Allora ...
innanzi tutto è doveroso fare una distinzione tra "Cronache del mondo emerso", "Guerre del mondo emerso" e "Leggende del mondo emerso" ...
Dico questo perchè personalmente da quando ho iniziato la lettura ( partendo dalla prima trilogia ) ho notato una progressiva perdita di piacere ...
Mi spiego meglio: se "Le cronache" mi hanno appassionato e coinvolto al 100% ( come effettivamente è stato ) , "Le guerre" invece lo hanno fatto all'80% ... ed infine "Le leggende" non hanno superato il 60% ( anche un pò scarsetto direi ) ...
Lo dico perchè a mio avviso è importante per comprendere il mio giudizio.
Infatti, rispondendo alla tua domanda Gio, io mi sento di dare un voto pienamente positivo al Mondo Emerso, ma in realtà è un giudizio incentrato soprattutto sulla prima trilogia e parte della seconda ...
Si si ... la prima trilogia la preferisco in tutto e per tutto: la protagonista
Nihal ( è un personaggio che semplicemente mi piace, in cui sicuramente non mi rispecchio ma ciò nonostante ha avuto la capacità di legarmi alle sue scelte, alle sue avventure ... al suo destino ), il maligno
Tiranno ( despota intrigante, oscuro, misterioso e allo stesso tempo affascinante ), e vari personaggi "inferiori" come
Sennar ( uno dei più potenti maghi del Mondo Emerso che scoprirà di essere innamorato di Nihal ),
Laio ( compagno di accademia nella terra del sole di Nihal ),
Ido ( nano cavaliere e maestro di Nihal ),
Soana ( maga, ex membro del consiglio dei maghi e maestra di Sennar ),
Livon ( padre adottivo di Nihal e il miglior fabbro armiere di tutto il Mondo Emerso ) e moltri altri come
Reis, Dola, Deinoforo, Fen e il povero
Vràsta ( ve lo ricordate ??? )
Per quanto riguarda il
Mondo Sommerso ... io personalmente lo giudico interessante, affascinante e finemente studiato. Oltre al fascino che mi incutono queste cittadine costruite sott'acqua, all'interno di immense ampolle di vetro di un materiale simile al cristallo, i villaggi contenuti in esse, con case costruite con sabbia e massi e decorate con conchiglie cangianti ecc ecc ho apprezzato moltissimo anche gli abitanti del Mondo Emerso ... la loro storia e la loro psicologia ...
Con la pelle e i capelli bianchi e occhi quasi luminescenti, mi danno un'immagine di eternità, di saggezza ed estrema purezza ... Istintivamente mi riconducono alla classica figura deli elfi e io ( da amante degli elfi quale sono ) non posso non amarli per questo
Ma a parte queste frivolezze, mi ha catturato anche la loro particolare storia, che coinvolge molti aspetti della vita reale: conflitti, guerre, pregiudizi e soprattutto razzismo.
Per concludere, passo invece a dire quale è stata la "Terra" appartenente al Mondo Emerso che mi ha più colpito:
- in primo posto assolutamente
"La Terra della Notte": completamente oscurata dalla luce del sole a causa di un sigillo, non ha alcuna fonte di luce;
- poi mi ha affascinato anche
"La Terra dell'Acqua": con i suoi fiumi e le sue bellissime abitanti ( ninfe );
- ed infine
"La Terra dei Giorni" e la sua storia, anche se ormai versava in una condizione di totale distruzione.
N.B.
Voglio anche aggiungere, in omaggio ad un personaggio dell'universo troisiano che ho particolarmente aprezzato e capito psicologicamente, un minimo di descrizione che la riguarda e un'immagine che la rappresenta, anche se il suo vero lato forte è la STORIA che ha vissuto. Senza contare inoltre che è stata lei a fare di Nihal quello che era e a rivelargli la strada da percorrere per distruggere l'odiato Tiranno.
Il fantastico ( so che sarò l'unico a pensarla così
) personaggio in questione è
REIS.[...] Si era chiusa in un volontario esilio, divorata dai propri demoni e da un senso di colpa colorato d'odio [...]
[...] Qualcosa in quella figura, fece fremere Nihal di ribrezzo. Anche per essere una gnoma, Reis era piccolissima, rinsecchita come un fiore avvizzito, e aveva il volto segnato da rughe profonde [...]
[...] Sotto le palpebre pesanti gli occhi sembravano non avere sguardo: al posto dell'iride c'era un cerchio biancastro, privo di espressione [...]
[...] Il viso era incorniciato di un grigio ingiallito, che scendevano dritti sino al suolo, serpeggiando per un trato del pavimento [...]
[...] Eppure si intuiva che doveva essere stata molto bella in passato: nei tratti traspariva ancora una delicatezza dolente, ma il tempo era stato impietoso [...]