Queste sono alcune parti che ho preso dal mio libro, spero vi piaccia
Come il suono dell’acqua viaggia attraverso il fiume, il canto degli alberi viaggia attraverso il vento e non è mai un male ascoltarlo.
Due sagome sedevano sulla rima del fiume ascoltando il fruscio del vento fra le fronde ma quel giorno non era un semplice suono:era il canto degli alberi, pochi riescono a capirlo e ancora di meno ne fanno un buon uso ma le due sagome avevano un compito: ritrovare il Guardiano del Fuoco e portarlo sulla retta via.
Alba e la sua pantera Ombra ascoltarono a lungo, poi quando il canto cessò se ne andarono via.
Un nuovo giorno era alle porte, in lontananza, dei cavalli scalpitavano sul terreno.
-Andiamo via di qui- disse Alba ad Ombra.
Sellò Furia ma non ebbe il tempo di salirle il groppa che una freccia si conficcò poco lontano da lei, alzò gli occhi: una pattuglia di Lastiani galoppava molto veloce verso di lei
-Perfetto- disse – ed io che ero venuta in pace-
Più veloce del vento si mise al galoppo verso la Foresta degli Olmi là gli alberi l’avrebbero nascosta, pensava che, varcato il confine, i Lastiani si sarebbero fermati ma esitarono solo per qualche secondo per poi convincere i cavalli ad entrare nella foresta. Galoppò per poco più di un’ora, ma per Alba sembrò un tempo infinito, la sua ultima speranza era quella d’incontrare un ribelle che, vedendo i Lastiani, avrebbe dato l’allarme.
Quella mattina, Andrea e Piter erano andati al fiume ad allenarsi, stavano per tornare al villaggio quando sentirono quella strana litania proveniente dai rami: gli alberi stavano cantando e capirono subito che non era lingua umana quella con cui comunicavano.
-E’ troppo rozza per essere elfica ed è anche troppo dolce per appartenere ai nani, forse è meglio andare via- disse Andrea.
Sellarono i cavalli e tornarono indietro nel modo più silenzioso possibile.
Non c’era alcun dubbio:era la lingua lastiana e chiunque teneva alla propria vita sapeva che se non era loro amico non faceva una bella fine, ed infatti nella radura, scorsero Lastiani armati sino ai denti
-Non è mai un buon segno quando i Lastiani vengono nella foresta e soprattutto quando vengono così ben armati, le hai viste quelle lance?- gli disse Piter.
-Si, non è la prima volta che le vedo ci sono anche nella sala riunioni del consiglio, mio padre mi ha detto che vengono da molto lontano e che sono molto rare, funzionano solo una volta, è un contratto magico, iniettano veleno che paralizza la vittima, giusto il tempo di catturarla, per ucciderla ci sono altre lance più diffuse di queste e sono molto facili da comprare se vai al castello di Lasten, costano anche meno, dicono- gli rispose Andrea.
-Allora la persona che devono trovare la devono riportare viva- costatò Piter.
-Esattamente ma non sono riuscito a vedere quello che c’era dentro la cella che trasportavano sembrava una persona, forse l’hanno già presa … -
-Forse dovremmo controllare, per sicurezza, s’intende- propose Piter.
Andrea non era mai stato un ragazzo poco avventuroso e questo Piter, essendo il suo migliore amico, lo sapeva molto bene e conosceva il suo carattere istintivo e dicendo questo metteva alla prova il buonsenso di Andrea.
-E va bene ma diamo solo un’occhiata, niente di più, ok?- cedette Andrea.
-Va bene- rispose Piter sorridendo soddisfatto.
I due giovani si avviarono verso il punto in cui poco prima avevano visto i Lastiani e gli ci volle poco per capire cosa c’era dentro la gabbia. Una bambina di circa sei anni era accovacciata a terra, le erano stati legati piedi e mani per non farla scappare, eppure c’era qualcosa che non tornava, nelle menti dei due molti pensieri si stavano accumulando, perché i Lastiani avrebbero dovuto imprigionare una bambina e portare con loro delle armi paralizzanti? Volevano qualcuno e non era mai un buon segnale quando il re Brooke cercava qualcuno vivo, di solito prima lo uccideva meglio era per lui.
-Stanno cercando qualcuno molto potente a dire dalle armi che si portano dietro, potrebbe volerci un bel po’ di tempo prima di scoprire cosa sta succedendo, meglio mandare un messaggio al villaggio.-disse Piter.
Si allontanò un poco e poi emise un lungo fischio, di colpo un bel falco bianco planò sul suo braccio, Andrea scrisse un breve messaggio su cui si chiedeva di non allontanarsi dal villaggio e che avrebbero fatto tardi per la cena, poi legarono il messaggio alla zampa del falco che l’avrebbe portato là.
-Adesso scopriamo cosa hanno in mente quelli là- disse Piter.
Aspettarono per ore, in attesa di un segno, stavano per arrendersi quando un fruscio tra gli alberi attirò la loro attenzione.
