Trimont e l'autore

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Moderatore: nihal87

Trimont e l'autore

Messaggiodi Mortalfilo » 28/01/2010, 15:08

Trimont e l'autore

Il nobile Trimont camminava placido tra due file di alberi, accarezzato dalla brezza che gli scompigliava la chioma bionda. Si godeva solitario la passeggiata mattutina nel giardino.
-Oggi cosa succederà?- chiese il prode, rivolto all’aria.
-La caduta del cielo? La mia decapitazione? Ancora la lotta con la pantera? Era stata eccitante.
-Oggi non saprei,- risposi io, dall’alto dello scrittoio, -forse mi verrà in mente qualcosa dopo. Ora cammina.- Non potevo certo dirgli che oggi sarebbe morto.
Il figuro accelerò poco il passo, e si trovò davanti a due grandi pioppi. Si poteva facilmente notare la corda passante sotto il fogliame rudemente sparso sul terreno; il combattente sospirò, deluso.
-Andiamo,- sentenziò, -ci conosciamo da anni, non puoi pretendere che cada in una…- ma sentì delle solide mani afferrarlo dall’alto per il capo e scaraventarlo a terra. Il guerriero non finì per poco nella trappola, arrivandovi abbastanza vicino da poter vedere tra le fessure del fogliame che era profonda parecchi metri.
L’eroe si voltò ad affrontare il suo assalitore e si trovò davanti un gargoyle , la bocca spalancata a mostrare le zanne, le ali ripiegate sul dorso, gli arti inferiori curvi e preparati al salto, la pelle di porosa roccia grigiastra che si fletteva in avanti.
-Che diavolo… Anche le bestie mitiche, adesso?- imprecò lo spadaccino.
-Pensavo ti avrebbero divertito,- supposi io, -soprattutto lui.- Detto questo sbucò da un folto cespuglio un essere antropomorfo, almeno fino al bacino, che terminava in una sinuosa e voluminosa sezione caudale di rettile ricoperta di scaglie verdi cinabro, che sfumavano nel biancastro sulla zona del ventre. L’uomo-serpe aveva dei lucenti e lisci capelli neri, uniti in una coda di cavallo dietro la schiena.
Il condottiero ritenne a quel punto saggio estrarre lo Spadone Istoriato, ricevuto dopo aver salvato gli abitanti di Tormensaire, minacciati dal signore di Num’ Ssun, venuto a realizzare le sue profezie riguardo il Darmfdragge.
L’arma nelle mani dell’uomo si allungò e si restrinse, tanto che le rune tracciatevi sopra erano ormai indistinguibili, e l’armato la roteò davanti a sé. Il gargoyle, scarso di riflessi, cadde sotto il primo colpo della lama mortifera, tagliato a metà all’altezza del petto; il serpente umano invece fletté la vita e si vide passar sopra il metallo riflettente. Mentre l’acciaio andava a incastrarsi nella corteccia di un salice particolarmente robusto e spesso (l’abilità trapassante dell’artefatto incantato si riduceva al primo colpo dopo lo sfoderamento), il mostro si affrettò a sgusciare davanti allo schermidore e lo avvolse nelle sue spire, facendogli perdere la presa sull’attrezzo bellico e afferrandogli contemporaneamente il collo con la possente mano sinistra.
L’unica mossa possibile del lottatore in balìa dell’ibrido fu far scivolare il palmo fuori dal guanto nero e porlo aperto sulle squame della bestia; pochi secondi dopo infatti la pelle secca del mezzo animale fumava e sfrigolava.
-RHAAAAAAASSS!- urlò di dolore la creatura. La presa su Trimont si allentò, e ciò gli permise di sfuggire alla trappola e a saltare con una capriola davanti al bruto. Un’altra volta gli tornò utile la tecnica insegnatagli dallo Stregone della Dimensione durante la sua infanzia.
-COSSSA CI HAI FATTO?! COME?!- sibilò l’essere.
-Non hai niente di meglio da fare che mandarmi contro un sociopatico metà lucertola con doppia personalità?- chiese il prode.
-Veramente no.- replicai stizzito.
-Non lucertola!- ribadì il mezz’uomo -Sssserpe! SSSSSERPE!- Così dicendo balzò contro lo spadaccino e gli assestò un gancio nello stomaco, seguito da un colpo dorsale della mano sul mento, che gli fece perdere i sensi.

