LOVELY SARA

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LOVELY SARA

Messaggiodi demon black » 26/05/2010, 12:22

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Il cartone animato Lovely Sara (tratto dal romanzo ''La piccola principessa'' di Frances Hodgson Burnett) fu prodotto in Giappone nel 1985 (Shokojo Sarah il titolo originale), dalla Nippon Animation e trasmesso in Italia nel '86. Lovely Sara (dai toni drammatici e commoventi) si conquistò un pubblico (di giovanissimi e non) che seguiva con accorata simpatia le tristi vicissitudini (spesso portate fino alle estreme conseguenze) della piccola Sara.

TRAMA

La storia ha inizio quando Sara, accompagnata dal suo adorato papà, lascia l'India (accogliente nido d'infanzia; mondo di gaia spensieratezza e fantasia), per recarsi in Inghilterra, presso il collegio per signore di Miss Minchin. In virtù della grande ricchezza del padre e al fine di consolidare il buon nome del collegio, la direttrice riserverà un trattamento privilegiato alla nostra giovane amica (che disporrà persino di un cocchiere, Peter, e di un calesse privato). Da subito Sara mostrerà d'essere una bambina gentile e generosa anche con le persone più umili e non appartenenti al suo stesso rango sociale (come Peter e Becky, giovanissima servetta del collegio). D'altra parte, a causa della sua straordinaria raffinatezza ed eccellente attitudine scolastica, si guadagnerà l'antipatia di Miss Minchin (messa involontariamente in ridicolo da Sara) e dell'invidiosissima Lavinia (che nel confronto con Sara appare goffa e inadeguata in tutto). Nonostante ciò la direttrice continuerà a trattare la nostra amica con riguardo, organizzandole perfino una splendida festa di compleanno (degna di una quasi principessa!), ma che si interromperà bruscamente da una tragica notizia: Sara scoprirà della morte del suo amato padre (in seguito a una grave febbre); d'essere rimasta sola al mondo e senza più un soldo (come risultava dal fatto che il padre aveva investito tutta la sua fortuna sulla improduttiva miniera di diamanti). Miss Minchin, furente per aver speso soldi invano (quindi vedendo sfumare il progetto di aumentare il prestigio del collegio), avrebbe volentieri cacciato Sara, lasciandola in balia del proprio destino; ma dietro timido consiglio della sorella, miss Amelia, e valutando che una simile azione avrebbe potuto minacciare la reputazione della scuola, decide di tenerla. Facendo di Sara una sguattera, le verrà riservato un trattamento durissimo. A questo punto bisogna aprire una breve parentesi per sottolineare che per Miss Minchin colleggio = obiettivo su cui è stato investito ogni giorno della sua vita, fatta di stenti e sacrifici. Che la direttrice abbia lavorato sodo, creando la sua scuola dal nulla, lo si comprende negli episodi finali. Ad uno sguardo più attento, se ciò non giustifica il suo spregevole comportamento, almeno rivela la complessità psicologica di tale personaggio: anche per miss Minchin la vita e stata dura e amara! Ma il suo passato, piuttosto che renderla sensibile di fronte ai più deboli, l'ha resa fredda e calcolatrice, vittima di non poche e frustranti contraddizioni. D'ora in poi la nostra amica patirà ogni sorta di maltrattamento e privazione; Sara costretta ai lavori più duri, patirà la fame e il freddo; verrà picchiata dagli inetti e mediocri Molly e James; subirà continui tentativi di umiliazione da parte di Lavinia, ora studentessa di riguardo (e noi aggiungiamo di ripiego…!). Tuttavia queste tristi vicende porteranno alla luce le straordinarie qualità umane di Sara: la sua forza d'animo e soprattutto la straordinaria generosità verso un mondo a lei prima sconosciuto: quello dei più deboli e umili. La vedremo spesso dividere una già misera porzione di cibo con Bechy e con dei topolini. Sara sopporterà i momenti più difficili grazie alla sua fervida immaginazione e riversando il suo bisogno d'amore, le proprie cure alla bambola-amica Emily (ultimo ricordo del padre)..