-Vedo che hai ricevuto il nostro messaggio- disse Orkit, il generale lastiano e si avvicinò alla figura incappucciata – spero che tu abbia qualcosa per me-
La figura gli puntò una spada dalla punta azzurrina – Se penso che hai moglie e figli a casa esito al pensiero di ucciderti ma se penso quello che hai fatto alla mia di famiglia mi viene solo una grande voglia di rispedirti ai Creatori - gli disse una voce femminile, fredda e piena di disprezzo.
-Speravo che saremmo riusciti a contrattare – le disse Orkit – per tua cugina sei sempre stata disponibile, no?-
-Bando alle ciance, cosa vuoi?-gli chiese
-Una vita per una vita: lascio libera la piccola May e mi prendo la giovane Alba, sarai molto utile al re soprattutto dopo che avrà assorbito tutti i tuoi poteri e preso ciò che gli spetta- le disse Orkit ridacchiando
-Non credo di aver niente per il tua padrone-
-Potremmo incominciare dalla spada di fuoco che tieni sotto la sella?-
-Vedo che ti hanno insegnato che gli alberi hanno le orecchie- gli disse Alba sorridendo
-Già e presto se non farai quel che ti ho chiesto ti unirai a loro-
-Non puoi immaginare quanta paura tu mi stia facendo. Pensavo che, dopo tutti questi anni, voi Lastiani fosse riusciti a fare minacce deceti, a quanto pare mi sbagliavo-
-Ed io pensavo che tenessi un pò di più a tua cugina-
-E dimmi: dov'è mia cugina?-
-In quella gabbia, pronta ad essere uccisa dai miei uomini-
Alba scosse il capo fingendosi delusa -Orkit,Orkit, Orkit, quanto imparerai a non fati fregare così facilmente?-
Orkit si girò di scatto e vide che la gabbia era vuota -Come ... -
-Te lo spiegherò un'altra volta, sono molto impegnata di questi tempi- disse scomparendo in una nuvola dorata.
-Perché mai il re Brooke dovrebbe volere una semplicissima elfa?- chiese Andrea
-Magari non è tanto semplice, hai sentito cos’ha detto Riccardo riguardo ai suoi poteri … Forse è meglio non immischiarci in questa faccenda anche perché poi i nostri genitori vorranno sapere tutto nei minimi dettagli e non faremo altro che metterci nei guai-
-Quindi dovremmo lasciare tutto com’è?- chiese incredulo Andrea.
-Senti, Andrea, io credo che dobbiamo semplicemente aspettare e fare buon uso delle informazioni che abbiamo già ma, soprattutto, cercare di non metterci nei guai, immagina cosa potrebbe succedere se dei Lastiani ci vedessero e ci seguissero fino al villaggio non credo che saremmo accolti da vittoriosi per questa nobile impresa- gli disse Piter.
Andrea si morse il labbro e Piter capì che non aveva niente di buono in mente: niente di quello che avrebbe proposto di fare sarebbe stato facile.
-Dobbiamo andare da Riccardo lui sa tutto sul conto di quell’elfa -
-Ma sei forse impazzito?! Dovremmo rischiare di essere uccisi, per andare a trovare un traditore delle antiche leggi, solo perché tu hai voglia di risolvere questo mistero? Ma cos’hai nel cervello, segatura?!- ribatté Piter.
-Va bene forse non è proprio una delle mie idee più geniali ma per me vale la pena provare se sei con me bene se no andrò da solo, di certo Riccardo non ci offrirà the e pasticcini ma se scelgo bene le parole potrei accumulare qualche informazione- disse Andrea, poi con fare da vero tentatore qual’era aggiunse -la tua rinuncia è un vero peccato, chissà quanto ci saremmo potuti divertire insieme-
Era una tentazione troppo grande per Piter, era stato proprio lui a dire ad Andrea che avevano qualche possibilità di riuscire a capire quel che stava succedendo -Quando si parte?-cedette Piter
Andrea gli sorrise -Stasera parliamo con gli altri e se sono d’accordo si parte domani dopo pranzo, così possiamo viaggiare con calma-
-Sei sempre il solito, non ti tireresti indietro neanche davanti ad un gruppo di Lastiani - gli disse Piter ad Andrea
-Se vuoi puoi anche rimanere qui-
-E lasciare a te tutto il divertimento?! Non ci penso nemmeno se ti succede qualcosa tuo padre mi uccide- gli rispose Piter.
Gli alberi cominciarono a cantare ma per i due giovani erano solo semplici fruscii nel vento ed erano ignari del pericolo che li avrebbe attesi nella via di ritorno, non davano senso alle piante che mosse dal vento quasi sembravano volergli impedire di tornare indietro.
Qualcun altro invece aveva dato un senso a queste strane coincidenze perché sanno tutti che gli elfi hanno sensi molto fini.
