Perfetto. Abbiamo scoperto che una miriade di bottoni non servono a un'emerita mazza da cricket.
Ogni volta l'operazione necessiterà della mia presenza, e ciò è oltremodo scomodo. Dopotutto il fumo non si fa governare da una macchina.
Inoltre è sorto che un sospetto gruppo reazionario Naicos sta depredando villaggi in tutta la regione.
Perciò ho dovuto organizzare subito una parata militare della fanteria per propagandare la fedeltà e l'onestà dei Naicos. Non che ce ne fosse bisogno, perché la popolazione diffidente nei loro confronti rimane una stretta minoranza, ma meglio andare sul sicuro.
Il fatto è che i Naicos saranno sì potenti, ma non sono creature titaniche, e i villaggi erano comunque difesi. Questi invece sono stati rasi al suolo da nemmeno mezza dozzina di soldati. O chi li paga ha fornito loro una forza incommensurabile o capacità magiche, o sono comandati da qualcuno di più potente, o sono molto arrabbiati.
Diamine, sono costretto a scrutare tutta la regione per trovarli. Credo che dovrò impiccarli in una cerimonia ufficiale, smentendo eventuali stereotipi riguardanti la loro razza.
Allungo lo sguardo, sorpasso valli, scavalco monti, guado torrenti, e li vedo.
Tre Naicos. E Kraid.
Non è possibile. Era morto. Come gli altri. Erano tutti morti.
Sia dannato. Ecco perché i villaggi crollavano davanti a loro.
Non trattengo l'ira. O meglio, la trattengo come sempre, ma non soffoco l'impulso di sbarrargli la strada.
Corro per miglia tra i boschi, e dopo pochi secondi che mi hanno avvertito arrivare, emergo dalla boscaglia e il fumo trafigge i soldati nella trachea, sollevandoli e lanciandoli in un punto a cento metri da noi. Kraid invece viene avvolto da un nero turbine.
"Tu sia maledetto, Kraid, bestia immonda, per aver acceso la scintilla del dubbio tra la mia gente, per aver squarciato petti e dilaniato colli. Possa il pesante martello della giustizia incedere sul tuo capo e su quelli dei tuoi superiori, per mano mia, come è sempre stato e sempre sarà. La vostra oscurità non potrà mai vincere sulla mia, perché voi difettate di ciò che il Fumo mi concesse: il libero arbitrio."