Il fuoco ardeva nel grande camino di pietra della locanda del Tegame d’Oro. Grandi ceppi di legna si trasformavano lentamente in calde fiamme dorate. Le voci degli avventori risuonavano allegre da un angolo all’altro dell’ampio locale, rincorrendosi senza sosta tra tavoli e panche affollate. L’anziano oste spillava calici spumeggianti di bevanda al luppolo per quei clienti affezionati che erano soliti affidare pene e gioie quotidiane al bancone di legno scuro, mentre una graziosa cameriera serviva ai tavoli abbondanti porzioni di stufato. Nell’aria c’era un odore intenso di legna, patate arrosto e rosmarino. Nell’angolo più appartato della locanda della Città Murata, AnnaRo e Luca discutevano a bassa voce, le teste chine che quasi si sfioravano.
(Santamarta, GEC)