5 Le Selve degli Elfi, rivelazioni e tradimenti

[demon black]

Eos

"Che cosa hai detto?!" esclama il nonno impallidendo "Un intero Bosco Sacro...chi...chi può aver comesso un tale scempio sacrilego?!".
Un Bosco Sacro carbonizzato....era dunque questa la ragione per la quale i miei amati fratelli pini mi trasmettevano sentimenti di paura e rabbia?!
...per Elrom, ma chi può aver fatto un tale...mostruosità?!

Una risata si leva dal consiglio. Tutti ci giriamo verso il Consigliere che ride, è ancora quell'antipatico...ma è forse impazzito?!
"Signori, amici e fratelli Consiglieri...vogliamo davvero credere alla parola di quel Druido donna accompagnata da quella mezza specie di cane da compagnia? ...e poi presentata da chi? Da Gec?! Quanto tempo è passato dall'ultima volta che Gec è stata qui?! Chi è che non ci dice che , magari, tutta la faccenda della Città Murata non sia solo un'invenzione di Gec? ...o che sia stata Gec in persona, insieme ai suoi amici a fare tutto ciò? Mezzi spettri, spettri....chi è che non ci dice che è solo una loro invenzione per avere il nostro aiuto e i nostri poteri per servire i loro occulti scopi?!"
"Ti ha dato di volta il cervello?!" esclamo, al limite della sopportazione, saltando su in piedi.
"Eos, mettiti seduta e taci!!!" mi rimprovera il nonno
"Ma nonno, come puoi permettere..."
"SEDUTA!!!!" mi ordina il nonno.
Non ho nessuna voglia di obbedirgli ma sento la pressione della mano di Cam sul mio braccio che mi obbliga a sedermi e, con il suo sguardo, mi rimprovera per il mio intervento.
Il nonno si alza in piedi in tutta la sua notevole altezza e, girandosi verso quel meschino che ha parlato "Consigliere Elyn, io, il Gran Maestro delle Selve, e il Consiglio intero, ha pieno rispetto e fiducia in Gec, NOI crediamo a ciò che lei ha raccontato e a ciò che il Druido Ayram ha visto e riferito...questo non è in discussione. Lei ha mosso accuso gravi nei loro confronti, specialmente nei riguardi di Gec, spero per lei che possa fornire delle prove!" concluse in tono duro il nonno.
"Le prove saranno qui a giorni, Gran Maestro...e finchè non giungeranno, non avrete il mio consenso per dare loro aiuto!" rispose Elyn pregando mentalmente che Pilù mandasse un suo servo per dirgli come continuare ad agire "Nel frattempo propongo di esiliare Eos dalle Selve e di dare degna....sepoltura a Cam" concluse scoppiando in un riso crudele.

[B. Franck]

[Dangeron]
Stà bluffando....oppure no?" rimango alquanto perplesso nel sentire le parole dell'elfo, mi giro verso Gec, preoccupato e verso Ayram; li conosco da poco ma quello che è successo loro è reale e da come hanno combattuto le forze del male non possono essere dalla parte del male; i miei compagni nemmeno capiscono bene come comportarsi e nemmeno come agire. Con uno sguardo furente prendo la mia ascia con l'unico braccio sano "stà mentendo....o peggio" e grido <Il consigliere Elyn ha oltrepassato ogni limite; non mi interessa che leggi voi abbiate, e non so se il comportamento di questo folle sia giusto per voi; so solo una cosa; ha insultato Gec, ha insultato questa compagnia che è venuta a dirvi dei gravi problei che affliggono queste terre; avendo offeso con le sue parole il nostro capo Gec, è come se avesse offeso uno di noi, e quindi è come se avesse offeso me medesimo>. Pianto l'ascia sul tavolo <Mi ritengo offeso dalle parole del vostro consigliere, e per questo richiedo la soddisfazione di lavare questa offesa, come è tradizione fare tra la mia gente!> mi giro verso il nonno di Eos, che ora è alquanto preoccupato del mio comportamento; io ridacchio e mi rivolgo veros l'elfo <Avete paura? oppure state nascondendo qualcosa elfo?>

[Tremalnaik]

[il Mago]
"Forse il vostro compagno vorrà mettere in dubbio anche le mie parole" dico facendomi avanti "ma io, conosciuto dai più come "il bilancere" confermo le parole dei miei compagni. Il male sta tendendo i suoi tentacoli su tutta questa terra e sento che è arrivato ad infettare anche voi elfi. Si, perchè le parole che ho sentito da quello che voi considerate un consigliere, grondano della malizia che è una delle armi del male. Se anche voi elfi siete ormai corrotti, non credo che ci sia possibilità di salvezza, e sarebbe la prima volta che succede."

