Ed. Linee Infinite
Un libro molto denso. Una critica feroce e spietata del capitalismo, del sogno americano, della condizione della donna in una società che vorrebbe essere paritaria ma che è ben lontana dall'esserlo veramente.
La scrittura è peculiare: frasi brevissime che si susseguono come tante stilettate. Il linguaggio è crudo (ma non c'erano altre possibilità), certe scene abbastanza raccapriccianti (ma rendono bene l'idea).
Bisogna finirlo per apprezzarlo veramente, e andare al di là di una certa
pruderie da benpensanti che vede nell'oscenità verbale solo una mancanza di educazione e un desiderio di scioccare. In questo caso la volgarità è funzionale alla definizione del personaggio, fa parte del personaggio e soprattutto del suo mondo.