-Torna indietro Alba-
-Che stai dicendo, May, se torniamo indietro ti potrebbero riprendere-
-Ho avuto una visione, due giovani ribelli sono stati visti dai Lastiani e sento un grande potere in uno dei due, non so quale sia ma forse … -
-Credi che possa essere lui?- le chiese Alba frenando di colpo
-Si, credo che sia uno dei due- le rispose May.
-Tu rimani qui con Furia, io ed Ombra andiamo a vedere la situazione-
Ombra salì su un ramo ed insieme ad Alba si arrampicò sugli alberi per sentire meglio il loro canto e sapere dove si trovano Andrea e Piter.
-Sei tornata in fretta, non credo che tu abbia avuto il tempo di mettere in salvo tua cugina- le disse Orkit e con un sorriso maligno aggiunse- Mars, John, Sam, andatela a cercare-
I tre soldati salirono sui cavalli e partirono ma non fecero neanche due metri che vennero sollevati per aria.
-Dove credete di andare voi tre?- gli chiese Alba.
-Mettici giù hai capito?-le ordinò Sam.
Alba fece roteare la mano ed i tre caddero a terra e per poco non vennero schiacciati dai cavalli che atterrarono accanto a loro.
-Come ti permetti di prenderti gioco dei miei uomini?-le chiese Orkit
-Sono stati loro a chiedermi di lasciarli andare-gli rispose Alba con un sorriso beffardo.
<Gli uomini sono creature così diverse da noi elfi e persino adesso che ho vissuto tanto di quel tempo con loro mi meraviglio di come riescano a credere ad ogni singolo sussurro del vento, anche se non ne capiscono il significato … Sta lontana dagli uomini, te lo chiedo per favore, piccola mia. In tutti questi anni ho imparato che gli uomini sono compromessi, sono esseri sfruttati e non hanno la stessa indipendenza di noi elfi, basta una parola per suscitare in loro la paura e questo Alba ricordatelo bene> Erano queste le parole che sua sorella le aveva detto il giorno della sua morte, allora aveva solo tre anni ma si ricordava bene il volto di quell’elfa che la cullava ogni sera ma non aveva mai capito il perché le parlava nella lingua degli umani se poi diceva cose orribili su di loro, ricordava che sua madre le aveva insegnato che è una legge infrangibile quella di dover suscitare timore nel cuore delle persone, era stata addestrata a questo ed anche se non le era mai piaciuto sapeva che era un suo dovere ed aveva fatto quella piccola magia proprio per suscitare paura in loro.
Da est ad ovest, fino al confine di Lasten si erano diffuse infatti le voci su i suoi strabilianti poteri ed anche se la maggior parte delle voci erano storielle per spaventare i bambini molti Lastiani erano convinti che ogni parola fosse vera.
-E voi, che cosa fate lì impalati? Scagliatele le frecce addosso!- ordinò Orkit ai suoi uomini.
-Ma signore, si dice che le rimanda indietro a chi gliele ha mandate- balbettò uno, imbarazzato di contraddire gli ordini di un superiore.
-Sono tutte storie quelle che si raccontano in giro non è vero niente- gli strillò Orkit.
-Veramente Ombra ci è riuscita davvero a staccare un braccio con una sola zampata ad un soldato che mi stava dando fastidio- disse Alba.
Per tutta risposta Orkit prese l’arco ed una freccia e fece per tirargliela ad Alba –Adesso vediamo se me la ritiri indietro-le disse.
-Io no n lo farei se fossi in te, Orkit -lo ammonì Alba.
Ma naturalmente lui non le diede ascolto e le scagliò la freccia contro, ma Alba era veloce e non le fu difficile schivare la freccia, che andò a conficcarsi nel terreno.
Alba approfittò della momentanea confusione per scappare tra i rami impenetrabili dei grandi olmi.
Da un cespuglio uscì un grande lupo bruno -Felice di rivederti, Geremit, pronto all'avventura?-
Il grosso lupo si trasformò in un umano dalla carnagione chiara, i capelli color dell'oro e gli occhi acquosi, che un tempo risplendevano di un bel verde acceso -Come sempre- rispose lui sorridendole.
Il tempo stringeva, ogni giorno che passava, altre foglie cadevano dall'Albero della vita.
-E se cadessero tutte le foglie?- aveva chiesto un tempo Alba a sua sorella.
-Odio, distruzione, la fine del mondo che noi conosciamo-
-E non c'è un modo per fermare tutto questo?-
-Sì, il Guardiano del Fuoco è l'unico che può aiutarci, perciò dovrò partire per cercarlo, so che si trova tra i ribelli ma non so dove si trovi il suo villaggio-
-Tornerai?-
-Te lo prometto- le aveva risposto carezzandole i capelli.
Non era successo, due mesi dopo, era uscita a fare una cavalcata con Ralf, si erano spinti fino ai campi di grano che segnavano l'inizio della Foresta degli Olmi e da quel giorno, il corpo privo di vita di Christine, era un incubo che la tormentava ancora.