di FraAngel82 » 03/12/2009, 18:02
Come sapete, purtroppo ieri sera ero assente causa chiavetta per connessione esaurita. Cercherò di rimediare rispondendo a qualche domanda adesso:
Quando scrivete i vostri racconti fantasy, quante volte vi capita che a condurre la storia siano gli stessi personaggi? Quante volte, ognuno di loro, col proprio carattere e temperamento, fa deviare la vostra idea di partenza
Mmmmhhh, per quel che mi riguarda quasi mai, ma perché io faccio tanti schemi all’inzio e anche schede per i personaggi, per cui so già anche in che modo il carattere o la singola storia personale potranno influire sulla trama generale.
...dove scrivete di solito?!
Nella mia stanza, sul lettonzolo, che ho posizionato come un divano. Perché ho tutti i miei libri e perché posso starmene tranquilla e comoda.
E ringhio a chi cerca di entrare in stanza.
durante la stesura del libro, fate leggere a qualcuno i vostri progressi? Amate ricevere consigli o preferite che la storia venga letta solo quando l'avete terminata?
Una volta sì, quando ero giovane e insicura facevo leggere man mano che procedevo a delle amiche. Adesso no, non ne avrei nemmeno il tempo. Legge mia sorella, per aiutarmi nella correzione e basta.
DOMANDA: la domanda più bella e la domanda più scema che vi siano mai state rivolte da un vostro lettore-fans.
La domanda più bella… mah, non esiste, quando ci si confronta e si vede che il lettore ha gradito è sempre bello.
La più scema? In che senso? Quella che potevano evitare di farmi è stata una sulla morale nei miei romanzi °_° Se invece intendi la più simpatica, quella della Fra quando mi ha chiesto che coloro associo ai miei romanzi.
Le copertine da chi ve le fate fare? e secondo quale criterio?
Da quelle di Chariza mi dissocio, io non c’entro.
Quelle di Valaeria e di Werewolf sono di Francesca Resta, anche se non fatte apposta per i miei romanzi, ma ugualmente azzeccate per le storie narrate nei romanzi.
Mentre quella di Kum è opera di Sara Forlenza, illustratrice dell’editore Casini.
In genere le sceglie l’editore, quindi. Anche se in realtà io ho sempre una mezza idea di copertina.
E finalmente per la copertina dei Racconti io e la Fra riusciremo a mettere insieme qualcosa apposta. Banzai!
LA CRITICA PEGGIORE che vi sia stata rivolta a proposito delle vostre opere o del vostro stile narrativo?
Beh, a me han detto che non sapevo scrivere, che avevo problemi con la grammatica e la sintassi.
Eh, i miei editori… tutti pazzi sconsiderati!
King può dire quelle belle cose sognanti perché ha un metodo acquisito e forte con il quale ha conquistato il mondo. Sicuramente ha lavorato duro per apprendere la tecnica.
Nessuno di noi però è King. Per cui io mi tengo i manuali a portata di mano, studio, mi rimbocco le maniche e mi do da fare…
Avete mai partecipato a concorsi letterari?
Da quando ho deciso che doveva diventare una cosa seria!
E l’altro giorno ne ho anche vinto uno!!!!
che cosa provate quando scrivete?
Io mi diverto un sacco!!! Anche quando soffro coi miei personaggi, poi mi piace vederli rialzarsi. È meglio della realtà virtuale, meglio di un video game iper-realistico… insomma, è bello! Vivi un’avventura che tu stesso hai creato e speri di farlo bene, così che altri possano divertirsi e condividere la tua comunicazione.
Scusate l'ignoranza, ma sento spesso parlare di concorsi letterari e non mi è chiara una cosa: ma i premiati cosa vincono? Contratti con case edtrici???
Dipende. A volte sì, la pubblicazione. Altre, rare, soldi. A volte solo la gloria, ma è gloria che fa curriculum.
Quanto di voi c'è nei vostri personaggi?
Garzie al cielo poco, perché se sarebbero terribilmente noiosi! Io dico sempre che i personaggi sono come figli, per cui è normale che abbiano qualcosa dell’autore che li ha creati, però poi devono essere verosimili, più perone possibile, per cui devono avere una loro identità, una loro vita, un loro passato e futuro. Per cui alla fine sono esseri indipendenti da me, di cui racconto solo parte della vita.
cosa fate se vi prende il famoso "blocco dello scrittore"? avete dei metodi per farvi tornare l'ispirazione o aspettate il ritorno della musa?
Considerando che sono contraria al concetto di “ispirazione” come musa che scende dal cielo, l’unico rimedio serio che ho trovato è: tanto caffè e affrontare la pagina bianca a muso duro finchè le parole non vengono come voglio io.
