Juhn'Lo
[Santamarta - Sala del Consiglio]
Denea mi spinge dentro la sala prima che possa replicare qualunque cosa. Mi ha chiesto di fare qualcosa per Lexys e le chinò il capo: è ovvio che farò in modo che il potenziale della piccola maga esca fuori. Solo che sono ancora sorpreso: la maga conosceva mio padre e ha assistito alla mia nascita. Perché? Rimango con questo dubbio e con la voglia di farle un milione di domande. Ma devo avanzare nella sala senza dare a vedere nulla. I sovrani sono seduti sui loro scranni. Ai loro fianchi le principesse e i principi di Santamarta. Proprio accanto al Re c'è il suo primogenito, il fratello di mia madre. Ha uno sguardo altezzoso ma è solo apparenza. E' un buon elfo, devo ammettere.
Passo davanti a tutti loro e chino il capo a tutti, poi mi rivolgo al Re, mio nonno, e porto la mano al petto senza fissarlo negli occhi. E' la prassi del palazzo e io non la sopporto. Se mai un giorno dovessi davvero diventare Re tra gli uomini, allora eliminerò tutte queste sciocchezze.
Denea mi spinge ancora mentre io fisso i miei occhi su mia madre. Il mio sguardo è serio ma so che lei ha capito la mia preoccupazione. Ricambia e accenna un sorriso.
"Prendiamo posto" mi dice la maga. Non posso far altro che fare come dice. Non so, ma è come se improvvisamente Denea mi parlasse con un tono più affettuoso. Improvvisamente l'antipatia che provavo nei suoi confronti si è sciolta. Forse sarà perché mi ha confessato di aver assistito alla mia nascita...
Cerco di non pensarci più e prendo il mio posto attorno al tavolo del Consiglio. C'è un posto vuoto alla mia destra e so già chi lo occuperà. Si sono seduti tutti, finalmente e nell'aula consiliare non si sente più nessun rumore. Uno dei servitori si avvicina alla porta che si apre sul corridoio dell'ala sud del palazzo, da lì si accede alla stanze degli ospiti illustri. Picchietta un bastone dorato a terra, lo fa per tre volte e quasi mi viene da ridere nel vederlo: sembra un manichino mentre esegue gli ordini alla perfezione. Denea mi lancia un'occhiataccia e io ritorno serio. Caspita come mi incute soggezione quella maga, però sembra davvero che ci tenga a me.
Appena il servo ha finito di picchiettare il pavimento annuncia l'ingresso della regina Sadie. Tutti si alzano e io seguo l'esempio e mia cognata fa il suo ingresso.
Come da prassi si inchina. Non è male devo dire, la immaginavo diversa ma non è male. La regina avanza verso il tavolo. Mio zio la raggiunge e le prende una mano dopo essersi chinato a sua volta: è il benvenuto ufficiale. Noto che si scambiano uno sguardo molto profondo. Si conoscono già? Mi è sembrato di sì da quello sguardo, ma non ho il tempo di rifletterci che Sadie viene fatta accomodare accanto a me. Lei mi sorride. Un sorriso falso, non c’è che dire tranne che è davvero brava a fingere. Con la coda dell’occhio ho potuto vedere i sorrisi compiaciuti del Re e della Regina: se sposassi Sadie si libererebbero di me, finalmente. Sono costretto a seguire l’etichetta. Chino il capo mentre le prendo la mano sfiorandola con un bacio.
Sento un urlo strozzato e mi distraggo, mi volto e tra lo stupore di tutti mi accordo che sta per accadere qualcosa che, a me divertirà sicuramente, ma Denea diventerà una furia.
Lexys è davanti all’altra porta spalancata. Stringe i pugni forte e sembra che poco a poco un bagliore luminoso la sta avvolgendo. Chissà cosa sta per accadere, ma almeno le mie labbra non hanno dovuto sfiorare la mano guantata della mia perfida cognatina.