"La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Dal fantasy classico ai vampiri futuristi

Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi Noewle » 01/02/2010, 11:28

gio ha scritto:Letto in una sera. La storia è molto molto particolare. Le atmosfere oniriche, sempre sospese tra la realtà (ma quale realtà?) e la visione, la fantasia, una realtà 'altra'. Tutto questo è sicuramente intrigante, c'è la voglia di capire, di penetrare il mistero, d'altra parte a volte si fa un po' fatica (o almeno io ho fatto un po' fatica) a seguire la vicenda. è un libro che forse andrebbe letto due volte per capire meglio tutti i passaggi...
I personaggi non sono pochi, c'è una storia intricata 'dietro', anzi più di una storia, capisco il simbolismo (molto belle certe immagini/riflessioni sul tempo e sui sentimenti), ma poichè certi passaggi non sono affatto immediati, forse qualche chiarimento in più non ci sarebbe stato male.

Ad esempio non sono sicura di aver capito chi era Alexander (cioè a parte l'amore defunto di Latakia) e soprattutto: chi era Charlie?
Perchè Latakia protegge Thomas? che poi alla fine mi par di aver capito che in realtà proteggeva Charlie..

Immagino che Latakia sia andata contro al volere superiore perchè desiderava riportare indietro Alexander, ma il collegamento con la storia principale di Virginia e Samanta qual è?

Nonostante i molti dubbi, la sensazione che mi hanno lasciato alcuni passaggi (molto belli gli incontri nella dimensione fuori dal tempo, sulla riva del mare) e, appunto, i concetti di tempo e amore/odio, è piacevole. Però...
Va bene la scelta della sintesi, ma il simbolismo e i retroscena che sono chiari per l'autore non necessariamente lo sono per chi legge.




Eccomi qui per rispondere alle tue domande:

