[Nessuno]
Non sono concorde con l'esigenza suggerita dalla Saggia, dal momento in cui, probabilmente, sarebbe estremamente meglio per me sparire nella notte e non farmi più rivedere.
Ciò nonostante, non desiderando contrariare il desiderio proprio di un'autorità, per quanto figlia dell'uomo, acconsento a ritornare nella direzione del gruppo, là dove, nel contempo, anche la locandiera ha avuto occasione di riprendersi.
« Godete della vita che i vostri dei vi hanno voluto rendere grazia giorno dopo giorno. » asserisco, rivolgendomi ai due pargoli senza chinarmi su di loro e mantenendo a distanza di sicurezza le catene pendenti ai miei polsi dalle loro mani, prima che possano lì appendersi nuovamente « E non pensate a me con rimpianto. Non pensate affatto a me. Io non sono mai stato parte delle vostre vite né mai lo sarei potuto divenire. Sono solo un'effimera ombra. »
« Signore?! » domanda la piccola, comprendendo immediatamente l'effettivo significato delle mie parole, e già mostrando, in ciò, uno sguardo colmo di lacrime.
« Presso la mia gente è uso considerare la vita simile a un cammino, a un percorso continuo, costante, che inevitabilmente si attraversa al di là di effettivi movimenti fisici, di grandi viaggi attraverso terre sconosciute. » concludo, retrocedendo a ricercare distacco fisico oltre al distacco emotivo già chiaramente presente « Quanto vi posso dire, pertanto, non è "addio"... ma "buon cammino"... » (*)
E, così dicendo, mi volto, nella volontà di allontanarmi dai pargoli, e da chiunque altro, senza ulteriori cerimonie.
(*) dotta citazione da "Masters of the Universe", il film.