niji ha scritto::
PS: sul "pagine e pagine in cui non succede niente"... sarà che io mi sono innamorata del fantasy proprio con La Spada di Shannara, ma non mi sono mai trovata a lamentarmi della "lentezza" di un fantasy. Mi serve tempo per interiorizzare, costruire il mondo nei suoi dettagli, imparare a crederci... Al contrario, ogni tanto mi infastidisce se la narrazione è molto veloce.
Sì, sì, credo anch'io che sia assolutamente una questione di gusti personali, certo!
Vedi, io teoricamente sarei per il "né troppo lento né troppo frettoloso", però mi rendo conto che la perfezione è difficile da trovare
Vero è che fra una narrazione fresca e incalzante, e un mattoncino da 9000 pagine, di cui 675 sono di descrizione di foglie e treccioline di nani (e questo è Brooks), preferisco la prima alternativa. Ma credo sia perché la 'sospensione dell'incredulità' (avendo io la testa perennemente fra le nuvole, aggiungerei
) l'avvio come se niente fosse: se il narratore mi dice che da qualche parte davanti al personaggio c'è una foglia che svolazza, io ci credo, non ho motivo di dubitare. I dettagli sul come è fatta la foglia, o da che parte spira il vento, se non sono strettamente necessari dal punto di vista dello sviluppo della trama diciamo che me li risparmio volentieri. Insomma, vero è che sono un tipo impaziente. Però ormai ho capito che ciò che aiuta di più me a calarmi nella storia, non è la cura meticolosa dell'ambientazione (che pure è un valore fondamentale) ma la la caratterizzazione psicologica del personaggio.
PS: sono quasi le tre del mattino, perdonate l'eventuale 'non-grammaticalità' di alcune frasi, questa benedetta insonnia mi farà diventare completamente matta...