[gio]

(GEC)

Le parole udite mi raggelano il cuore. Siamo dunque giunti a tanto... Non apro bocca. La mente che lavora veloce, turbata più che dall'insulto, da dolore di vedere questi luoghi tanto cambiati. MAI in passato un elfo avrebbe osato violare in questo modo la legge dell'ospitalità, mai avrebbe rivolto parole tanto ingiuriose, nè accuse infondate.

Mi addolora non riconoscere questi luoghi.

AScolto Dageron e non posso evitare di provare un moto di affetto per questo il burbero nano che ad ogni passo di più dimostra un cuore d'oro. Temo però la reazione di Ayram, sarà capace di trattenere l'ira e le parole?

Sospiro e mi faccio avanti. "In nome delle lunghe stagioni trascorse in questa Selva in pace, chiamando amici i suoi abitanti, non desidero lo scontro o la battaglia verbale" dico con tono pacato, ma - credo - molto triste. "Non ritengo di dover portare delle prove. Non sono un'estranea in queste terre" e dicendo questo guardo Camael ed Eos. "Mi sono guadagnata la stima degli uomini liberi, per molte stagioni ho avuto anche quella degli elfi. Se in queste Selve non sono più benvenuta, non ho che da prendere commiato. Troveremo altrove l'aiuto che ci serve".

[SeanMacMalcom]

[Cam]

Sebbene non dovrei permettermi di intervenire in tutto questo, sebbene non dovrei permettermi di giudicare, ove a ragion veduta giudicabile qual blasfemia incarnata, quanto sta accadendo non riesce a piacermi.
L'armonia tipica della Natura non sembra essere più guida del Consiglio, almeno per come mi era sempre apparsa essere.
E' ipocrita, probabilmente, quello che penso, là dove fino a poche ore fa, probabilmente, occupando uno scranno fra quegli spalti, io stesso mi sarei forse imposto a difesa delle tradizioni.
Però... non so...
Qualcosa non va...

Sono preoccupato.
Non tanto per me ma per coloro ai quali avevo offerto la nostra ospitalità... ospitalità che ora sembra star mutando in prigionia...

Dove pur anche il concetto stesso di onore non dovrebbe più valere per un abominio mio pari, non riesco a considerare giusto abbandonare questi uomini, donne, nani, mutaforma, elfi e mezz'elfi ad un destino diverso da quello di accoglienza, di ospitalità che avevo loro promesso.

E dove, ormai, innanzi al Consiglio ho giustamente perduto ogni dignità, forse agire in contrasto alla sua volontà non sarebbe una scelta tanto assurda.

La mia siringa è ancora qui, al mio fianco.

E la magia che mi era propria un tempo non mi ha abbandonato... come la vittoria riportata nelle Selve ha confermato.
Se solo avessi il sostegno di Eos, di Zara, del Mago... basterebbero poche note... poche note ben suonate... e potrei imporre il sonno sull'intero Consiglio.
Ma così facendo, così riservado un'occasione di fuga per tutti loro, al tempo stesso li condannerei a esser considerati dei rinnegati.

Cosa fare?

Devo ancora riporre la mia fiducia nella coscienza del Consiglio oppure porla in dubbio?

Con lo sguardo cerco quello del nonno di Eos...
Se pur io posso, in questo momento, non essere lucido, non essere pienamente certo delle mie azioni, forse lui mi potrà consigliare.

[demon black]

