di claudia » 07/07/2010, 13:02
"Ma non credo in nulla. Nell'Estrema Vetta? Forse sì, forse ancora un po'. Comunque, anche se non vi credessi, sarei qui lo stesso. Nel mezzo di questa parete. Con L'orda. E' la mia unica certezza. Non è l'Estrema Vetta a trainarmi. No, sono loro: noi. Credo, come Sov, che la nostra grandezza, la nostra vera nobiltà, risieda in questa tenda. Che importa dove andiamo, detto onstamente. Non lo nascondo. Mi sforzo sempre meno di farlo. Che importa che cosa ci sarà alla fine. Ciò che vale, ciò che restarà non è il numero dei valichi in quota ai quali sopravviveremo. Non è il luogo in cui pianteremo infine l'orifiamma, che sia un campo innevato o la cima dell'ultimo picco dal quale non riusciremo mai più a ridiscendere. Non è più sapere quante miglia più a monte della bandiera dei nostri genitori crolleremo! Me ne frego! Ciò che resterà è la qualità dell'amicizia, costruita e consolidata con la stima. E ricamata delle risate, degli slanci di coraggio o genio che avremo saputo offrirci l'un l'altro. Amiche e amici miei per tutto questo vi ringrazio. Grazie."
"Poi ci è entrato anche Pietro la Roccia. Devo ammetterlo: controllavo con la coda dell'occhio se lo faceva. Non per cattiveria, giusto per vedere. E che *bip*, ci ha fatti restare come tanti scemi! E' entrato e, fra virgolette, non si è mosso! Uguale, in piedi, schiena dritta, come mamma l'ha fatto, ecco, giusto le guance sono diventate un po' color bronzo, per tipo due secondi è sembrato una bella statuina, ma niente di che. Uguale dentro e fuori! Pietro è sempre lo stesso, niente trucchi, niente da nascondere, hai capito... E' come si fa vedere! Punto! Non come noi altri, mica come Darbon, uno a caso, il falconiere, lui nel crono non era mica bello, ah no."
(da L'orda del vento di Alain Damasio)