Nella piccola locanda i tavoli erano affollati e la moglie del proprietario, una donna lenta e grassoccia, serviva gli avventori con indolenza.
- Forse quando avrai assaggiato la tua birra ti pentirai di averla ordinata - rispose il suo compagno con un sorriso ironico. - Sopratutto ti pentirai di averla pagata in anticipo.
(...) la donna grassoccia posò con malagrazia due boccali facendone schizzare il contenuto parte sul tavolo parte sugli abiti di Mihai e del suo compagno, per poi allontanarsi senza degnare i due d'uno sguardo.
(...) La birra in quel locale era davvero pessima.
- Potente Harj! Pensare che un tempo in questa locanda si beveva una birra eccellente!
(...)
Marcus si guardò attorno. Lo sfogo di Mihai era più che giustificato. A cominciare dal puzzo di olio irrancidito per le troppe fritture che proveniva dalla cucine, la locanda aveva un aspetto decisamente trasandato. Osservò con aria critica il boccale che aveva in mano, ma subito se ne pentì.
(da Il figlio del vento di Fabiana Redivo)