1) chi era Alexander (cioè a parte l'amore defunto di Latakia)?
- Risposta: sì, giusto, Alexander è l'amore defunto di Latakìa. Essendo bella e modella, noi pensiamo che queste persone siano solo felici e basta. Ho cercato di "umanizzare" il personaggio e quindi invece no, Latakìa porta con sé un grande dolore: la scomparsa del suo amato fidanzato, morto tragicamente in un incidente stradale, proprio in una notte di festa, quindi in una notte di allegria e di gioia. A parte lo scopo di dare dolore, un infinito dolore al personaggio, il mio scopo era quello di introdurre la bambina, la famosa bambina che altri non è che Ester, la diretta discendente di Virginia e del barone di Horgan, quindi frutto del loro amore. In realtà, la bambina non è presente nella macchina di Alexander quando ha l'incidente, ma è soltanto la sua anima, il suo fantasma (ecco cosa percepisce Rey, infatti nel Cap. 3 della seconda parte pensa: - Mi nasconde qualcosa. Perché cerca nel passato? Chi è, soprattutto, quella bambina che abitava con loro in villa? La discendente di Virginia? Morì veramente nell’incidente stradale con il ragazzo di Latakìa?, oppure è un fantasma, un’ombra del passato?). E' un modo occulto ed elegante per nascondere l'intento della bambina di volersi suicidare, in quanto la sua anima non può trovare pace perché ci sono i tormenti del dolore del padre ché si è vendicato, e quindi pentito, di aver imprigionato nel maleficio Virginia, che l'ha trasformata in bambola di vetro. Dunque, quale valore simbolico migliore se non legarla all'amore perfetto, indissolubile che c'è tra Latakìa ed Alexander? Ecco perché ho introdotto questo personaggio così muto, ma così presente (grazie agli strazianti pensieri della ragazza): per creare un parallelismo tra quello che può essere considerato odierno (l'amore tra Latakìa ed Alexander) e il passato (l'amore tra Virginia ed Horgan, che comunque si amarono tantissimo!).
2) chi era Charlie?
- Risposta: Il nipote di Thomas Seward, lo scrittore, nonché credo anche fratello di Samantha… ovviamente morto. E' un fantasma anche lui; può ben rappresentare la coscienza del vecchio. Ma l'ho scritto nel capitolo 11, seconda parte:
- Rey lo ha capito... Charles. Che sei morto, ma i sentimenti... (ecco come mai la sua anima è presente nella stanza)...io ti ho legato a me... al mio ricordo...
- Non mi dispiace stare con te, nonno. Ma vedi... in fondo Rey non l'ha capito cosa vuol dire... Che sono morto. E' dietro al fantasma di Alexander, della piccola Ester…
3) Perché Latakia protegge Thomas? che poi alla fine mi par di aver capito che in realtà proteggeva Charlie..
Risposta: Latakìa ha infranto il patto stretto tra i guerrieri di Kronos, sta proteggendo un uomo più del dovuto, cioè Thomas. Perché? Perché è una traditrice, del resto è contemplato che possa accadere ciò, non a caso i guerrieri hanno stretto questo patto. Non protegge Charles, lui è solo la coscienza del vecchio. Protegge solo Thomas, il malvagio della storia. (colpo di scena!)
4) Immagino che Latakia sia andata contro al volere superiore perché desiderava riportare indietro Alexander, ma il collegamento con la storia principale di Virginia e Samantha qual è?
Risposta: No, Latakìa non vuole riportare indietro il suo amato: senza l’aiuto di Rey, guerriero del passato, non può farlo. Ed essendo contro di lui non può nemmeno chiederlo. Senza contare che poi i guerrieri di Kronos non possono lasciarsi trasportare dalle emozioni! Rey è debole in questo! Lui ama alla follia Latakìa, la ama anche per il suo dolore passato, perché lui può percepirla (avendo i poteri del passato). Infatti, in uno spazio a-temporale le dice Cap. 1, seconda parte: - A noi guerrieri. Ma umani, e non mi dire che, dopotutto, anche noi non proviamo dei sentimenti!
Latakìa risponde gelida, distaccata: - Possiamo guardare ed accettare tutto, rimanendone indifferenti. Ho il potere di prevedere il futuro: so prima cosa accadrà. Potrei evitare molti errori e sciagure: non posso far nulla, anche se lo volessi…)
Quindi, Latakìa è quasi costretta a rimanere accanto al suo dolore costantemente. Lei aiuta Thomas a tenere prigioniera Virginia nel suo maleficio. Anche Thomas era innamorato di Virginia, come tutti del resto. La contessina è di una bellezza incredibile. Anche se è odiata, perché è cattiva, è contemporaneamente ammirata e amata (questo secondo aspetto lo scopre Rey, all’inizio del libro ed anche poi ho ripreso questa tematica qua e là, comunque soprattutto quando parla a Thomas (Cap. 7, prima parte) e gli dice che: - Ma l’odio è un sentimento, una specie d’amore. Se il barone di Horgan odiava e, nello stesso tempo, amava Virginia? Etc.). Il collegamento qual è? Rey, Samantha e Latakìa sono i tre guerrieri di Kronos. Rey ha il potere del passato (questa storia appartiene al passato, quindi il suo intervento c’entra!), Latakìa ha quello del futuro (può prevedere qualsiasi cosa, è adatta a schierarsi dalla parte di Thomas per sconfiggere Rey) e Samantha ha quello del presente (riporta nel loro tempo i due guerrieri antagonisti). Imprigionarla nel maleficio significa imprigionare la parte buona del tempo (perché ti ricordo che Samantha è Meinecke, l a parte buona, mentre Thomas è la parte cattiva. Meinecke è due persone!) e lasciare che la parte negativa regni incontrastata (l’avverso tempo!).
Il tuo commento finale: Va bene la scelta della sintesi, ma il simbolismo e i retroscena che sono chiari per l'autore non necessariamente lo sono per chi legge
Bè… che dire, quando ho risposto ad Alechim81, la mia intenzione si riferiva alla tecnica utilizzata nello scrivere. Cioè passo subito al dunque, senza preparare a priori la scena, quindi senza preparare il lettore all’evento. Certo, in realtà la storia era molto più lunga e sono stati operati numerosi e vistosi tagli nel testo. Devi pensare che il primo Capitolo è il prodotto di ben tre capitoli, quindi… ho accorciato molto (forse anche troppo!), però mi sono resa conto che scrivere un libro simbolico, un libro riflessivo, non è una buona idea perché se segui la trama, non si può soffermare sui vari elementi che la compongo. Tu infatti hai colto un po’ di più rispetto alle altre il valore simbolico del libro, ma ti è sfuggita la trama, che, benché sintetica, c’è, comunque è scritta (infatti, ti ho citato pezzi di brani!). Sì… è un libro che occorre leggere un po’ di volte, prima di afferrarne il senso nella sua totalità. Comunque, siccome stavo scrivendo la continuazione della fiaba, adesso ho corretto l’errore di essere così estremamente sintetica e sto ampliando alcuni concetti, così che non necessariamente si arrivi ad un evento senza che prima sia raccontato, anche semplicemente tratteggiato. Ok? Se ancora qualcosa non ti è chiara, chiedila pure: sono a tua disposizione. Mi fa davvero piacere parlare della mia opera. Anche se è trascorso un po’ di tempo e, quindi, non ricordo proprio tutto alla perfezione, cercherò di rispondere!
Noewle
 

Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi gio » 01/02/2010, 11:55

Grazie Teresa, ho apprezzato molto questa tua risposta, da cui tra l'altro emerge l'amore per la tua opera!

A proposito di spiegazioni, io pensavo, più che anticipare gli eventi, magari si potrebbe sottolineare i passaggi importanti dandogli più rilievo, ecco.

Ad esempio, leggendo la tua risposta, si vede che le risposte ci sono nel testo (ma non ne dubitavo eh!), ma... ecco, nella complessità del tutto, magari possono sfuggire. Comunque sono assolutamente daccordo con te quando dici

Sì… è un libro che occorre leggere un po’ di volte, prima di afferrarne il senso nella sua totalità.


grazie, quando ci sarà un seguito lo leggerò volentieri!!! :-P
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Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi Noewle » 01/02/2010, 12:17

gio ha scritto:Grazie Teresa, ho apprezzato molto questa tua risposta, da cui tra l'altro emerge l'amore per la tua opera!

A proposito di spiegazioni, io pensavo, più che anticipare gli eventi, magari si potrebbe sottolineare i passaggi importanti dandogli più rilievo, ecco.

Ad esempio, leggendo la tua risposta, si vede che le risposte ci sono nel testo (ma non ne dubitavo eh!), ma... ecco, nella complessità del tutto, magari possono sfuggire. Comunque sono assolutamente daccordo con te quando dici

Sì… è un libro che occorre leggere un po’ di volte, prima di afferrarne il senso nella sua totalità.


grazie, quando ci sarà un seguito lo leggerò volentieri!!! :-P


Ehm... :roll: Non ci sarà un seguito a questa storia. Sorry :roll: E' un volume autoconclusivo!
"La sabbia delle streghe" è una saga. Ai tempi che l'ho inventata prevedevo di scriverla in 5 libri. Ora ho ripreso il manoscritto ed è probabile che continui in altri volumi (ma non li ho quantificati!), perchè altre idee mi frullano per la testa e poi il mio amore per la storia non mi permette di staccarmene :? E poi c'è che nel scrivere il secondo volume ho sofferto per un lungo periodo del "blocco dello scrittore". Cioè per un periodo ho scritto la storia "ispiratissima", poi, tornata da un viaggio, non sapevo proprio cosa scrivere. Quindi, sono prudente nel parlarne, perchè appunto se vengo di nuovo colpita dal "blocco dello scrittore" non riesco a continuare la storia (non dipende da me, dunque!). Infatti, nel primo volume della saga, non ho inserito la dicitura "primo volume, o primo episodio". Ho lasciato il frontespizio senza spiegazioni. Credo che nel secondo, essendo più lungo, non avrò questa chance, invece! Sto "lavorando" infatti a "La sabbia delle streghe - Alla ricerca dei ricordi", secondo volume della storia. Al momento attuale sono arrivata all'ottavo capitolo della seconda parte. Il libro si divide in tre parti. La seconda parte per fortuna l'avevo quasi tutta scritta in quel periodo florido, quindi sto in qualche modo correggendo le incongruenze e amplificando i concetti, gli episodi. Ma la terza è tutta da scrivere (ben 15 capitoli, come minimo), per cui speriamo bene! :P
Noewle
 

Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi gio » 01/02/2010, 12:45

sì, in effetti, La Bambola di vetro ha già un bel finale!

