Nato a Paris nel 1628, ebbe importanti incarichi nell'amministrazione pubblica. Membro dell'Acadé mie Franç aise dal 1671, par tecipò alla "querelle des ancients et des modernes" schierandosi tra i modernisti nei dialoghi satirici sui Paralleli degli antichi e dei moderni (Parallèles des anciens et des modernes, 1688-1697) e ne Gli uomini illustri che sono apparsi in Francia durante il XVI secolo (Les hommes illustres qui ont paru en France pendant le XVII siècle, 1696-1700). Morì nel 1703.
La sua fama è legata a I racconti di mia madre l'Oca (Contes de ma mère l'Oye, 1697). Si tratta di undici racconti di fate, otto in prosa e tre in versi, comprendenti alcuni dei più famosi e splendidi esempi di letteratura: "La bella addormentata nel bosco" (La belle au bois dormant), Cappuccetto Rosso (Le petit chaperon rouge),"Barba blù" (Barbe bleue), "Il Gatto dagli stivali" (Le chat botté ), "Cenerentola" (Cendrillon), "Pelle d'Asino" (Peau d'â ne).
Con questi racconti Perrault inaugurò un genere letterario, la fiaba, che non aveva in Francia precedenti letterari. I soggetti, ripresi dalla tradizione orale della favolistica popolare, raggiungono con lui una perentoria evidenza d'arte, per la perfetta semplicità e naturalezza dello stile che possiede una prodigiosa sobrietà . Le sue fiabe sono divenute dei classici della letteratura per l'infanzia.
Qui in Locanda:BarbablùCenerentolaEnrichetto dal ciuffo ( traduzione di Carlo Collodi)
Il gatto con gli stivaliLa bella addormentata nel boscoPelle d’asino