1 Una tranquilla locanda

Questa storia prende il via in una locanda. I personaggi della storia siamo... noi. Scopri qual è la situazione e... partecipa! Leggi e vai avanti tu. Ricordati di spiegare chi (o cosa) sei!

Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 27/01/2009, 15:03

Nebbia. Spessa, umida, quasi palpabile. La condensa ricopre le ciocche rosse dei capelli che sfuggono dal cappuccio del manto purpureo che m'avvolge. Scosto un ciuffo con l'esile indice della mano destra, sistemandolo con noncuranza dietro all'orecchio appuntito. In questo preciso istante un sibilo, poco più d'un sussurro nel pallido grigiore che mi circonda, attira la mia attenzione. Ho l'udito fine, o sarei un' elfa da quattro monete. Inconsciamente porto la mano sinistra sull'elsa lavorata del pugnale appeso alla cintura e cammino il più silenziosamente possibile verso un'alta ombra scura. Il tronco d'una quercia, che in questa nebbia è niente di più che un informe ammasso di nero. Poggio il palmo della mano destra sulla corteccia muscosa e sporgo lentamente il viso, gli occhi ridotti a due fessure, il braccio sinistro piegato ad angolo retto col pugnale tenuto alto sopra la testa, pronto a scattare. Trattengo il fiato, temendo che le nuvolette di vapore formate dal mio respiro tradiscano la mia presenza ad eventuali assalitori. Corrugo la fronte concentrata. Non vedo niente. <Maledetta nebbia> impreco tra i denti e mi appresto a recitar un incantesimo nell'antica lingua dei miei padri. Terminata la frase dal suono cupo e melodioso al contempo, la coltre di vapore s'espande quanto basta affinché i miei occhi nocciola riescano a scorger qualche cosa... parrebbe legno, o forse è metallo, impossibile giudicare a questa distanza. Ma non c'è dubbio sul fatto che quelli che siano dardi. E i dardi mirano sempre a qualcosa...o qualcuno. Voglio saperne di più e, prima che me ne renda conto, già mi muovo cauta verso la fonte del rumore.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 27/01/2009, 19:28

(da Pilù)


"Oh Signore del Male... non sono per niente tranquillo con quei cinque idioti da soli là fuori, nel bosco" pensò tra me e me, mentre l'oste continua a chiacchierare. "Sarebbero capaci di colpirsi da soli... Non sarebbe la prima volta. Ma non voglio che li vedano. Soprattutto Covert, non devono notare goblin così vicini alla Città Murata. Ora lancio un messaggio mentale a... a Lui. gli chiederò di schermarli"

Mi siedo in un angolo appartato. Solo grazie a lunghi anni di addestramento posso comunicare nonostante la confusione che regna qua dentro... E solo io posso. Perchè Lui ha voluto così.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 27/01/2009, 19:35

Una figura ammantata di nero quasi mi sfiora. E' un uomo, credo. ma non vedo il suo volto.

Una sensazione di gelo mi avvolge.
Si è seduto a pochi passi da me.

E' inquietudine, paura forse, tensione.

Getto un'occhiata di lato. No,non mi sta guardando. Non posso leggere il suo sguardo, celato dal cappuccio, ma riconosco l'inclinazione del capo. Sta guardando altrove.

Ma non mi piace. Giuro non mi piace per niente.
Cosa faccio? Sarei tentata di allontanarmi a grandi passi. Ma se la signora e la bambina dovessero arrivare?
Calma. Un respiro profondo, mentre cerco di schiarirmi le idee. Ma l'inquietudine non mi abbandona...
E non mi piace.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 27/01/2009, 20:20