Teresa, scusami, scordavo una domanda: mi dici qualcosa di più sulla figura di Cecilia?

Domanda banale: ti piace molto il mare? Sono belle le scene in cui c'è il mare nel tuo libro.

Per la prossima saga, bene, allora tienici aggiornati!!!
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Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi Noewle » 01/02/2010, 15:29

gio ha scritto:sì, in effetti, La Bambola di vetro ha già un bel finale!

Teresa, scusami, scordavo una domanda: mi dici qualcosa di più sulla figura di Cecilia?

Domanda banale: ti piace molto il mare? Sono belle le scene in cui c'è il mare nel tuo libro.

Per la prossima saga, bene, allora tienici aggiornati!!!


Ecco ora rispondo alle tue nuove domande. Ho pranzato, quindi, prima non potevo: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Cecilia è la nobile donna sposa di Horgan. Infatti, inizialmente Horgan odia Virginia, perché lei, malvagia com'era, ostacolò il fidanzamento tra lui e Cecilia (ti ricordo che le due donne si conobbero ad una festa del conte di Bergeijek, padre di Virginia, e conobbero in quel contesto anche il Kott), quindi, per mera vendetta la imprigiona nella maledizione che l’ha resa una bambola di vetro. Ma il barone sopravvisse tanto a lungo da non solo innamorarsi successivamente di Virginia (in realtà l'amava già, solo che non se ne rendeva completamente conto, tutto intento a vedere solo il male nella contessina, quindi ad esprimere un giudizio morale sulla sua condotta! Infatti, hanno una figlia segreta, Ester, appunto, la discendente), ma anche da pentirsi del gesto fatto. Sono i sentimenti sopravvissuti del Barone di Horgan (ti ricordo che Samantha è la nipote di Thomas e quindi i discendenti sono sempre presenti), in un certo qual senso, a portare Rey nel villaggio di Wachtershuser. Poi Cecilia è citata per il suo candore e la sua bontà, quasi a contrapporla alla figura negativa di Virginia, ma Rey svela un'importante aspetto della nobildonna: cioè per certi aspetti anche lei è cattiva. Lo dimostra il fatto che amava leggere col Barone quel testo magico malefico. Questo perché? Il libro fa un riflessione sul male e il bene (buio e luce, metaforicamente rappresentano questo concetto, dove non è espressamente dichiarato). La domanda è: quanto male e quanto bene è presente in ognuno di noi? (mio zio che ha letto la storia, revisionandola, prima di darle alle stampe, mi ha detto che più o meno questo concetto si ritrova nel pensiero filosofico di S. Agostino. Purtroppo non l’ho studiato a scuola, quindi non posso né confermare né negare che sia attinto dalla sua filosofia. Posso affermare solo che sì, ho filosofeggiato sul testo!). La risposta si trova scorrendo nel testo la storia: in egual misura. Tant'è che ho dato una sfumatura buona anche al cattivo. Capitolo 11, parte seconda. Il vecchio non solo pensa di aver sbagliato (quindi prova rammarico, pentimento), ma si pone proprio questa domanda: -Come sappiamo essere buoni, se il male prevale sulle nostre azioni?
E qui entra il concetto di libero arbitrio con la risposta di Charles (vedi che è la sua coscienza!): - Ci è dato scegliere.
Allora, domanda a sua volta l'anziano che insinua il dubbio così sull'intera esistenza umana: -E l'uomo, per cosa ha optato? E poi: può il male trasformarsi in bene (cioè lui sta cercando una giustificazione legittima al suo operato, come qualsiasi persone che compie qualcosa di malvagio perché ha una sua personale legge, un suo parametro di giustizia, ma così Thomas per un istante ha il dubbio di non essere dalla parte del giusto!). Ed ogni dubbio, infine, è sfatato dalle frasi finali del capitolo. Thomas pensa: - Ma perché le due parti in me, quella buona e quella cattiva, si combattano? (è attanagliato dal rimorso! Questa tribolazione interiore la definisce un vero e proprio duello) E se stessi sbagliando?
Questo aspetto umano del cattivo di turno mi sembra davvero straordinario, o della buona Cecilia che in realtà può essere considerata cattiva, alla stessa stregua di Virginia, che palesava la sua malvagità agli occhi di tutti. Straordinario perché nella sua natura umana è malvagio sì, cura i suoi interessi, ma è anche umano nel senso buono del termine: lui ama Virginia, ama Ester, la discendente della discendente dell'amore confuso tra il barone di Horgan e Virginia, tant'è che l'ha sposata. Se ama, non può essere completamente cattivo, anche se compie opere meschine!
Certo che amo il mare: vivo in una città marittima. Non si possono non fare i conti ogni giorno con questa realtà. Per l’aria che sa di salsedine, per la visuale, quando si costeggia la strada lungo il mare, e lo vedi con i vari umori che il tempo atmosferico gli regala (in tempesta, calmo, etc.). Nel libro, a secondo dei casi, il guardare il mare ha il simbolo della ricerca della libertà. Il fatto che i personaggi hanno la possibilità di far perdere il loro sguardo all’orizzonte, significa che cercano libertà, di pensare, di sognare, di disancorarsi alla storia in qualche modo. In altri casi, invece, è un richiamo alla memoria di quel che accaduto, quindi elemento evocativo (quando Latakìa va al molo per guardare il mare nero, ricorda la notte in cui è morto tragicamente Alexander), etc.
Noewle
 

Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi SeanMacMalcom » 31/03/2010, 18:33

Comunicazione di servizio

Al fine di rendere il tavolo più ordinato e fruibile per i viandanti, una parte dei suoi contenuti è stata trasferita in un secondo thread che potrete ritrovare qui: viewtopic.php?f=127&t=1274&p=33131 :)
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Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi koukla » 20/04/2010, 8:25

Ho finito ieri sera di leggere La Bambola di Vetro e sto ancora lasciando decantare tutte le informazioni in esso racchiuse per poterne scrivere la recensione...
Parlarne qui, al momento, ad un pubblico muto, penso mi aiuterà a riordinare le idee...
Innanzitutto credo che Teresa abbia creato una sorta di alchimia...un insieme di nozioni, formule, sentimenti: ogni personaggio della storia è sé stesso e l'esatto contrario o, meglio, corrisponde al suo opposto. I personaggi che, inizialmente, suscitano simpatia, si rivelano infine malvagi e Virginia, protagonista indiscussa della vicenda, nonché cattiva di turno a me è sembrata nient'altro che la vittima della situazione, ridotta quasi ad un ruolo marginale. Rey...che dire: si presenta come il paladino della giustizia guidato a Wachtershauser da forze maggiori ed invece...che fa? Qual'è il suo nobile gesto? Per amore asseconda il male a sua insaputa!

A proposito di amore, una cosa non mi è chiara anzi, mi sembra alquanto contradditoria:
Quando sento parlare Latakìa provo uno strano turbamento nell'anima. E' come se la vita affluisse nel sangue e, la tenerezza, mista ad infinito affetto, prendesse il sopravvento sulle emozioni. Il cuore sale alla gola, sento i battiti. Le tempie pulsano, quasi scoppiano. E il volto si infiamma, l'anima si incendia di pace incontenibile... E' quello che i poeti chiamano Amore, che ora conosco, ma mi è precluso...

Sono pensieri di Reinhold e spiegano la sua impossibilità, in quanto guerriero di Kronos, a provare sentimenti o, almeno, a viverli. Infatti Latakia lo mette in guardia:
Non è concesso, Rey, restare coinvolti nelle umani passioni...

