di Dubricius » 25/08/2010, 16:27
L'ho letto finalmente.
Per la grafica mi associo al resto dei commenti, veramente stupenda anche se mi ha lasciato spiazzato la mancanza dei numeri di pagina. Una scelta voluta?
Per il resto la storia è ben raccontata e il mito giapponese rivive tra le righe di Francesca. Avrei preferito più pathos, più introspezione psicologica che mi aiutasse a ben capire il comportamento dei protagonisti e, più di una punta di epica e verosimiglianza nello svolgimento dei combattimenti.
Nelle fasi iniziali del libro confesso di aver pensato al protagonista come ad una sorta di Hiroshi Shiba dove più ne prende e più si rialza, anche quando sarebbe del tutto impossibile farlo nella realtà. ( I colpi di spada non sono caramelle)
SPOILER
Nel primo scontro con la cucitrice è ferito ripetutamente anche se non in modo grave.
Si scontra subito dopo con Tetsu Yutaku ed i suoi cavalieri. Un colpo di spada lo ferisce alla schiena e nonostante le altre ferite anche se superficiali riesce a sorridere divertito.
Riceve un colpo di spada al braccio e subito dopo non riesce ad evitare che una spada gli trapassi una spalla. Distanzia ancora gli avversari.
Così conciato, dopo una breve sosta, affronta cinque cavalieri: riceve nuove ferite pur essendo ormai quasi privo di forze sostiene con abilità la lotta. Caduto accidentalmente nelle acque del fiume una o forse due frecce gli si piantano nelle gambe. Trascinato sulla riva dalla corrente ( miracolosamente non è annegato) si rimette in piedi ed a camminare poggiandosi su di un bastone. ( la/e freccia/e che fine hanno fatto?) Però trascina la gamba quasi priva di sensibilità. Un cavaliere lo rintraccia ma lui si gli sfugge correndo. Nuovamente circondato accetta il combattimento muovendosi agilmente e respinge uno dei fanti addirittura con un calcio così forte da mandarlo a sbattere contro un tronco stordendolo. Nuovamente in fuga "corre" nella foresta e riusce a distanziare uomini perfettamente sani e robusti ed al massimo un pò affaticati.( cavalieri compresi)
Incredibilmente il suo acerrimo nemico gli si para innanzi e cosa succede? Combattono alla pari scambiandosi colpi di ogni genere e Gaiko, il nostro protagonista prevale, eppure si parla dell'avversario come di un valido combattente, secondo solo al multiferito.
Gli arcieri nemici salvano il proprio signore non uccidendo l'acerrimo avversario che da solo le aveva suonate a quasi tutto un esercito ( cavalieri e fanti), ma creando una barriera di frecce. Lui come ne esce? Corre e sfugge all'inseguimento anche se a causa di una trappola per orsi che gli salva inconsciamente la vita.
Il giorno dopo è già in grado di rimettersi in viaggio e di ... zoppicare ancora leggermente.
Non me ne voglia l'autrice e capisco che si tratti di un fantasy, ma neanche Goldrake, Mazinga e Jeeg avrebbero potuto far tanto.
Da ultimo non sono riuscito a trovar simpatico il protagonista in cui vedo una vera mancanza di redenzione, mi appare come un egoista immaturo e non vedo un percorso di riscatto per la strage di cui è responsabile.
Non mi riferisco alla cucitrice che ha ucciso la sorella: compie il proprio esordio ferendo una serva innocente per poi scagliarsi contro donne e bambini inermi nel sonno. Le uniche cose che sembrano scalfirlo,oltre l'amore della sorella, sono Hitomi e Mai - mai. Non ha neppure rispetto per il maestro che lo ha preso inspiegabilmente sotto la propria tutela.
Il finale è abbastanza brusco e lascia in "sospeso" ma da quanto ho capito c'è in preparazione un terzo episodio.
Mi spiace se non riesco ad unirmi al coro, ma purtroppo, pur i notevoli spunti, il testo non è riuscito ad entusiasmarmi come avrei voluto. Secondo me potrebbe ancora migliorare parecchio.
In bocca al lupo per il prossimo.
Ps: spero che Francesca e Blakie non me ne vogliano troppo.