E' tarda notte, o comunque lo sarà prima che io abbia finito di esprimere il mio pensiero, quindi scusate gli eventuali nebulosi processi logici messi in atto dalla mia mente contorta per cercare di spiegare al meglio perché, dopo aver letto anche "Il giglio nero", io mi sia definitivamente persuasa a non leggere mai più un altro romanzo della Zimmer Bradley (e che gli dei mi scampino, scusate se lo dico così, da una di quelle agghiaccianti, bruttissime - orrende per me, s'intende, poi è chiaro che ognuno ha i suoi gusti
- raccolte di racconti con protagoniste donne da lei selezionati e pubblicati in un paio di volumi (credo pubblicati in Italia dalla Mondadori) di rara e indescrivibile fastidiosità...
DA QUI IN AVANTI... SPOILER SPARPAGLIATI QUA' E LA' NELL'ORDINE IN CUI MI VENIVANO IN MENTE!!!!! Ho cominciato il "Giglio nero" durante l'estate (e a ri-leggerlo non ci penso proprio, scusate
), su sconsiglio di mia sorella ch continuava a ripetere: "Non lo comprare, 'sto libro, lo sai che la Bradley alla lunga ti fa venire il nervoso, e lascia perdere!"
L'ho ascoltata?
No. Per quanto ne so, le sorelle maggiori non ascoltano
mai: e io di sicuro non faccio eccezione!
Così, ho comprato il libro e le ho risposto: "Suvvia, forse ero io che ero troppo giovane e immatura per capire (sarà!
) Pure ci sarà un motivo se la scrittura della Bradley piace a tutte, fra l'altro stanno sempre tutti a dire che era una femminista e pure sfegatata, cosa che di sicuro si accorda con il mio carattere e la mia indole, quindi... vediamo un pò."
Risultato: ho impiegato tre mesi a finire il romanzo, nonostante me lo portassi appresso in borsetta ovunque andassi (cosa che comunque di regola non faccio mai, perché non sia mai che mi si sciupi la copertina di un libro o cose del genere...). Neanche la forza di cambiare la mia recensione e lo stato di lettura su anobii, ho avuto!
In pratica, ho trovato che 'Il giglio nero' è praticamente la versione con protagoniste donne della 'Spada di Shannara': adesso, prima di sobbalzare, ascoltatemi bene, non intendo assolutamente dire che si assomiglino eccessivamente dal punto di vista della trama o dell' ambientazione o di chissà che cosa.
Semplicemente, si assomigliano per la... come la potrei chiamare? La 'pesantezza' dell'atmosfera. Pagine e pagine di cammina e cammina nella palude nera malsana senza che succeda mai
niente (e adesso datemi della superficiale, ma no, secondo me il fatto che a Kadi si sporchino i capelli, o che il principino di Anigel si metta lì a proclamare al cielo stellato quant'è bella la sua bella e quanto la ama, senza averci nemmeno mai parlato
non può essere considerato un avvenimento
)
Parliamo dei personaggi. Macchiette. Dal primo all'ultimo. Nel libro si fa un gran parlare di come le protagoniste debbano camminare e camminare per liberarsi dai loro vizi, per diventare persone migliori e bla, bla, bla.
Bè, mi chiedo, e se togliamo alle tre protagoniste i loro vizi, che cosa ne rimane?
La loro personalità è da considerarsi al di là di questi difetti praticamente inesistente.
La sorella grande è altezzosa. La seconda è manesca. La terza una piagnucolona. E tutte e tre amano alla follia scandire solenni proclamazioni pompose con il palmo della mano premuto sul cuore e gli occhi un pò acquosi.
Punto. Non c'è altro.
La scrittura. Quelle bendette frasi spezzate sparpagliate per tutto il libro, che mi danno il capogiro e mi fanno scordare dov'è che va ragionevolmente piazzata per l'amor del cielo una virgola... non mi piace. Lo so che è una tecnica, lo so che è uno stile, ma non mi piace.
E per quanto riguarda questa storia del femminismo... sto cominciando a pensare che alla Bradley diano della femminista semplicemente perché ai tempi era una delle poche ad avere il fegato di proporre dei fantasy con personaggi di rilievo tutti femminili. Per questo, e perché il 90 per cento dei fantasy di argomento 'classico' sono di stampo invece evidentemente maschilista... e non dico questo perché di contro hanno dei protagonisti quasi tutti uomini, badate bene.
E' dal modo in cui tratteggiano di volta in volta la "protagonista" (fidanzata ben equipaggiata del protagonista, dovrei forse dire?) che mi rendo conto di questo limite gigantesco del fantasy così come è stato concepito dalla maggior parte degli scrittori fino ai giorni nostri; con le debite eccezioni, badate bene. E poi, se la Bradley è femminista, Stephen King cos'è, un ultrà del femminismo, come minimo?!?)
Okay, il mio papiro l'ho scritto, adesso mi quieto!
Lo so che nessuno di voi sarà d'accordo con quello che ho scritto, ma che cosa posso farci?
Questo è comunque quello che sento.
PS: non c'entra niente, ma blackie, quel gattino qui sopra che si rotola fra i libri è un amore per davvero...