Arrivata alla fine, non posso che riconfermare quanto detto poco prima, con solo un paio di aggiunte.
SPOILER
Giovanni: non mi aspettavo che avesse capito tutto e che stesse facendo il doppio gioco. Veramente molto bella la fiducia e la comprensione incondizionata che c'è tra i fratelli Cavaterra. Sopratutto mi ha colpito la scena in cui Giovanni si trova costretto a picchiare Michele e quest'ultimo capisce tutto e la prima cosa che dice appena hanno la possibilità di stare da soli è "Come scappiamo?".
Michele: mi è piaciuto praticamente per tutto il libro, salvo poi cadermi clamorosamente all'ultimissima pagina, quando Sileno racconta a Dagon che ha ucciso Greta con una mattonata in testa. Vabbé che lei lo ha tradito, ma l'ha fatto solo perché era preoccupata. Si è offeso perché non gli ha creduto? Oppure perché non crede agli aspetti? Ma l'omicidio non è troppo per punirla?
Nell'insieme sono rimasta sconcertata dalla violenza di questo libro. Vabbé che vuole essere una critica alla cecità della società, ma da quella buonista che sono l'idea di uccidere senza neanche un battito di ciglia mi fa accapponare la pelle.
Anche il modo in cui i fratelli Cavaterra uccidino Dal Mare è mostruoso. Dopo averlo reso inerme e avergli tolto il potere divino, c'era prorpio bisogno di umiliarlo e poi ucciderlo? In quel frangente devo dire che mi ha fatto pena. Poi mi sono chiesta se avrei provato la stessa pena anche per i criminali nazisti, persone e non personaggi, e sinceramente non so rispondere perché, comunque, per quanto un libro possa far immedesimare quello che vi succede all'internon non è vero, invece certi crimini sono veri e inammissibili.
Sono combattuta, è decisamente un libro che dà molto su cui riflettere.