di gio » 15/02/2009, 12:21
(da Nedved)
Quando scorgo la porta degli gnomi ben nascosta nel tronco di un enorme laruc, quasi non credo ai miei occhi d'aquila. Probabilmente senza la vista acuta di questo rapace i miei occhi elfi solo a metà non avrebbero scorto l'ingresso del Rifugio.
Sono distrutto
Mi poso a terra, privo di forza. Anzi diciamo che mi schianto al suolo, cercando di non far sbattere il capo alla mia indomita (e impulsiva) compagna, che non ha mai ripreso i sensi.
Le sue ferite mi preoccupano. La gamba sanguina, ma anche la spalla, purtroppo, è ferita.
Lascio Ayram a terra e busso alla porticina di legno, secondo il segnale convenuto.
Nonna Genziana mi apre la porta, lanciando occhiate sospettose dietro le mie spalle.
"Dèi, mia cara nonna, sapesse... Sapesse.. Abbiamo bisogno di rifugio, Gec è arrivata? Ve lo ha detto?"
Noto una strana espressione sul viso amichevole della gnoma che mi invita ad entrare per parlare al riparo da occhi e orecchi indiscreti.
Io le indico Ayram. "Ha bisogno di cure, subito"
La sollevo tra le braccia e varco la soglia.
Nonna Genziana mi guida ad una piccola camera. Il letto matrimoniale è comunque piccolo per un essere umano o elfico, ma abbastanza confortevole per Ayram.
"Potete aiutarla?" chiedo alla gnoma. "Arde di febbre" continuo, sfiorando la fronte madida di sudore dell'elfa.
La Gnoma mi fa cenno di seguirla. Ha qualcosa da dirmi. In salotto qualcun altro giace profondamente addormentato. La piccola Bella è in salvo, bene.
Mi guardo intorno cercando Gec e la Signora con un sorriso, ma le parole della gnoma uccidono il mio sorriso sul nascere.
"Gec prigioniera?!" esplodo. "Sepolta viva nei cunicoli sotterranei?"
Mi precipito verso una delle botole che nasconde gli accessi del Rifugio al sottosuolo.
Divoro gli scalini di pietra in pochi balzi, il cuore che martella nel petto.