E allora come mai Latakia stessa ha vissuto l'amore con Alexander? Ancora non era guerriera di Kronos all'epoca dei fatti?
Ritornando a Virginia, tutte le persone citate sommariamente all'inizio del racconto, ed inserite con lei nel pentacolo, che ruolo avrebbero dovuto avere? Non mi sembra districhino la matassa anzi, per quanto mi riguarda, l'hanno ingarbugliata ulteriormente! Cercavo di seguire il filo (della matassa... :lol: ) ed ero tentata ad appuntarmi i nomi strada facendo (probabilmente condizionata dal suggerimento dell'autrice di effettuare una seconda lettura per cogliere le sfumature della vicenda), ma mi sono poi ricreduta ed ho preferito sorvolare sui dettagli marginali per concentrarmi sui personaggi principali. Alla fine della lettura credo di aver fatto bene: non ho riscontrato particolari lacune nella storia e, credo, di aver capito abbastanza bene l'intento dell'autrice.
Forse la mia è un'interpretazione sbagliata, ma nel complesso la trama mi è piaciuta quindi, meglio non indagare oltre! ;)
Concludendo, il libro mi è piaciuto abbastanza, ma come già rilevato dai precedenti lettori, avrei gradito qualche pagina in più...e qualche arzigogolo in meno!
Cito una frase di Noewle che spiega perfettamente il mio punto di vista:
in realtà la storia era molto più lunga e sono stati operati numerosi e vistosi tagli nel testo. Devi pensare che il primo Capitolo è il prodotto di ben tre capitoli, quindi… ho accorciato molto (forse anche troppo!), però mi sono resa conto che scrivere un libro simbolico, un libro riflessivo, non è una buona idea perché se segui la trama, non si può soffermare sui vari elementi che la compongono.

Esattamente! Il lettore viene posto dinnanzi ad una scelta: o segui la trama perché istintivamente ne vuoi conoscere l'epilogo, o ti soffermi ad analizzarne i dettagli e le recondite interpretazioni. Forse per questo motivo ne suggerisci una seconda lettura...purtroppo io, come molti, leggo per distendermi, rilassarmi e, pur amando i gialli ed i misteri, amo essere guidata passo passo dall'autore: la storia è tua e penso tu abbia voluto raccontarla, non lasciarla indovinare...
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Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi Noewle » 20/04/2010, 11:30

Ah! Eccomi Koukla! Ho visto leggendo qua e là che a differenza di molti sei stata molto ponderata nel tuo giudizio e di questo te ne ringrazio, anche perchè penso che molte si siano lasciate suggestionare dai commenti altrui non dando un contributo diverso ai vari commenti.
Passiamo a quello che mi hai chiesto. Iniziamo con la frase di Latakìa. Allora, Rey pronuncia questa frase no perchè non può amarla in quanto guerriero di Kronos, ma perchè sa che Latakìa non può e non vuole ricambiare il suo amore. Latakìa ha preso una scelta (in realtà non è proprio una scelta), ha abbracciato un principio "amare un'unica persona, anche dopo la sua morte (o dipartita che è più letterario!)", quindi vuole rimanere fedele all'amore per Alexander, anche se lui è tragicamente morto nell'incidente stradale.
Per il resto ti ricordo che i personaggi sono personaggi a metà: metà umani, metà guerreri di Kronos. Essendo contemporaneamente le stesse due cose hanno la debolezza umana di lasciarsi coinvolgere dalle passioni. Ecco perchè Latakìa pronuncia quella frase "a noi guerrieri non è concesso restare coinvolti nelle umane passioni". Ma il suo discorso si riferisce a lei in quanto guerriera, perchè se dovesse capitare si perderebbe nel Tempo, non come umana. Quindi, da umana svolge la sua vita normalmente; infatti, è una modella, ha un padre che possiede lo Star Hotel, si può innamorare. Ma quando diciamo è all'opera, cioè deve mettere in salvo un essere umano che sta compiendo un errore, lei può solo intervenire, ma non può lasciarsi prendere... che ne so... dalla compassione per quell'uomo. Deve agire, ma in maniera distaccata.
Le persone inserite, quelle che trovi nella stella che ho fatto inserire, fanno parte dell'intrigo della storia. Sono tutte legate all'unica figura portante, quella di Virginia. Se noti, infatti, è sulla punta di ogni stella, segno tangibile che lei è stata la chiave di tutto l'intrigo. La chiave sono le parole, le parole sono un nome, quello suo legato al maleficio. Tutto rincoduce ad una stella circoscritta in un cerchio. Il cerchio collega le punte della stella, le punte che riportano appunto il nome della contessina.
In realtà, il mio libro vuole fare più spazio alla ricercatezza delle frasi che non ad una trama raccontata a lungo. Il primo obiettivo (quello delle belle frasi) è quello di comunicare poesia in prosa, far raggiungere una liricità interiore ai personaggi; il secondo intento è quello di non far annoiare. Ho usato la sintesi per non generare noia in chi legge e magari è costretto a sorbirsi pagine e pagine di descrizioni. Ma ho visto che la sintesi non è premiata, infatti nel lavorare al secondo volume de La sabbia delle streghe, sto tenendo in considerazione di questo aspetto, cercando appunto di allungare il più possibile i capitoli, onde evitare quello che mi avete fatto notare!
Spero di essere stata esuairente nelle risposte, altrimenti... non esitare a chiedermi!
Noewle
 

Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi Noewle » 20/04/2010, 11:37

oh! per gli arzigoli... invece... non credo proprio che ci sia molto da fare... :-P purtroppo scrivo tutta intrecciata. E' una mia caratteristica! Ti faccio ridere: il primo libro in assoluto che ho scritto era un giallo e si chiamava "Un raggio di stoffa". L'ho scritto piccina. Poi, volevo riprendere il manoscritto, magari per riscriverlo (quindi dopo tanto tempo). Ho costruito così bene gli alibi dei presunti colpevoli che praticamente non riuscivo nemmeno io a districare più la matassa! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: Però ho fatto una sciocchezza: ho gettato il manoscritto nella pattumiera! Chissà... magari ora... con un pò di pazienza sarei riuscita a districarmi nel mio intrigo... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Ultima modifica di Noewle il 20/04/2010, 11:39, modificato 1 volta in totale.
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Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi koukla » 20/04/2010, 11:39

Ok, penso di avere le idee chiare e di poter elaborare la recensione ufficiale per aNobii...
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Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi koukla » 20/04/2010, 11:41

Ah, Noewle, visto che sei in linea ti chiedo un'altra cosa, poi cancellerò questo mio messaggio e tu la tua risposta, agli altri viandanti non interessa, son cose inter-nos.

Odio la valutazione in stelline...e paragonando il tuo libro ad altri che ho valutato devo mettertene solo 3...che dici: posso esimermi e commentare solo a parole???
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Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi Noewle » 20/04/2010, 11:43

koukla ha scritto:Ho finito ieri sera di leggere La Bambola di Vetro e sto ancora lasciando decantare tutte le informazioni in esso racchiuse per poterne scrivere la recensione...
Parlarne qui, al momento, ad un pubblico muto, penso mi aiuterà a riordinare le idee...
Innanzitutto credo che Teresa abbia creato una sorta di alchimia...un insieme di nozioni, formule, sentimenti: ogni personaggio della storia è sé stesso e l'esatto contrario o, meglio, corrisponde al suo opposto. I personaggi che, inizialmente, suscitano simpatia, si rivelano infine malvagi e Virginia, protagonista indiscussa della vicenda, nonché cattiva di turno a me è sembrata nient'altro che la vittima della situazione, ridotta quasi ad un ruolo marginale. Rey...che dire: si presenta come il paladino della giustizia guidato a Wachtershauser da forze maggiori ed invece...che fa? Qual'è il suo nobile gesto? Per amore asseconda il male a sua insaputa!


Mi piace moltissimo questa tua riflessione ponderata del mio libro. Ho visto che sei riuscita a capirlo in molti aspetti, e capirmi (compreso che sono arzigogolata!). Mi compilmento con te! :P
Noewle
 

Re: "La bambola di vetro" di Teresa Di Gaetano

Messaggiodi Noewle » 20/04/2010, 11:46

koukla ha scritto:Ah, Noewle, visto che sei in linea ti chiedo un'altra cosa, poi cancellerò questo mio messaggio e tu la tua risposta, agli altri viandanti non interessa, son cose inter-nos.

Odio la valutazione in stelline...e paragonando il tuo libro ad altri che ho valutato devo mettertene solo 3...che dici: posso esimermi e commentare solo a parole???


Ah! Tu lo paragoni ad altri libri? Io quando do le stelline valuto il libro in sè, cioè se mi è piaciuto o meno, senza paragoni. Non so, le metti però nella recensione spieghi che hai votato così se paragonato ad altri testi. Volevo però domandarti una cosa: secondo te che tipo di fantasy è il mio libro? Urban, real... non so?
Noewle
 

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