Eos

Sono tutti sconvolti e arrabbiati dalle parole di Elyn....e chi non lo sarebbe!!!
Io per prima ho sempre provato odio nei suoi confronti...ora ha passato tutti i limiti!!!
"Cerchiamo di restare tutti calmi!!!!" tuona il nonno e riporta così tutti al silenzio "Dangeros, capisco la tua ira e condivido i tuoi sentimenti, ma qui non siamo tra i nani, qui ci sono altre leggi che antepongono la mente al braccio. Comunque se Elyn vuole accogliere la tua offesa e darti così soddisfazione, non sarò di certo io ad impedirglielo. Mago, ti conosco per fama e so per certo che dici la verità " alzando il tono di voce rivolto verso i Consiglieri "come posso giurare sul mio onore che ciò che dice Gec è la verità!!! Io stesso ho avvertito che la natura soffriva e cercava di avvertirci di un male che avanzava e che, a quanto ho potuto vedere con i miei occhi, è penetrato tra le nostre mura!!!" finì rivolto a Elyn il quale diventando paonazzo si alzo in piedi e urlò
"Il male sono loro Consiglieri e il Gran Maestro è corrotto, per questo dice che la verità è dalla parte di Gec e dei suoi!!!"
Dal Consiglio si levano voci contrastanti, io fremo dalla voglia di alzarmi in piedi e dare un pugno ad Elyn ma sono fermata dalla mano di Cam che mi tiene buona e seduta. Allora mi giro verso di lui per dirgli di lasciarmi andare ma...i suoi occhi sono fissi sul nonno.
Anche il nonno lo guarda, gli fa cenno di si con la testa, e contiua con la sua voce possente "FRATELLI!!!! Mi spiace ma, in qualità di Gran Maestro Delle Selve, mi vedo costretto ad un atto estremo." rimangono tutti allibiti e confusi.
Poi, girandosi verso Gec, continua "Hai la mia benedizione Gec, la benedizione delle Selve. Cam, Eos e Zara potranno darti tutto l'aiuto che sei venuta a cercare qui " rivolto verso Cam " Abbi cura di Eos, ti prego prottegi mia nipote!" poi gli indica con la mano la siringa "Fa quel che devi"
Non riesco a capire quello che sta succedendo "Nonno, ma che cosa....?"
"Segui Cam e dagli ascolto!" mi sorride il nonno
Cam mi fa cenno di tenermi alle sue spalle e mi chiede la mia energia che, senza esitazione gli concedo....ma ancora non riesco a capire che cosa vogliano fare il nonno e Cam.
Con la coda dell'occhio riesco solo a percepire Elyn che fugge dalla sala....che lui abbia capito quello che io ancora non comprendo?!

[Ayram]

Alle parole di quel maledetto vecchio consigliere mi mordo la lingua, ma se i miei capelli potessero trasformarsi, non sarebbero solo rossi in questo istante, bensì viva fiamma divoratrice.
Mephion, l'Antico spirito nel corpo di lupo, colui che ha assistito alla creazione della razza elfica, è allibito. E combattuto. Potrebbe trasformarsi qui e ora e reclamare vendetta. Io potrei sguainare la spada e aiutare Dageron a fare a pezzettini quell'ignobile vegliardo dalla lingua troppo lunga. Ma scelgo di non agire. Se questi elfi delle Selve sono corrotti fino a tal punto, ebbene io non voglio abbassarmi al loro livello. Poso la mano sulla grossa testa di Mephion, che annuisce. La saggezza deve prevalere sulla voglia di fare del male. E' questo che ci contraddistingue dai servi del maligno. Fortunatamente interviene il Capo del consiglio, per sedare le acque. Solo in questo momento il mio sguardo si posa su un elfo dalla chioma rossa, leggermente più scura della mia, che il Gran Maestro chiama Cam. Da tempo, anzi, da mai, ho incontrato un giovane elfo. E' senza dubbio una granmde sorpresa anche per Mephion. "Elfo dell'Ovest, mia cara. A quanto pare non solo noi dell'est stiamo combattendo questa battaglia" sorrido mentalmente a Mpehion, ma lo sguardo resta fisso su Cam. NOn certo per motivi estetici, bensì perchè percepisco chiaramente l'energia che fluisce verso il suo corpo. NOn so che cosa stia per accadere, ma immagino che per i traditori non sarà una bella sorpresa.

[SeanMacMalcom]

[Cam]

L'approvazione del Gran Maestro è tutto ciò che mi serve per trasformare l'idea in azione.
Io potrò pure aver perduto la mia natura e il mio senno, ma lui no... e, nella sua benedizione, ho tutto ciò che potrei mai desiderare chiedere.

Rapido - nel mentre delle parole del Gran Maestro a tutto il Consiglio e a noi - invoco a me, ancora una volta così come già avvenuto nelle selve, l'energia di Eos, di Zara e del Mago: il potere offertomi dalla Natura, attraverso la musica, è sicuramente forte, ma ora sto per ergermi in contrasto all'intero Consiglio, in un gesto che, nel bene o nel male, resterà impresso a caratteri di fuoco nella Storia della nostra gente.
E non appena sento a me le energie, ancora una volta, riconosciutemi dei miei inattesi compagni di ventura, rapido stringo fra le mani la mia siringa, e sfogo tutta quell'energia in dolci note di un'intensa melodia, armonia non di morte, questa volta, dove non è mio desiderio imporre loro danno, ma di quiete, di riposo, per imporre il sonno su tutti i membri del consiglio e le guardie qui presenti, a garantirci una possibilità di fuga.

