Occhèi, volevo discutere di quegli orrori, terrori ed ansie che costellano certe storie.
Non parlo dello splatter, né di quello a metà tra il fantasy e lo splatter. Parlo delle presenze. Parlo del timore di ciò che non esiste ma che potrebbe essere dietro l'angolo. Parlo del piacere del dolore e della pazzia derivata dal fatto che tutto è come dovrebbe essere.
Esemplificando, Poe. O Borges.
Insomma, che qualcuno ne parli. Solo questo.
Se questa discussione dovrebbe essere censurata, che qualcuno lo faccia. Ne ha bisogno.