La prima cosa che Trimont realizzò quando si svegliò fu che gli mancava il fiato. Aveva i polsi incatenati al soffitto e dovette tirarsi su a forza per riuscire a inspirare a pieni polmoni. Guardandosi intorno poté solo scorgere le pareti e l’uscio della cella angusta illuminate sinistramente dalla debole fiamma di un tripode. Il prigioniero notò anche due cadaveri legati agli altri due muri liberi; avevano degli abiti simili ai suoi: cotta di maglia, stivali e casacca nera, cappuccio calato sul viso.
Davanti a lui la porta si aprì e ne sgusciò fuori l’uomo-rettile, strisciando sulla parete; aveva un sorriso compiaciuto sulle sue viscide labbra.
Lo seguì un uomo ammantato di scarlatto, un libro aperto nella mano mancina, una penna nella destra, e scriveva.
-Non sei andato un po’ troppo oltre stavolta?- domandò il prode.
-Era necessario.- risposi.
-Non dicevo a te.- ribadì Trimont al figuro in rosso.
-O sì, invece.- dissi.
Il guerriero mi guardò con uno sguardo interrogativo e sbalordito.
-Ma tu… Non è possibile… Come…-
-Ora puoi ucciderlo, Cerare.- comandai.
L’uomo-serpe scese dal muro e mutò. Si separò in un uomo e un grosso rettile con le zanne sporgenti e la lingua che si allungava e si ritraeva continuamente. Poi i due si riavvicinarono e si fusero in una creatura con corpo umano, sormontato da una sproporzionata testa di serpente rivestita di squame scure, tra il verde e il nero.
Si avvicinò con calma all’eroe, gli scostò lentamente la bionda chioma dalle spalle, gli affondò piano i canini nel collo.
Senza un dolore, senza un gemito il paladino morì, chiudendo gli occhi crepò. Questa fu infatti la fine del nobile Trimont, campione coraggioso, benefattore generoso, protagonista esemplare.

In seguito congedai Cerare e tornai allo scrittoio; posai il libro sul piano, sempre scrivendo. Quindi la mia mente partorì un altro personaggio; lo vestii, lo feci crescere e lo nutrii di imprese, di esperienze e di memorie; lo posi in un’ambientazione e gli preparai dei nemici, per quando avesse voluto una sfida, e dei compagni, per quando avesse avuto bisogno d’aiuto. Poi fu pronto, gli diedi un nome decoroso e forte e lo preparai per l’avventura.
-Allora,- iniziai -cosa succederà oggi?
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Re: [Racconto] Trimont e l'autore

Messaggiodi gio » 28/01/2010, 18:18

Mortalfilo ti piace Edgar Allan Poe? Noto una certa affinità ;) Bello il finale...

Cmq, per quanto riguarda la censura altroviana, il sociopatico metà lucertola con doppia personalità ha passato l'esame. :ugeek:

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Re: [Racconto] Trimont e l'autore

Messaggiodi Mortalfilo » 29/01/2010, 18:22

Giò, come potevi immaginare che adorassi il Poe? Sei troppo perspicace per noi umani.
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Re: [Racconto] Trimont e l'autore

Messaggiodi gio » 29/01/2010, 18:47

Mortalfilo ha scritto:Giò, come potevi immaginare che adorassi il Poe? Sei troppo perspicace per noi umani.



Vero????????????????? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Scherzi a parte, pensa che il mio primo incontro con Poe è avvenuto - mi pare - in prima media. Ho trovato un librone di racconti in libreria e dato che avevo già letto e riletto tutti i miei libri mi son cimentata con quello: la storia della donna che era stata sepolta ma non era morta e poi si risveglia nella bara me la ricordo ancora come fosse ieri.... :shock:
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Re: [Racconto] Trimont e l'autore

Messaggiodi Mortalfilo » 29/01/2010, 19:25

Intendi "Le esequie premature"! Quello è incredibile. Ho adorato anche "Il pozzo e il pendolo", "La maschera della morte rossa" e "Il sistema del dottor Catrame e del professor Piuma".
Edgar è troppo forte.
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