E la mia musica, ancora una volta, giunge ai cuori di tutti coloro a cui è dedicata, negando loro qualsiasi possibilità di difesa, del resto troppo sorpresi da un tale "tradimento" per poter pensare di ergere una qualsiasi barriera a propria personale protezione o, peggio, di potermi attaccare: uno ad uno, i consiglieri e le guardie crollano a terra, nelle posizioni da loro stessi occupate fino a quel momento, immersi in un profondo stato di sonno.
Suo malgrado, la mia musica colpisce anche il Gran Maestro, non per offesa, non per ingratitudine nei suoi confronti, quanto per sua stessa protezione, per non farlo apparire qual nostro complice... non più di quanto non sia già risultato fino ad ora. Ma il nonno di Eos è il più saggio fra gli anziani, la figura più riverita e temuta all'interno della nostra comunità, e sono certo che, in questo, non mancherà di imporre il proprio carisma e gestire al meglio la situazione al risveglio di tutti, in propria e nostra protezione.

<< Andiamo! >> esclamò, cessando la musica e alzandomi in piedi, rivolto al gruppo << Dobbiamo sbrigarci: l'incanto di Morfeo non durerà a lungo... >>

[Ayram]

E' semplicemente incredibile. Sento il flusso magico che si dirige come un fiume in piena verso Cam, per poi rifluire sinuoso e inesorabile verso i membri del consiglio. Tutti sprofondano in un sonno incantato. mephion percepisce la battaglia interiore di alcuni membri del Consiglio sconvolti per l'insolenza del giovane elfo, che ha osato tanto nei loro confronti. Ma ogni tentativo di ribellione è vano: quasi subito il loro cuore viene circondato da una calda morsa di sogno, che li fa precipitare nell'incoscienza.
La voce elfica mi riscuote dallo stupore per questo prodigio musicale: tra la mia gente, non ci serviamo di strumenti musicalei, ma solo delle nostre mani, che incanalano l'energia. Ma non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo. <Sì, andiamocene!> Mephion scatta verso l'uscita, sincerandosi che le guardia si siano assopite e ulula trionfante.

[gio]

(GEC)

Sono sconvolta. Basita. Disgustata. Ma perchè siamo dovuti arrivare a questo? Io fuggire dalle Selve? Io fuggire dagli elfi? A coloro ai quali devo praticamente tutto ciò che so e che sono?

Mi guardo intorno ammutolita. Capisco che per Dageron questa soluzione è frustrante almeno quanto lo è per me.

Ma ormai non c'è altro da fare. "Nedved" chiamo, "vai a chiamare Angi e Adaidy, dobbiamo andarcene".
Guardo Nedved correre verso le dimore elfiche e scuoto tristemente il capo.

[gio]

(Pilù)

Questo non mi piace. Non mi piace proprio. Mi sono distratto a pensare alle mie sensazioni ed ecco... Quell'idiota di elfo si è lasciato giocare dall'altro elfo, il redivivo. Maledizione, sapevo che non era un servo affidabile.
Spingo la mia mente fino alle Selve per destare il Servo inutile e permettergli di reagire.
"Non lasciarli fuggire" gli ordino con furia.

[B. Franck]

[Dageron]
Un bel colpo, ma quando il consiglio si risveglierà ci verranno a cercare sicuramente....e spero di ritrovare quell'elfo vigliacco <Si andiamo via, e andiamo a cercare i tuoi consiglieri dispersi> dico rivolto a Gec, ma mentre usciamo, mi giro verso Cam <So che abbiamo poco tempo, ma mi servono pochi secondi; avete una sala d'armi ? ho bisogno di una nuova arma avendo solo un bracccio, e alcune sostanza per i miei fuochi d'artificio> dico sorridendo all'elfo

[SeanMacMalcom]

[Cam]

Dividerci non sarebbe di certo la scelta migliore in questo momento, ma posso comprendere le esigenze del nano.
Così annuisco verso di lui.

<< Zara... ti prego: prenditi carico del resto del gruppo ed iniziate ad incamminarvi verso la Fonte Grigia. >> suggerisco verso l'amica di un tempo << Una volta compresa che quella è la nostra destinazione, neppure le guardie armate avranno desiderio di inseguirci. Noi vi raggiungeremo appena possibile... >>

<< Eos... vieni con me. >> aggiungo, verso la giovane.

Se, infatti, da un lato preferirei indirizzarla già alla fuga, dall'altro non posso scordare l'incarico assegnatomi dal Gran Maestro, di custode nei suoi riguardi. Senza poi dimenticarmi del legame, ancora ignoto, che sembra essersi creato fra noi in conseguenza della follia della sua scelta di riportarmi in vita: incerto sulle conseguenze derivanti dal medesimo, preferisco non porre eccessiva distanza fra me e lei. Per quanto mi è dato di sapere, infatti, potremmo anche rischiare di morire entrambi se allontanati l'uno dall'altra... o anche peggio...

<< Andiamo, mastro nano. >> invito, poi, il nano a seguirmi, dirigendomi verso l'armeria << Troveremo qualcosa che faccia al vostro caso. >>