di SeanMacMalcom » 20/12/2009, 12:26
Io non credo che si debba parlare di correttezza o meno nella presenza di capisaldi, ma su quanto, eventualmente, il marketing (e il pubblico) possa tendere a lasciar spazio unicamente a prodotti "omologati".
Per come la vedo io, il "caposaldo" non è un riconoscimento che si attribuisce a un'opera o a un autore come fosse il premio Strega... è un dato di fatto, oggettivo e inconfutabile.
Se qualcuno dice "Licia Troisi mi piace" o "Licia Troisi è la migliore scrittrice fantasy italiana contemporanea" esprime un'opinione di parte, che può solamente dare spazio a scontri fra opinioni contrastanti, come succede puntualmente in qualsiasi contesto web e non web a tal riguardo.
Ma se qualcuno dice "Robert E. Howard ha rivoluzionato il genere sword & sorcery", nessuno potrà dire "non è vero"... al limite qualcuno potrà arrivare a supporre che lo abbia persino originato, che sia tutto iniziato da lui, così come molti integralisti di Tolkien lo pensano rispetto a quel suo genere di fantasy.
Né Howard, né Tolkien, né Lewis - tre capisaldi inconfutabili del fantasy moderno - possono essere ritenuti qualcosa di diverso da "capisaldi", perché è quello che sono. Nessuno di loro ha inventato il fanasy, sia chiaro... ma ognuno lo ha rivoluzionato a suo modo. E, oggi, una miriade e mezza di autori - di ogni livello - fanno a loro riferimento (io in primis, dal basso della mia posizione, ove senza ipocrisia non ho mai nascosto di puntare verso Howard quale primo riferimento).
In questo discorso, attenzione, si possono collocare anche Polidori o Stoker, i quali non hanno inventato il vampiro ma, più banalmente, lo hanno "aristocraticizzato" e, sopratutto, reso quale una figura romantica (non nell'accezione sentimentale del termine), dandogli quell'impronta che ancora oggi è fortemente legata alla figura.
Entrambi sono dei capisaldi, e questo è inconfutabile. Ma è giusto che al di fuori di quello che, ormai, è diventato uno stereotipo, non possa esistere altro? Che tutto debba essere "omologato"?
Ovviamente no.
Però è un dato oggettivo come una gran parte dei lettori discriminino fortemente opere quali Twilight o simili, esclamando (nel migliore dei casi) "quelli non sono vampiri" perché non gli torna con l'immagine di vampiro offerta da Polidori e Stoker. Ed è questo a essere sbagliato... sbagliatissimo!
I vampiri sbarluccicanti della Meyer hanno lo stesso diritto di esistere rispetto a Vlad Tepes di Stoker: che poi, nel valutare l'opera, si possa preferire gli uni agli altri è un altro paio di maniche. Questo senza alcuna "colpa" per Stoker, in quanto caposaldo: il problema non è nel caposaldo... ma in chi cerca di utilizzarlo per imporre limiti alla fantasia.
Tutto IMHO, ovviamente...