A grandi ma silenziose falcate procedo tra le felci, mentre l'oscurità scende tutt'attorno come una pesante coperta. Niente stelle a impreziosire la notte per via di tanta foschia. M'arresto di colpo, ancor senza fiatare e scorgo grazie alla visione crepuscolare il movimento di più esseri. Un gruppo. Digrigno i denti e appoggio la schiena ad un'altra quercia, più giovane della precdente, ma dal tronco abbastanza largo da celarmi nuovamente. Chiudo gli occhi e, concentrandomi, espando la mente verso il gruppo. Nulla, se non qualche cosa che mi impedisce di sentire quanto c'è attorno a me, nemmeno il più insignificante degli insetti. Cerco allora di aggirare il gruppo e, sperando di pasare inosservata procedo di qualche decina di piedi verso est. Ora sono in vista delle Mura. Non so perchè, ma lqualche cosa contro la mia volontà mi spinge ad allontanarmi da chiunque componga quello strano gruppo ben schermato. Deglutendo, ripongo il pugnale nel fodero e spicco un balzo; aggrappandomi alle sporgenze delle fredde pietre, scavalco il muro di cinta. Atterro con un tonfo sordo sull'erba fradicia e resto accucciata per un istante. Movo il capo a destra e a sinistra, verificando che nessuno si sia accorto della mia presenza. La porta della città par già chiusa a quest'ora e se qualcuno mi vedesse qui e ora darebbe senz'altro l'allarme. Senza esitare mi fiondo verso l'edificio più vicino. E' per puro caso che sgattaiolo sotto la finestra che disegna un quadrato giallognolo nell'erba e sbircio all'interno. Lo sguardo s'arresta su un paio d'avventori, prima di arrestarsi famelico su uno dei tanti boccali serviti al bancone. Lo stomaco brontola, prepotente. Infilo la mano destra nella tasca del mantello e un lieve tintinnare m'informa della presenza di qualche moneta d'argento. <Perfetto...sarà meglio annaffiare i miei pensieri con un sano boccale di birra. Spero solo che non sia disponibile solo quella nanica> sussurro tra me, storcendo il naso e avviandomi verso la porta. Il cappuccio è ancora alzato sul capo, ma non abbastanza da celarmi il viso. Non ci bado troppo, mentre poso la mano sinistra sulla maniglia all'ingresso della Locanda...
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 27/01/2009, 21:35

(da Pilù)

Maledetta notte, e quello? Non dirmi che sta entrando... Non posso crederci. Mancava questo.
Un druido :o Lo percepisco chiaramente. Non mi è noto. E non può conoscermi, ma potrebbe intralciare i miei piani, meglio chudere del tutto la mente. Se è molto potente c'è il rischio che si accorga di me.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 27/01/2009, 21:43

Mentre cerco di tenere d'occhio lo sconosciuto seduto troppo vicino a me, intravedo la porta della locanda aprirsi nuovamente.
Trattengo il fiato, speranzosa. No, non sono loro.
Accidenti. Ma....

Il cuore mi balza nel petto.

"Oh Dei del Cielo, ma questo è un dono..." mormoro incredula. Fisso l'esile figura e mi concedo una speranza.

Ditemi che è lei. Non la vedo da molti giri di stagione ma, per le lune, dev'essere lei.
Un passo. ed ecco una ciocca di capelli ramati che fa capolino dal cappuccio.

Ayram! Devo trattenermi dall'alzarmi e correrle incontro. Va bene. Aspettiamo che si volti, basterà un cenno, spero. Anche se lei era solo una bambina, allora. Penso sia in grado di riconoscermi.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 27/01/2009, 23:46