Domanda (scema andante al crudele): TRADIRESTE? Tradireste la libertà dei personaggi, la spontaneità della scrittura, la VOSTRA trama per una pubblicazione con una casa editrice con la C maiuscola? Per uscire con 8000 copie in libreria, vi adattareste alla logica commerciale che oggi impera anche nel mondo editoriale?
No, e lo dico con sicerità. A me della Mondadori, per dirne una, non me ne può fregare di meno. Quello che cercavo era un editore serio che credesse nel progetto, che mi aiutasse con la sua competenza e che mi desse sicurezza del lavoro che volevo portare avanti. Ho faticato tanto per arrivare a trovare l’editore giusto e ho fatto anche tanta gavetta, ma credo proprio che ormai ci siamo. Tutto il resto… è un di più. Io non scrivo per diventare famosa, scrivo per raccontare belle storie. La serenità è la cosa più preziosa che un editore può dare al suo autore. Crederci e crescere insieme. Anche se invece che 8000 copie se ne vendono di meno.
Domanda per tutti gli scrittori: secondo i pareri raccolti finora cosa ha spinto i vostri lettori all'acquisto del vostro libro?
Le minacce di Paola… ehm no… boh… non lo so. I miei libri sono arrivati, fino adesso, nelle mani dei lettori quasi sempre per caso o per sentito dire. Per cui non so… forse la curiosità, nel caso di Chariza.
DOMANDA: le critiche. Un po' avete già risposto, ma vi chiedo ancora perchè l'argomento mi interessa: nell'era di internet succede qualcosa di decisamente nuovo e inconsueto perchè gli scrittori si trovano lì belli e pronti centinaia di pareri positivi e negativi... A voi le critiche non fanno male? Sinceramente eh, se vi capitasse di leggere una stroncatura delle vostre opere su anobii ad esempio... Non trovate che a volte alcune recensioni siano quasi 'violente'? Leggo a volte delle stroncature (non sui presenti) che mi lasciano perplessa...
Guarda, il primissimo commento apparso in rete su Chariza fu di Gamberetta… e ho detto tutto. Superato quello, tutto il resto è acqua fresca. Per lo meno nei toni.
Poi, se le critiche sono costruttive ben vengano. Se sono negative per via di gusti personali… non ci si può fare molto. Anche a me non piace tutto quello che leggo, per fortuna.
Io credo che ci si dovrebbe dare una calmata nei modi. L’Inquisizione per fortuna è stata abolita e ricordarsi che quelli che si esprimono sono sempre e comunque pareri personali non sarebbe male.
Detto questo, io stessa quando critico ci resto sempre male. Lo dico spesso: la lettura è comunicazione e se la comunicazione non funziona non è tutta colpa né dell’autore né del lettore, è un bel 50 e 50 che può essere dovuto a tante cose. Spesso solo a gusti diversi. Ma niente di male, no?
Perciò, lo dico per Luca, chissene… tira dritto e fregatene! Mi pare d’avertelo già detto. Tu fai il tuo, al meglio, non potrai mai piacere a tutti. Ma non è mica un difetto! Se tutto piacesse a tutti saremmo amebe. Grazie al cielo abbiamo un cervello! Per cui… non ti curar di loro (di chi ti insulta).
Che cosa vi è mancato di più dopo la pubblicazione? Cioè...dopo che i vostri protagonisti non erano più solo vostri, come vi siete sentiti?
Normali. Era passato tanto tempo tra la stesura e la pubblicazione… i personaggi avevano già preso la loro strada.
Per Werewolf è stato diverso, ancora adesso cerco di capire anche io esattamente dove sono andata a parare e in questo i lettori aiutano tanto. Più che altro a volte mi accorgo che non so cosa dire, perché quello che volevo comunicare l’ho scritto e i miei personaggi sono lì a testimoniarlo. Per parlare dei miei libri ho bisogno di distacco.
Dicono che in Italia ci sono più scrittori che lettori... Secondo voi c'è ancora spazio? Per tutti i neoscrittori fantasy esordienti ed emergenti e già noti?
No, secondo me il mercato è saturo e la bolla esploderà. Specie se si continua a importare così tanto. Il problema non è quanti lettori o quanti autori, il problema è economico… gli editori hanno budget limitati e le librerie non possono tenere tutto. Se parte di quello che oggi è occupato dagli stranieri fosse destinato ai nostri esordienti ci sarebbe più respiro, più opportunità e più serietà da parte di tutti. Purtroppo invece la corda è tesa.
Ok, penso di aver risposto a tutti…