gli occhi si abituano alla luce, intravedo dei sorrisi.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 14/02/2009, 18:08

Non c'è che dire, il Nero è decisamente molto più forte di me. Serro la mandibola, i muscoli guizzano visibilmente sotto la pelle, mentre i rovi generati dagli ultimi residui di Forza che mi rimane cadono a terra rinsecchiti ed inerti. ma quel che è peggio, in un battito di ciglia, il Nemico scatena l'inferno attorno a me. "E' fatta. Questa volta hai miseramente fallito" sussurra una vocina fastidiosa dentro di me. Sono troppo stanca per metterla a tacere. Sono troppo stanca per combattere. Il fumo generato dall'incendio innaturale mi lacrimare gli occhi e impedisce all'aria di scorrazare nei miei polmoni.Tossisco, guardandomi intorno come una forsennata alla ricerca di una via di fuga. Le fiamme mi circondano e per la prima volta nella vita mi sento in trappola. Tossisco nuovamente, ma prima di aver il tempo di scoraggiarmi definitivamente quelli che sembrano artigli acuminati precedono il successivo spostamento d'aria e si conficcano nella carne delle mie spalle. Digrigno i denti e un grido sfugge alla presa delle labbra, mentre vengo sollevata di peso da un possente rapace. A fatica alzo il capo e vedo l'aquila che mi salva la vita. <Nedved..grazie alla dea.> Sono sollevata ma non mi permetto di lasciar che il sollievo m'invada. Siamo ancora in grave pericolo e quel che è peggio, percepisco tutta la stanchezza del mio compagno. Con un notevolo sforzo gli invio l'energia che mi è rimasta. <Servirà più a te che a me. Io ormai sono inutile>faccio un debole sorriso e cerco di non svenire. Ma la ferita alla coscia duole notevolmente e ho fatto troppi sforzi per restare cosciente. Mi ciondola il capo. <Nedved io...Grazie> perdo i sensi, l'ultima immagine che vedo è l'incendio estinguersi improvvisamente così com'era divampato.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 15/02/2009, 12:21

(da Nedved)

Quando scorgo la porta degli gnomi ben nascosta nel tronco di un enorme laruc, quasi non credo ai miei occhi d'aquila. Probabilmente senza la vista acuta di questo rapace i miei occhi elfi solo a metà non avrebbero scorto l'ingresso del Rifugio.
Sono distrutto
Mi poso a terra, privo di forza. Anzi diciamo che mi schianto al suolo, cercando di non far sbattere il capo alla mia indomita (e impulsiva) compagna, che non ha mai ripreso i sensi.
Le sue ferite mi preoccupano. La gamba sanguina, ma anche la spalla, purtroppo, è ferita.
Lascio Ayram a terra e busso alla porticina di legno, secondo il segnale convenuto.
Nonna Genziana mi apre la porta, lanciando occhiate sospettose dietro le mie spalle.
"Dèi, mia cara nonna, sapesse... Sapesse.. Abbiamo bisogno di rifugio, Gec è arrivata? Ve lo ha detto?"
Noto una strana espressione sul viso amichevole della gnoma che mi invita ad entrare per parlare al riparo da occhi e orecchi indiscreti.
Io le indico Ayram. "Ha bisogno di cure, subito"
La sollevo tra le braccia e varco la soglia.
Nonna Genziana mi guida ad una piccola camera. Il letto matrimoniale è comunque piccolo per un essere umano o elfico, ma abbastanza confortevole per Ayram.
"Potete aiutarla?" chiedo alla gnoma. "Arde di febbre" continuo, sfiorando la fronte madida di sudore dell'elfa.
La Gnoma mi fa cenno di seguirla. Ha qualcosa da dirmi. In salotto qualcun altro giace profondamente addormentato. La piccola Bella è in salvo, bene.
Mi guardo intorno cercando Gec e la Signora con un sorriso, ma le parole della gnoma uccidono il mio sorriso sul nascere.
"Gec prigioniera?!" esplodo. "Sepolta viva nei cunicoli sotterranei?"
Mi precipito verso una delle botole che nasconde gli accessi del Rifugio al sottosuolo.
Divoro gli scalini di pietra in pochi balzi, il cuore che martella nel petto.
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