"Anharra" di J. P. Rylan

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"Anharra" di J. P. Rylan

Messaggiodi Il Prenna » 06/11/2009, 17:30

Eccomi qua a recensire due libri che non mi sono piaciuti affatto (è un'opinione personale e per tanto pianamente non condivisibile). Si tratta del dittico di Anfarra di Rylan (pseudonimo di un noto scrittore di thriller italiano) composto da

Il trono della follia:
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Dalla quarta copertina:
Vemerin era un sovrano saggio e benvoluto, ma l’ambizione e il desiderio di sapere, di vedere oltre ogni limite, lo avevano corrotto. Vemerin si era offerto alle forze delle Tenebre per ottenere il potere assoluto sui vivi e sui morti. Da quel momento in poi, il suo regno era stato popolato solo da un orrore indicibile. Trenta secoli dopo, un ragazzo e un vecchio sono in viaggio nelle terre del Vuoto, sulle tracce di colui che porta sul corpo una mappa incisa nella carne, l’unica che permetta di trovare Anharra, la città perduta di Vemerin: Anharra, che si racconta ricca di tesori e segreti. Il giovane è Vargo, guerriero di una dinastia di guerrieri, che ha perso tutto per amore. L’altro è Amnor, una volta medico dell’Imperatore e torturatore di corte, in fuga da quando ha bruciato la preziosissima Biblioteca del Palazzo, con tutto ciò che era conservato nella Sala Negata.
Solo se raggiungeranno Anharra potranno sperare di trovare ciò che cercano: Vargo il perdono per le sue colpe, e Amnor il dono della conoscenza ultima, di ciò che esiste oltre la fine della vita.
Ad accompagnarli nel loro viaggio, due ragazze bellissime ed enigmatiche, Shanda e Khaima, del Cerchio delle Sgualdrine. Ma sono complici o nemiche? E dietro di loro, qual è lo scopo della Signora Rossa che le comanda?
Intanto Nester, la stella dell’annuncio, è sorta e brilla alta nel cielo. Vemerin il re pazzo sta per tornare, il suo tempo è giunto. Una guerra si prepara nelle terre del Vuoto.
E ognuno dovrà compiere una scelta.


Adesso che ho presentato l'opera in maniera più o meno neutra dirò quello che penso...
I personaggi sono spesso gestiti male, nonostante l'idea di fondo di alcuni non sia malvagia, come quella del mentore mezzo pazzo corrotto dalla sete di sapere, ma poi non viene fatto fruttare per bene. Spesso uniscono magia e tecnologia (la quale è in grado di funzionare perfettamente dopo tremila anni senza nessuna manutenzione...) certi passaggi sono davvero forzati e si vede che sono caduti dall'alto perché non si sapeva più dove andare a parare.
Di positivo c’è che l’autore non scrive male: il libro è scorrevole e piacevole da leggere, accende anche una certa curiosità nel lettore che vuole sapere quanto i protagonisti cosa ci sia di tanto misterioso e oscuro in Anharra, ma alla fine le premesse positive vengono tradite da una storia troppo spesso banale e mal sviluppata. Un’altra nota positiva può essere che l’autore non si perde mai dietro le inutili descrizioni paesaggistiche che tanto affliggono il Fantasy… ma il problema è che spesso descrive così poco che diventa difficile seguire bene le vicende o capire quale sia l’ambiente circostante. Non fa immergere il lettore negli avvenimenti.

E da "Il santuario delle tenebre"
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Dalla quarta copertina:
Nel cuore di Anharra, la città maledetta, il Re Vemerin ha atteso per trenta secoli, finché le stelle segnassero il tempo del suo ritorno. Un sonno vegliato dalle Tenebre, potenze infernali che gli hanno svelato il segreto della vita e della morte trascinandolo nella loro spaventosa follia. Vargo e Amnor hanno assistito al risveglio del Re pazzo. Alla ferocia con cui Vemerin si è avventato sulle terre dell’Impero, in cerca dei discendenti di coloro che tremila anni prima riuscirono a sconfiggerlo. Ma le sue armate non portano solo morte e distruzione: se riuscirà nel suo intento, il futuro stesso degli uomini sarà negato, e inizierà il regno delle Tenebre. Nessuno può resistere alle sue legioni, composte di vivi e di morti, di ibridi volanti e di terribili draghi meccanici. In una terra sconvolta da terremoti, piogge sulfuree e lotte intestine per il potere, Vargo, Amnor, il sergente Kon e le due Sgualdrine cercano le tracce del Popolo Ribelle, il solo che a suo tempo si oppose a Vemerin. Ma il potere del Re pazzo è troppo forte per sperare di sconfiggerlo in combattimento. Il filo sottile al quale si aggrappano le loro speranze è Athramala, la figlia del Re. Sospesa tra la vita e la morte in un sarcofago di cristallo, Athramala possiede il segreto del Trentesimo Canto, l’unico in grado di annientare Vemerin. I rischi però sono tremendi. Chi conosce il rito per strapparla al suo sonno senza ucciderla per errore? Quali ombre hanno impresso nella sua mente i sogni che l’hanno visitata in un tempo così lungo? E come essere certi che, una volta risvegliata, non decida di unirsi al padre, rendendolo invincibile? Una nuova sfida per Vargo, che può decidere il destino del mondo.


Non so quale spirito mi abbia spinto a leggere anche il secondo, ma devo dire che mi ha tirato un brutto scherzo... i pochi punti buoni del primo volume perdono pian piano di spessore fino ad lasciarmi in bocca un non so che d'amaro. Il tutto viene trattato così superficialmente, alcune cose veramente mi hanno lasciato li, per arrivare poi al finale tanto atteso che si rivela essere un'idiozia enorme. La figlia del re pazzo si immola per la salvezza del mondo cantando un canto che entra in risonanza con le colonne del tempio delle tenebre (e allora mi spieghi che cosa voleva fare il povero monaco semi pazzo con una corda vocale sola nel primo??) e il povero Vargo se ne va sconsolato a saccheggiare ciò che resta della città proibita per poi andare a fondare un nuovo regno a occidente chiamato europa... che genio... peccato che doveva far i conti con i romani, asterix e obelix, napoleone, hitler....

In conclusione non consiglio a nessuno la lettura, a meno che proprio non siete tentati, nel caso però fatevelo prestare... si risparmia carta e si spera che non salti fuori un terzo quanto improbabile volume...
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Re: Anharra di J. P. Rylan

Messaggiodi niji » 06/11/2009, 17:36

non sei il primo che non è rimasto particolarmente affascinato da questi libri.... :? in effetti se non sbaglio il padre del mio ragazzo ce l'ha, il primo, ma viste le recensioni non mi sono mai sentita spinta a leggerlo. Neanche a lui era piaciuto, comunque.
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Re: Anharra di J. P. Rylan

Messaggiodi Il Prenna » 06/11/2009, 17:39

Dando un occhio in rete per vedere di riprendere qualche dettaglio ho scoperto di essere perfino gentile... c'è gente che si è espressa davvero peggio...
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