La porta si apre con un lievissimo cigolar dei cardini che non sfugge alle puntute. Nonappena mi trovo all'interno del locale, richiudo l'uscio con un lieve tonfo, tanto perchè il mio silenzio non attiri sguardi indiscreti su di me. Mi avvio senza pensarci due volte al bancone e annuncio la mia presenza all'oste facendo ricader sul lucido piano del bancone una moneta d'argento, che prima di ricadere con un tintinnio compie tre giri su se stessa. Tre giri. Corrugo la fronte mentre ripenso alle lezioni del Maestro. "Tre giri di moneta figliola significa cattivo presagio, al pari dei tre giri del corvo in cielo e dei tre moscerini nella tela del ragno. Non è superstizione, è il Fato". La voce dell'oste e il suo alito ricco d'aromi ,tra cui anche della foglia di tabacco, interrompe il vivido ricordo riportandomi al presente <Una birra speziata della Grande Foresta, grazie> nonappena l'omone gira sui tacchi facendo sparire il denaro, osservo i volti dei presenti sul riflesso ellissoidale d'una pentola di rame appesa alla parete di fronte a me. C'è qualche nano che gioca a carte e altri individui insignificanti, ma due sagome sul bordo destro della pentola, attirano la mia attenzione. Uno è incappucciato in una veste scura, l'altra seduta poco lontana da lui, o lei. Espando la mente e cerco d'insinuarmi in quella dell'uomo in nero ma...ancora una volta vengo respinta. E ancora una volta il mio istinto mi sprona alla fuga. Ma non posso andarmene per due semplici motivi: primo, il boccale di birra fresca e invitante che mi vien posato davanti al posto della moneta. Secondo, la presenza femminile, dalla quale ora non riesco a staccare gli occhi. Afferro il boccale e, con apparente noncuranza mi volto verso la sala, sorseggiando, attenta a non incrociare lo sguardo dell'uomo incappucciato. Cosa che accade invece con l'altra figura. Nonappena i miei occhi l'incontrano, qualcosa scatta come una molla nella mia mente allenata. Ricordi, di cui riesco a dominare il flusso, nonostante scorrano con la potente intesità di un fiume in piena. Un altro sorso di birra mi inumidisce la gola. Lei. Come dimenticarla. Ma ancor non mi muovo...c'è qualcosa che non quadra in questo luogo. E la moneta ha girato tre volte.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 28/01/2009, 10:03

Ora ne sono certa. Non ha dimenticato. Stavo per essere nominata Saggio della Città Murata, allora. Non era la mia ambizione, ma avevo dovuto accettare. Era necessario per il bene della mia razza... POveri umani, sempre pronti a perdersi per una manciata di potere. Parlare con gli elfi, in quell'occasione, mi aveva fatto decidere. E così ho lasciato le selve, per sempre.

Sento i miei occhi velarsi di rammarico. Il trascorrere delle stagioni non può cancellare certe emozioni.

Ed ora Ayram qui, proprio nel momento in cui il mio incarico si è fatto più arduo.

Vorrei parlare con lei. Mi rendo conto che questo non è il luogo adatto, ma... Non posso andarmene finchè non giunge almeno Nedved.
Un lieve sorriso, mio malgrado, illumina per una frazione di respiro il mio volto serio. Succede sempre così quando penso a quel piccoletto. Oh, dei piccoletto, ora non più tanto. Ne è passato di tempo da quando ho trovato quel fagottino fuori dalla mia porta. Elfo solo per metà, ma così ricco di doti elfiche da riuscire a stupirmi ancora, dopo tante stagioni. Nedved era solo un ragazzino, ma sapevo che nel suo destino era scritto qualcosa di importante.

Torno a guardare Ayram.
"Devi raggiungermi, giovane druido" mormoro in un soffio. "Non posso lasciare questa locanda. Non ancora..."
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 29/01/2009, 17:51

Bevo ancora una gran sorsata della birra speziata, che mi fa formicolare la lingua. Non ho bisogno di sentire le parole che le labbra dell'umana disegnano nell'aria. le leggo alla perfezione. Respiro a fondo l'aria viziata della Locanda e finalmente decido di avvicinarmi a lei. Prendo posto sulla panca di fronte alla sua e poso lo spesso fondo del bicchiere sul tavolo graffiato. <Che Helios illumini il tuo cammino> Gli angoli della bocca si curvano in un lieve sorriso, mentre evito accuratamente di pronunciare il suo nome in caso orecchie troppo indiscrete siano in ascolto. Faccio in modo di schermare ulteriormente la mia mente, tranne che a Gec, mentre continuo <Come va? E' così tanto che non ci vediamo...> questo è quello che dico per il piacere di chi origlia. ma la mente invia un messaggio ben preciso a quella della donna di fronte a me <Cosa ti frena? Non sei forse più in grado di percepire il pericolo imminente?>Cerco di limitare le domande, arginando il fiume di curiosità in piena, che minaccia d'esondare. Batto due volte le ciglia prima che il sorriso vada a contagiar anche gli occhi, sempre a beneficio dei troppo curiosi.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 29/01/2009, 18:38

"Mia cara amica"

Sorrido ad Ayram. Senza sapermi trattenere. Un fiume di ricordi mi riempie la mente e il cuore, ma so che non è il luogo, nè il momento. Ci sarà tempo, spero.

