Sulla sommità di un rilievo, al bordo della strada comparve un punto luminoso. A mano a mano che si avvicinavano spediti, Dannyl notò che era una lampada: con la sua flebile luce illuminava la facciata di un edificio. (...)
Quando la carrozza si avvicinò alla costruzione e si fermò dondolando, lo studioso sbadigliò. "Ospizio del fiume: letti, pasti e bevande", mormorò, leggendo sull'insegna della locanda.
(...)
Non ci fu risposta, ma poco dopo si sentì un rumore metallico e la porta si spalancò verso l'interno. Un uomo piccolo e rugoso s'inchinò e li fece entrare in un'ampia stanza piena di tavoli e sedie. L'aria era pregna dell'odore dolce e greve del bol.
"Mi chiamo Urrend Che cosa desidera bere?" domandò l'uomo.
Dannyl sospirò. "Ha del Porreni Rumia?"
L'oste ridacchiò. "Avete buono gusto per i vini. Ma ovviamente è così, per due gentiluomini come voi. Ho una bella stanza per gli ospiti, di sopra, per le persone ricche. Seguitemi."
(tratto da Il segreto dei Maghi di Trudi Canavan)