[Cam]
Negazione. All'inizio tale è stata la sola emozione che potuto provare, nel sentirmi tanto violentemente sottratto all'infinito verso il quale avrei desiderato tendere, per essere nuovamente costretto all'interno di questa prigione di carne e ossa, di sangue e sudore.
Rabbia. Sfogata senza ripensamento, senza esitazione, contro l'unico nemico a me concesso nella selva, l'unico avversario rimasto, contro il quale ho impegnato tutta la forza della mia musica, per distruggerlo: avrei potuto semplicemente negargli coscienza, lucidità, lasciandolo sopravvivere e destinandolo ad una più equa punizione, ma non ho voluto concedergli tanta grazia, non ho voluto riservargli simile opportunità, preferendo renderlo vittima designata della mia ira.
Patteggiamento. Simile è stata la mia reazione nel corso del cammino di ritorno alla capitale, là dove, mio malgrado, null'altro avrei potuto fare per oppormi a quanto mi stava accadendo, a quella morte negata, a quella vita imposta, in contrasto a ogni regola della Natura, a ogni principio che da sempre aveva regolato anche la mia stessa esistenza.
Depressione. Per giorni sono rimasto chiuso nei miei alloggi, piangendo, disperandomi per quanto occorso, per l'assurdo fato a cui ero stato così destinato. Giorni duri, giorni difficili, in cui non ho desiderato incontrare alcuno, comprendendo che solo nella solitudine avrei potuto superare il dramma.
Accettazione...
<< Innanzi a voi tutti, membri del Consiglio, io Camael, figlio di Cammons, figlio di Carois, figlio di Caefa, mi presento non più qual vostro pari, dove indegno, ormai, di poter servire il nostro popolo così come, per tutta la vita, mi sono impegnato a fare. >>
Accettazione...
<< La mia stessa presenza qui, oggi, innanzi a voi, è blasfemia in contrasto a ogni legge della Natura, a ogni regola e principio che avevo giurato di proteggere, di difendere, di diffondere nell'essere accolto fra voi, nel diventare parte del Consiglio. >>
Accettazione...
<< Io ero morto, e ora non lo sono più. Io ero vivo, e ora... non so cosa sono. A voi, quindi, rimetto ogni decisione sul mio fato, sulla mia sorte, non invocando la vostra clemenza per me, dove vano sarebbe tale sentimento verso un osceno giuoco qual solo posso essere ora giudicato, ma chiedendone per colei che, ancor giovane, ancor impetuosa e passionale come tutti i giovani, ha agito al fine di restituirmi ciò a qui avevo volontariamente rinunciato. >>
Accettazione...
<< Non sia giudicata Eos qual responsabile per le proprie azioni, quanto più la nostra stessa società, ed io qual suo ex-rappresentante, per non essere riuscito a offrire a questa nuova generazione gli stessi insegnamenti, la stessa fede nella Natura e nei suoi cammini, che a noi tutti sono stati offerti dalle generazioni passate. >>
Accettazione. Ho accettato quanto mi è successo. Ho accettato la rinuncia forzata a tutto ciò che per me era stata vita, e ora spero solo, in queste mie parole, di riuscire a concedere una speranza di futuro per Eos, colei che, in fondo, è colpevole solo di aver agito secondo coscenza, di aver ubbidito ai consigli del proprio cuore.
<< Innanzi a voi tutti, membri del Consiglio, io Camael, figlio di Cammons, figlio di Carois, figlio di Caefa, mi presento qual solo colpevole di tutto ciò che è occorso, quale responsabile, solo e autoproclamato, per aver mancato nell'offrire a Eos la giusta istruzione, i giusti insegnamenti, nel rispetto della Natura e di tutto ciò che per noi è sacro. >>