"Non vuoi provare il famoso stufato con patate? È il piatto forte, qui. Naturalmente con il sugo al rosmarino". continuo a fissare gli occhi profondi di questa giovane elfa, che avevo lasciato bambina. Un bellissimo fiore sbocciato nel deserto.
Sento il suo messaggio, ma per me non è facile comunicare con la mente se non ho la possibilità di concentrarmi. Certo nelle selve era più semplice, ma molto tempo è passato. Stando tra gli uomini però ho imparato a leggere le intenzioni altrui a più livelli, ascoltando gli sguardi, le movenze, la tensione dei muscoli.

"È una bella notte, mia cara, da trascorrere in chiacchiere, vicino al camino".

La fisso ancor più intensamente. Capisci Ayram? Siamo bloccate qui. Prendiamo tempo.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 29/01/2009, 19:06

(da Pilù)

Sorseggio la bevanda al luppolo che mi hanno appena portato.
E aguzzo le orecchie.
Aguzzo anche la mente ma i pensieri del druido mi sono celati, mi concentro sul Saggio.
Anche se ho già compreso chi sta aspettando.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi gio » 29/01/2009, 19:13

(da Nedved)

Apro la porta della locanda. Temevo nuovi attacchi nel percorrere il sentiero, ma grazie agli Dei, il bosco era tornato tranquillo.

Dò una rapida occhiata all'interno.
Lei c'è, ha saputo attendere. Sento un gran sorriso illuminare il mio volto!

"Venite, venite avanti" mormoro rivolto verso Bella e la madre.

Incrocio lo sguardo con quello del Saggio Gec. Io sono uno dei pochi che conosce il suo vero nome. Ma so che non devo pronunciarlo. E in situazioni come queste, neppure pensarlo. c'è qualcuno con lei. Esito una frazione di respiro. Amico o nemico? Non riconosco quella figura.

Mi muovo a disagio nell'ingresso, aspettando un cenno che mi chiarisca cosa fare.
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Re: 1 Una tranquilla locanda

Messaggiodi Ayram » 30/01/2009, 15:34

Annuisco con vigore, capendo la situazione.
<Lo stufato con patate è un'ottima idea> mentre sto per fare la mia ordinazione all'oste ruotando il capo il mio sguardo s'intreccia con quello di un altro elfo. Il mio cuore perde un battito. Non lo conosco ma vedere un mio simile dopo così tanto tempo mi sconvolge. Trattengo il respiro mentre il mio sguardo rimbalza dal viso del giovane elfo a quello di Gec. Sembra ch'Ei stia conducendo qualcuno al suo seguito. Forse conduce proprio il motivo che ci blocca alla Locanda. Mi serve un battito di ciglia per realizzare che siamo tutti in pericolo. un brivido ghiacciato mi scivola dalla nuca al coccige, gelido come l'acqua del Fiume Nodoso. L'uomo incappucciato di fianco a noi! L'istinto mi grida a gran voce: "FA QUALCOSA!" Balzo in piedi tanto in fretta da attirare lo sguardo dei nani all'angolo, che lasciano cadere le carte stupiti. Che disastro! Tanta attenzione non serve proprio, ora! Devo rimediare subito...<AAAH!!!> grido con la vocina stridula d'un oca, portando il dorso della manoi sinistra alla fronte, come una donzella terrorizzata <Un ratto!> Il tempo di formular mentalmente un incantesimo ed ecco che un grasso sorcio fa capolino da sotto la mia sedia. Lancio uno sguardo rammaricato a Gec per il contrattempo, ma ho dovuto improvvisare. Speriamo serva a qualche cosa. L'oste già corre nelle cucine a recuperar un scopa, incurante dei nai agitati.
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