gio ha scritto:Ad esempio? quali sono i luoghi comuni che ti "dispiacciono" di più?
Andiamo un po' sul generale. Come ho letto anche in altri post, ad esempio, mi pare di capire di non essere l'unico a trovare la contrapposizione tra bene e male un po' troppo manichea e spesso semplicistica, con cattivi di turno un po' da operetta sulla cui 'natura' e caratterizzazione psicologica si sorvola completamente.
D'accordo, nel Signore degli Anelli ad esempio c'è una contrapposizione tra bene-male quasi netta (quasi perché se il male ed il bene sono riconoscibilissimi ad un primo sguardo, quasi si recuperasse un certo modo di vedere 'greco' delle cose, gli eroi non mancano di essere tentati dal male stesso e quasi vien fatto 'sperare' che almeno un malvagio possa redimersi dalle proprie azioni) ma lo definirei tutto fuorché banale, trattandosi di un opera che ricorda molto le canzoni di gesta ed i poemi epici antichi, narrata con una maestria davvero invidiabile. Il punto è che quando non possiedi il talento di un Tolkien, profondo conoscitore di lingue e miti, rischi di banalizzare il tutto, trasformando una storia nell'ennesimo "il buono-bello-fighissimo-potentissimo-cheincorsod'operadivienepiùpotenteconnumerosiesorprendentipowerupsmancofosseunplatformallasupermario contrapposto al cattivo-malvagissimo-magariqualchevoltaunpo'tenebrosoeaffascinant per compiere la profezia che piùprofezianonsipuòperchédettatadanonsisabenequaleantichissimaforzaetramandatacome e magari nel frattempo salvare l'amore della sua vita superbellabravaemagariconsanguerealedestinatapureleiafarechissàcosa.
Si dice che squadra vincente non si cambia e sicuramente ci sono delle tematiche di fondo nei racconti che possono essere considerate 'universali' e dunque le vedremo ritornare continuamente, a dispetto di mode ed epoche storiche, nei racconti (non solo di genere fantasy) ma il punto è come vengano 'servite' al lettore tale tematiche.
Il rischio di banalizzarle, con un approccio troppo semplicistico, o troppo interessato a mettere in risalto i personaggi creati (in cui inevitabilmente, parere personale, l'autore sembra sempre riconoscersi un po') è grande.
Inoltre molte opere che ho letto (non chiedetemi, perché tedo a rimuovere i titoli di tutto quello che non mi piace e a dirla tutta, non mi piace nemmeno fare cattiva pubblicità ad autori emergenti e che magari non sono qui per poter controbattere alle mie critiche) tendono ad essere monocorde. C'è solo è sempre un unico punto di vista, un unico protagonista assoluto ovvero il famoso bello-bravo di cui parlavo prima.
Insomma questo è giusto un esempio ma potrei andare avanti per ore.