Fra i tanti, credo che l'episodio più significativo per evidenziare l'altruismo della piccola protagonista, sia quello in cui, trovata una moneta per strada, la porta in chiesa, affinchè possa essere restituita al legittimo proprietario. Il parroco, alla vista di questa 'prodigiosa' bambina pallida e denutrita, riesce a convincerla che ad aver smarrito la moneta è stato Dio, che voleva fosse trovata proprio da lei. Successivamente Sara, mentre è di ritorno al collegio, incontra una piccola mendicante, tanto affamata da guardare con desiderio l'invitante vetrina di una panetteria. Comprendendo bene cosa si prova a causa della fame la nostra amica entra nel negozio e acquista alcuni panini caldi e profumati; ne tiene qualcuno per sé (che naturalmente dividerà con Bechy e i suoi amici topolini) e offre i rimanenti alla piccola mendicante. Questo gesto sorprenderà tanto la commessa del forno da smuoverne la coscienza. Infatti, di fronte a un simile esempio di gratuità, prenderà con sé la poveretta (che dal canto suo non dimenticherà mai il gesto della giovanissima benefattrice). Sara trova la forza di resistere a tante difficoltà anche grazie all'amicizia e a gesti di solidarietà che le riservano non solo Peter (che spesso porta le pesanti buste della spesa al posto della signorina Sara) e la stessa Becky, ma pure la maldestra e tanto sensibile Ermengarda; la piccola Lottie (per la quale Sara rimarrà 'mamma Sara'); Miss Amelia, che di nascosto le procurerà un libro per proseguire gli studi. Infine, quando ormai la situazione diventerà esasperante e insostenibile, ecco cambiare qualcosa: Sara farà conoscenza con un impertinente, ma simpatica scimmietta, che si intrufolerà nella squallida soffitta in cui dorme. Nel recuperare il simpatico animaletto, l'indiano al servizio del misterioso signore della casa di fronte, scopre la grande povertà in cui è costretta a vivere la bimba e se ne impietosisce. Quindi, accordatosi col suo generoso padrone, ripulirà la stanza, accenderà il fuoco nel caminetto e imbandirà un tavola ricca di ogni sorta prelibatezza; tutto questo in assoluta segretezza, mentre Sara dorme. Al risveglio la nostra amica non crede ai suoi occhi e di corsa va a svegliare Bechy…un pizzicotto dietro l'altro le bambine iniziano a mangiare, attonite ma felici di essere le protagonista di quel sogno fantastico! Il buon umore di Becky e Sara solleverà presto dei sospetti in James e Molly, che provvederanno a informare Miss Minchin; questa darà ordine di spiare i movimenti di Sara, che dopo non molto sarà scoperta… La finestrella da cui entravano i doni del suo misterioso benefattore verrà sigillata! Si ritorna alla deprimente routine. Ma un giorno accade che la scimmietta si perde nuovamente e Sara, trovatala decide di portarla al padrone, anche per ringraziare personalmente il suo benefattore di tanta generosità. Bussa quindi alla porta, ad aprirla il giovane collaboratore, che le rivolgerà un saluto in indiano; Sara risponderà nella stessa lingua… grazie a ciò si scoprirà finalmente che la bimba tanto cercata era vicino vicino, era proprio lei! Il signore della porta accanto era un carissimo amico, e socio in affari,del papà di Sara, venuto in Inghilterra con l'unico scopo di trovarla e adottarla. Si concludono così le tristi vicende di Sara, che non mancherà di stupirci ancora una volta, decidendo nonostante tutto di studiare nel collegio di Miss Minchin: al di là della ricchezza, Sara è davvero un principessa…lo è nell'animo!

Nel finale, il cartone Lovely Sara presenta una variazione non indifferente rispetto al libro La piccola Principessa. Qui infatti Sara non perdonerà le cattiverie di Miss Minchin, che vedrà sfumare il sogno di affermare il proprio collegio per signorine come il più prestigioso di Londra.

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